Francesco Fantasia, Il Messaggero 5/7/2010, 5 luglio 2010
CACCIA AL LADRO DI LIBRI
Per i direttori delle biblioteche di mezza Europa, ma anche i per venditori di libri rari e i responsabili delle case d’asta è scattato ancora una volta l’allarme. Ci risiamo: ”Tome Raider’, il ladro di libri, è di nuovo in circolazione. scivolato via dalle mani della giustizia britannica e adesso è pronto a mettere a segno un altro dei suoi colpi, come il furto del Sidereus Nuncius di Galileo Galilei, trafugato dagli scaffali della British Library di Londra.
Quarantenne colto e raffinato, alle spalle studi di economia a Cambrige e con il quoziente intellettivo di un genio, William Simon Jacques potrebbe figurare tra i più brillanti e devoti sudditi di Sua Maestà britannica. Se non fosse per quel vizietto che macchia la sua altrimenti specchiata biografia: Jacques è il più accanito ladro di libri della storia del Regno Unito. Ma ladro non di libri qualsiasi, romanzetti e saggi da poche sterline, bensì di antichi volumi, prime edizioni del XVII e XVIII secolo, testi sacri di Descartes e di Newton da mandare poi all’asta da Christie’s o da rivendere nelle librerie antiquarie. Dal 1994, da quando ha cominciato la sua brillante carriera di saccheggiatore di biblioteche, William Simon ha rubato centinaia di volumi per un valore superiore ai due milioni di sterline, circa due milioni e mezzo di euro.
Non sempre gli è andata bene, per la verità. Nel 2002 è stato arrestato ed ha passato quattro anni in prigione. E qualche mese fa la polizia gli ha messo di nuove le manette ai polsi con l’accusa di aver sottratto alla Royal Horticultural Society una preziosa collezione di 13 volumi sui fiori di camelia. Ma una volta uscito dal carcere su cauzione, Jacques si è reso irreperibile. E la polizia sospetta che si prepari a mettere di nuovo a frutto il suo particolare talento, facendo ciò che gli riesce meglio: svuotare le biblioteche.
E davvero la lista dei volumi trafugati fino ad oggi da Jacques farebbe la felicità di qualsiasi collezionista. Il pezzo più pregiato è il Sidereus Nuncius di Galileo, pubblicato nel 1610, che sul mercato ha un valore di circa 180 mila sterline (poco più di 200 mila euro). Ma tra i libri rari lestamente rubati da William Simon ci sono anche i Principia Mathematica di Newton pubblicato nel 1687, l’Astronomia Nova di Keplero uscito nel 1609 e l’Astronomia Instaurata di Copernico del 1617. E poi ancora: Discours de la Méthode (1687) di René Descartes, An essay on the principle of population (1798) di Malthus, Traité de la lumière (1690) di Huygens, Mirifici logarithmorum canonis descriptio (1614) di Napier.
Ci fermiamo qui. Anche se si potrebbe continuare ancora a lungo. Perché innumerevoli sono i colpi messi a segno da Jacques. E tutti portati a termine con un sistema infallibile: come un vero ladro gentiluomo, William Simon usa la sua cultura e le buone maniere per conquistare la fiducia di bibliotecari e archivisti, presentandosi ogni volta sotto falso nome per non farsi identificare. Quel che i bibliotecari non sanno è che Jacques ”Tome raider’ come l’ha ribattezzato la stampa britannica non ha alcun interesse per i libri a cui sembra tanto interessato. Non vuole leggerli, vuole soltanto venderli. Anzi, i suoi gusti letterari non sono poi così distanti da quelli dei poliziotti che gli danno la caccia. Quando l’hanno processato nel 2002, ogni giorno si presentava in aula stringendo tra le mani un corposo volume. Un romanzo di Wilbur Smith.