Marco Bertoncini, ItaliaOggi 3/7/2010, 3 luglio 2010
E IL PLI RISORGIMENTALE RICOMPARE A MONTECITORIO
Da meno di un mese nell’àmbito del gruppo misto della camera è istituita la componente «Noi Sud Libertà e Autonomia - Partito Liberale Italiano». Prima, dall’inizio dell’anno, si denominava «Noi Sud/Lega Sud Ausonia». Era stata costituita da deputati del Movimento per l’autonomia, in dissidio con il leader e governatore della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo e intenzionati a rimanere nella maggioranza di governo. Costretti, sulla base delle disposizioni del regolamento di Montecitorio che disciplinano il gruppo misto, a dichiararsi collegati a un partito presente alle elezioni, avevano indicato lo sconosciuto movimento «Lega Sud Ausonia» (4.300 voti nazionali). Poi, hanno all’evidenza ritenuto più confacente allearsi con Paolo Guzzanti, eletto nel Pdl ma rumorosamente uscitone per aderire al minuscolo Pli (104.000 voti in tutto). In tal modo, dopo un’assenza di oltre tre lustri, è tornata a Montecitorio la sigla Pli, sia pure in coabitazione nel gruppo misto.
Ci saranno, però, non pochi problemi di voto. Infatti, Guzzanti, unico liberale, è schierato contro il governo, mentre i cinque autonomisti di Noi Sud stanno nel centro-destra. Nell’ultima, defatigante seduta di Montecitorio dedicata alla conversione in legge del decreto Bondi sulle fondazioni liriche, i deputati di Noi Sud hanno presentato un emendamento, a firma Iannaccone, per sopprimere l’articolo istitutivo della festa nazionale per i 150 anni dall’Unità il 17 marzo 2011.
L’autonomista Milo è intervenuto a sostegno, con i soliti luoghi comuni sulla «conquista del Mezzogiorno d’Italia», dettata «da interessi molto economici e molto poco idealistici», ricevendo applausi dai deputati Noi Sud-Pli e leghisti. L’emendamento soppressivo ha trovato soltanto 9 a favore e 51 astenuti. Contrari si sono dichiarati oltre 400 deputati.
C’è da chiedersi come possa convivere con nemici giurati degli ideali risorgimentali un partito erede del liberalismo che ha creato l’Italia unita e che vanta fra i suoi nomi storici il massimo fautore dell’Unità, Camillo Benso conte di Cavour uno storico che rivendicò il fatto che «l’Italia è nata liberale», Benedetto Croce.