Sara Ricotta Voza, La Stampa 5/7/2010, 5 luglio 2010
Ladri di aquilotti. Loschi figuri sorpresi ad arrampicarsi su un nido d’aquila del Bonelli per portarsi via piccoli e uova
Ladri di aquilotti. Loschi figuri sorpresi ad arrampicarsi su un nido d’aquila del Bonelli per portarsi via piccoli e uova. Se non li avessero fermati, quei rarissimi esemplari di rapaci avrebbero preso la via degli allevamenti clandestini, pronti per un mercato illegale dove moderne Crudelie Demon li avrebbero pagati fino a 20 mila euro. Una maxioperazione degna - per indagini e risultati - di quelle che di solito riguardano la droga: inchiesta della Procura di Caltanissetta, 50 agenti specializzati della sezione Cites del Corpo Forestale dello Stato, decine di perquisizioni, 17 indagati, 45 esemplari di rapaci sequestrati. Fra questi aquile reali, del Bonelli, gipeti, falchi lanari e pellegrini, capovaccai e cicogne nere. Nomi che dicono poco al grande pubblico ma che per chi se ne intende suonano come Ferrari, Maserati, Lamborghini. Veri status symbol capaci di creare una domanda che, come si è visto, ha scatenato subito gli appetiti del mercato illegale. Ma chi sono questi aspiranti «padroni» di falchi e aquile reali? Attenti a non chiamarli Falconieri, figure antiche e nobili che mantengono una tradizione nata millenni fa forse in Mesopotamia forse in Egitto e che ha visto il suo splendore in pieno Medio Evo sotto Federico II di Svevia, che all’«arte di cacciare col falco» dedicò uno scritto: il De arte venandi cum avibus. Era già uno sport e gli uccelli già uno status symbol, a ciascuno il suo secondo il grado di nobiltà. L’aquila reale all’imperatore, il falco pellegrino al conte e via giù giù fino al gheppio. Oggi quest’arte è praticata per le rievocazioni storiche o negli aeroporti per cacciare uccelli meno nobili (tipo piccioni). Ma nei Paesi arabi fa ancora status e parchi zoologici e scuole di falconeria richiedono quantità che il mercato legale non riesce a soddisfare. Gufi e civette, per ora, sono più tranquilli. I seguaci della «Guferia» (alternativa «notturna» alla Falconeria) sono di meno. Quando Harry Potter ha presentato la sua civetta Edvige, però, un po’ si sono preoccupati.