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 2010  luglio 06 Martedì calendario

RUGBY: IL COSTO DEGLI STADI? NON A NOI

I l rugby non ci sta. Prime insofferenze davanti al Mondiale di calcio che ha esaltato il Sudafrica e distratto i tifosi dallo sport nazionale. Ci hanno provato, gli Springboks si sono seduti in tribuna al Loftus Stadium di Pretoria per sostenere il Sudafrica contro l’Uruguay. Hanno visto perdere i Bafana Bafana e avuto nostalgia dei tempi in cui quell’impianto era casa loro.
Non è un caso che sia stato il primo stadio bonificato dalla Coppa del Mondo, che già da quattro giorni sia libero. Smontati i container, impacchettato le tende bianche che ospitavano la sala stampa, ridotta la tribuna e chiuso i cancelli. Lì si gioca a rugby, ma altrove non si giocherà proprio più a meno di una riconciliazione. E di un finanziamento.
 impossibile che il calcio locale tenga in vita gli impianti costruiti per il 2010, serve un’intesa con il mondo rugby che non ne vuole sapere di accollarsi le spese di riconversione. Danny Jordaan, presidente del comitato organizzatore della Coppa del Mondo la fa facile: «I due sport si troveranno a metà strada, spartiranno spazi, calendario e oneri». Il piano prevede un’armonia che non esiste. Alcuni privati hanno preso la gestione degli stadi di Città del Capo e Porth Elizabeth, spazi che non resteranno confinati allo sport e almeno per i prossimi due anno apriranno a concerti e altre manifestazioni. Più difficile la situazione di Durban e Polowkane dove il rugby è stato chiamato a salvare la faccia delle città. Polokwane non ha una squadra locale, la municipalità ha invitato i Blue Bulls, squadra di Pretoria con base al Loftus e ultimi campioni del super 14, a sfruttare il campo. I Blue Bulls hanno risposto picche e fatto notare che non sono loro a doversi spostare per giustificare appalti insensati. A Durban, gli Sharks hanno annunciato che continueranno ad usare il King Park che sta nello stesso quartiere del nuovo Moses Mabhida Stadium, 55 mila posti destinati al nulla. Stessa storia per il Mbombela Stadium di Nelspruit che non ha neanche una squadra di rugby a cui chiedere pietà.
Il governo irritato dalla cattiva pubblicità ha chiesto almeno un gesto simbolico alla federazione di ruby: spostare da Ellis Park, tempio di Invictus, a Soccer City, simbolo di questo Mondiale e sede della finale, il test match del 21 agosto contro gli All Blacks. Peccato che la Nuova Zelanda abbia rovinato la sorpresa, il ct Graham Henry ha spiattellato la novità in una parentesi della sua conferenza stampa, come se il cambio fosse un dettaglio trascurabile, e ha mandato al diavolo il lancio in grande stile. Il Sudafrica era pronto a fare della partita un passaggio di consegne, preparavano una cerimonia per l’annuncio e ora dovranno inventarsi qualcos’altro.
I rapporti già tesi sono andati definitivamente in frantumi quando il tecnico degli Springboks, Peter De Villiers ha perso la pazienza: «Non me ne importa nulla di questo Mondiale. un gran caos, Ho cercato di starci il più lontano possibile e ho chiesto ai miei giocatori di fare altrettanto». L’amore mai nato tra le due culture è diventato impossibile dopo gli errori arbitrali collezionati dalla Coppa del Mondo. Un comitato di tifosi rugbisti ha scritto una lettera contro lo sport dei bari che annulla gol validi e ammette salvataggi di mano.
La palla ovale si riprende il Sudafrica, un televisore dopo l’altro, e il rugby respinge l’eredità calcistica. già ora della restaurazione, i fanatici della vuvuzela sono avvertiti.