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 2010  luglio 05 Lunedì calendario

QUANDO IL CALCIO INFLUENZA ANCHE LE SCELTE D’AMORE

’Vi dichiaro Milito e moglie”: l’ha sposata dopo averle promesso di farlo, se l’Inter avesse vinto la Champions League. successo a Brivio, in provincia di Lecco. Il giovane ha esposto sul balcone un enorme striscione, con su scritto a caratteri cubitali: «Sara, mi vuoi sposare?». Verrebbe da augurare ”auguri e tackle maschi” ai due innamorati. Non sappiamo se il fidanzato in questione si sia pentito di non aver promesso: «Ti sposo se l’Italia vince i Mondiali di calcio in Sudafrica». Magari sì, ora sarebbe al sicuro, vista come è andata a finire l’avventura dei nostri azzurri. Comunque lui, dopo sette anni di fidanzamento, si è detto pronto a onorare la scommessa e non avevamo dubbi a riguardo: se l’italiano promette sul suo onore o sulla testa di un parente di secondo grado, non è completamente affidabile, mentre se promette sulla squadra del cuore, c’è da fidarsi.
E la giovane sposa? Sarà felice comunque di essere stata portata all’altare oppure troverà un po’ avvilente vedere collegato il coronamento del suo sogno d’amore alle parate di Julio Cesar e ai capricci di Balotelli? Chi lo sa. Don Sturzo diceva: «La famiglia è alla base della vita di ogni uomo». Ma che alla base della famiglia ci fosse il campionato di calcio, questo neanche Don Sturzo, nella sua lucida lungimiranza, se lo sarebbe mai immaginato. A questo punto, i corsi prematrimoniali nelle varie parrocchie italiane dovrebbero essere supervisionati da Mourinho (e non è detto che il tecnico portoghese non accetterebbe l’incarico).
Fino ad oggi, le scommesse in abito calcistico sono sempre state ispirate alla goliardia: tuffi nelle fontane cittadine, passeggiate in mutande nel quartiere e cose del genere. Ora però la svolta è clamorosa: l’azzardo verte su aspetti seri e fondamentali della vita. Se vince l’Inter ti sposo, se segna Miccoli chiedo il mutuo prima casa, se Amauri sbaglia il rigore ti compro la lavastoviglie. difficile capire se questo cambiamento dipenda da un nuovo e più profondo senso di responsabilità o da una totale assenza dello stesso.
Non sappiamo come stia procedendo l’organizzazione del matrimonio per i due nubendi lecchesi: immaginiamo che la lista di nozze sia presso un ”Inter store”, che la bomboniera sia una riproduzione in scala della famosa coppa con le orecchie e che la canzone che accoglierà gli sposi in chiesa, al posto della tradizionale marcia di Mendelssohn, sarà ”Luci a S.Siro” di Roberto Vecchioni. Sarebbe anche opportuno che i testimoni siano dei guardalinee, anche per garantire il corretto svolgimento della cerimonia e che nel filmino delle nozze le scene più commoventi vengano ripetute alla moviola.
Il dato nuovo e rivoluzionario messo in risalto da questa notizia di cronaca, solo apparentemente minore, è che il calcio è diventato così importante nel nostro Paese da portare due giovani a un passo impegnativo come il matrimonio. C’è di che riflettere. Un rischio esiste però, pure in una situazione così romantica: come sa bene il povero Marcello Lippi, il calcio crea ma può anche distruggere. Speriamo non accada, ma la sposina di Lecco, peraltro di fede milanista, un bel giorno potrebbe sentirsi dire dal suo amato nerazzurro: «Cara… mi dispiace dirtelo, ho fatto un’altra scommessa… se perdiamo il derby… ti lascio!».