Angelo Aquaro, la Repubblica 2/7; Francesco Semprini, La Stampa 2/7/2010, 2 luglio 2010
La polizia di Portland ha riaperto l’indagine su un presunto massaggio hard che Al Gore avrebbe preteso da una terapista nella città dell’Oregon, in occasione di un viaggio di lavoro
La polizia di Portland ha riaperto l’indagine su un presunto massaggio hard che Al Gore avrebbe preteso da una terapista nella città dell’Oregon, in occasione di un viaggio di lavoro. Il fatto risale al 24 ottobre 2006 e l’accusa è mossa dalla stessa massaggiatrice, Molly Hagerty, 54 anni. accaduto nella suite dell’Hotel Lucia, dove Gore si era recato per un discorso sul clima, registrandosi come ”Mr. Stone”. Alle 10 e mezza di sera Gore chiamò quella massaggiatrice pagandola 540 dollari. Appena la seduta cominciò, lui si fece audace. Racconta la Hagerty: «Mi chiese: ”Quelle mani, un po’ più sotto per favore”. Afferrò la mia mano destra, la spinse fino al suo pube, le mie dita contro il suo pene». Per placarlo gli fece un massaggio «anestetizzante» che per un po’ lo fece addormentare, ma quando si risvegliò era ancora più voglioso di prima. Alla fine, mentre la Hagerty si stava preparando per andarsene, le saltò addosso da dietro e la spinse sul letto. «Gli ho detto che sembrava un barboncino in calore (’crazy sex poodle”, ndr), sperando che realizzasse quello che stava facendo. Non c’è stato niente da fare, lui ha continuato». Come prova, la Hagerty ha portato una busta di plastica contenente un paio di pantaloni macchiati. «Penso che le macchie siano di quando mi stava addosso con la vestaglia aperta, forse è liquido spermatico». Le tracce sono state analizzate con risultati inconcludenti, ma ora la polizia potrebbe ora decidere di ripetere i test.