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 2010  luglio 04 Domenica calendario

PREVITI ”SCIPPA” IL CARAVAGGIO ALLA LOMBARDIA

Michelangelo Merisi, il grande Caravaggio ritorna nel luogo in cui si spense il 18 luglio 1610, Porto Ercole, a Monte Argentario, in Toscana. A portare le ossa in una teca di vetro da Cala Galera proprio a Porto Ercole il brigantino ”Barbarossa” di proprietà di Cesare Previti. Ma andiamo con ordine. Lo scorso 16 giugno 2010, a quasi 400 anni dalla morte e dopo oltre un anno di ricerche storiografiche, analisi dello scheletro, confronti col DNA dei discendenti di cognome "Merisio" nativi di Caravaggio, una equipe di scienziati italiani ha confermato che le ossa coperte di piombo e mercurio (usati in grande abbondanza dai pittori del ’600 per preparare i colori) trovate in quella che fu la fossa comune del cimitero di Port’Ercole, sono «all’85%» quelle del grande pittore.
I resti del Caravaggio erano situati nella cripta della Chiesa del Cimitero di Porto Ercole. Le ricerche sono state coordinate da un pool di istituti coordinati dall’Università di Bologna, con il supporto degli atenei dell’Aquila e del Salento e del Centro ricerche ambientali di Ravenna.
Al risultato si è arrivati mettendo insieme gli esiti di indagini storiografiche e di biologia scheletrica, nonché dell’uso di tecnologie per l’accertamento dei metalli pesanti nelle ossa, di analisi dei sedimenti terrosi, della datazione con il metodo del carbonio-14, e per finire del DNA. A questo punto è nato il problema: chi deve ospitare le spoglie del Caravaggio? Secondo la Lega doveva essere lo storico Famedio dove sono sepolti i grandi di Milano. I toscani lo volevano ovviamente sul loro territorio. Alla fine l’ha spuntata proprio Porto Ercole, anche perchè Michelangelo Merisi nacque a Caravaggio, non a Milano. Dunque la famosa teca con le ossa è stata portata via terra da Caravaggio (paese natale del Merisi) a Cala Galera, sempre nel promontorio dell’Argentario. Da qui via mare la teca ha trovato posto sul ”Barbarossa”, con il presidente del Comitato nazionale per la valorizzazione dei Beni storici, culturali e ambientali Silvano Vinceti e lo stesso proprietario della barca, l’avvocato Cesare Previti.
Chissà cosa avrebbe detto Caravaggio di quest’ospitata. Di sicuro un ritratto a cesare Previti l’avrebbe fatto. «Ecco.. così.. perfetto, non si muova, avvocato!». Un ritratto senza Stefania Ariosto, ovviamente...