Caterina Soffici, il Riformista 2/7/2010, 2 luglio 2010
«STRAPOTERE MONDADORI? NO. LETTORI FORTI»
Ricky Cavallero e Antonio Franchini, big boss e big editor della Mondadori sono in taxi, direzione Fiumicino. mezzogiorno, si sono svegliati tardi dopo la baldoria con Antonio Pennacchi per festeggiare lo Strega. La Mondadori vince per la quarta volta di seguito. Una sequenza che solleverà polemiche: «Perché vincete sempre voi?»
A parlare per primo è il direttore generale Ricky Cavallero:
«II libro era molto buono, siamo stati molto fortunati».
Lo sa che la fortuna allo Strega non esiste e la regola non è "vinca il migliore"?
lo sono arrivato quest’anno, per me è il primo. E quindi sono felicissimo.
vero che ha perso Mieli?
Oddio, si erano presentati molto agguerriti, con uno schieramento molto forte. Tecnicamente però ha perso la Avallone.
Cambiare le regole dello Strega?
Ieri Mieli ha dichiarato in pubblico di aver votato per la Avallone. Io il voto non ce l’ho, quindi non potevo votare Pennacchi. Cambiando le regole forse Rizzoli perderebbe un voto, non gli conviene.
Però è indubbio che la Mondadori, se non si cambia qualcosa, vincerà sempre.
Non credo, le assicuro che siamo stati con il palpito fino alla fine. Non si può dire che Mondadori è più potente della Rizzoli.
Però i fatti dicono di sì. Noi giochiamo con le regole che ci sono Se le cambiano ci adeguiamo e partecipiamo con Einaudi, Mondadori, e perché no con Sperling e con Piemme. Non è molto elegante chiedere di cambiare le regole quando non si vince.
All’inizio la lotta sembrava a due, tra Feltrinelli e Rizzoli. Voi non correvate per vincere, si dice che avevate fatto un accordo con Rizzoli.
L’ho letta sui giornali, ipotesi inverosimile. Non è mai stata nell’aria. Avrei dovuto saperlo, no?
Quest’anno doveva vincere la Avallone e voi il prossimo con il nuovo libro di Piperno.Poi cosa è successo?
Intorno ai premi girano le voci più pazze e sconsiderate. Arrivo da quattro anni di Spagna e li era lo stesso. Non è affatto cosi. Le dico che due mesi fa eravamo scettici sul la possibilità di farcela. C’era solo una persona che non mi lasciava dormire perché era assolutamente convinto di avere un libro bellissimo che poteva vincere.
Pennacchi?
Macché. Franchini. Glielo passo. Da ora in poi a parlare è Antonio Franchini, editor della narrativa italiana di Mondadori. Tutti addosso a Mondadori. Vi accusano di voler stravincere.
L’anno scorso abbiamo vinto per 1 voto. Quest’anno per 4. Quando gli scarti così risicati, non si può parlare di strapotere. E il libro alla fine il suo peso ce l’ha avuto.
C’era gente che urlava: basta con lo strapotere di Berlusconi. Questo è un discorso che non e’entra niente. E ridicolo, senza senso. Se la Mondadori avesse vinto con un libro di merda e l’avesse imposto con 50 voti di distacco, capirei che non si può tollerare.
Ma vincere per il quarto anno consecutivo non pone un problema?
Cercare di convincere uno a votare per te fa parte del dna dello Strega. Quest’anno c’è stata la novità dei trenta lettori forti scelti dalle librerie. Ma posso garantire che non abbiamo fatto nessun tipo di indagine per sapere chi fossero. Di fronte a una sostanziale parità sono stati loro a farci vincere.
Un po’ troppo comodo sostenere che i voti determinanti voi non li potevate controllare, no?
14 voti in più vengono da lì. Non è una mia illazione, me l’hanno detto dalla Fondazione Bellonci.
Perché siete entrati in gara solo all’ultimo?
Ho spinto per Pennacchi perché era un libro molto forte e lo ritenevo adatto allo Strega. Uno dei motivi del fascino assoluto e perverso del premio è che si mette in scena un teatro psicologico di grande potenza: e’è il nemico che ti vota, l’amico che ti tradisce. Per esempio, Sorrentino era partito molto bene, poi nel corso della gara è cambiati] l;i percezione da parte dei votanti.
Da voi traditori non se ne sono visti tanti...
Non lo sai mai.
Caterina Soffici