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 2010  luglio 02 Venerdì calendario

I COLONNELLI HANNO BLINDATO IL TESORETTO DI AN

Milionario, ma solo per un giorno. Gianfranco Fini non potrà godersi come voleva le straordinarie ricchezze contenute nel forziere di Alleanza nazionale, che ha chiuso il bilancio 2009 con oltre 105 milioni di euro di liquidità dopo avere archiviato un utile boom di 38,5 milioni di euro. A tarpare le ali ai sogni di grandezza di quella che oggi è divenuta la corrente di minoranza del Popolo della Libertà sono stati infatti gli ex colonnelli di Alleanza Nazionale, i vari Ignazio La Russa, Maurizio Gasparri, Gianni Alemanno, Altero Matteoli &c, che ancora siedono nell’esecutivo politico del vecchio partito, controllandone anche la fondazione che ne ha raccolto l’eredità e i beni.
Secondo quanto risulta a Libero infatti gli ex colonnelli che oggi non aderiscono alla componente di minoranza finiana del PdL proprio il giorno dell’approvazione del bilancio 2009 di An hanno messo in minoranza Fini e seguaci sull’utilizzo del tesoretto del partito. Hanno chiesto, messo ai voti e conquistato una sorta di commissariamento stretto del tesoriere di An, Francesco Pontone. Secondo la delibera votata salvo che per le strette spese correnti di funzionamento di quel che resta del vecchio partito, Pontone dovrà chiedere l’autorizzazione ai vecchio colonnelli per ogni spesa rilevante per attività politica: finanziamento di convegni, manifestazioni, eventuale supporto a fondazioni politiche.
L’idea dei colonnelli è proprio quella di evitare la sopravvivenza di An come partito a se stante, magari in diretta concorrenza con il PdL o a sostegno delle iniziative di una sua sola concorrenza di minoranza. Le notevoli risorse che si trovano oggi in cassa al partito dovranno essere impiegate secondo il loro parere proprio a sostegno delle iniziative politiche di tutto il PdL, in cui dovrà confluire anche parte del personale che dipendeva da via della Scrofa.
Come rivelato ieri da Libero oggi Alleanza Nazionale a parte un patrimonio netto positivo per 76,9 milioni di euro e liquidità sui conti correnti per 66,9 milioni di euro può contare ancora su 11,9 milioni di euro che verranno erogati in questo mese di luglio 2010 per vecchi contributi statali a titolo di rimborso per le elezioni politiche del 2006 (quando si era presentata con il suo simbolo). Ha iscritte in bilancio immobilizzazioni finanziarie per 10,5 milioni di euro (di queste 8,3 sono crediti finanziari) e immobilizzazioni materiali nette per poco meno di un milione di euro. A fronte di questo ci sono le spese di gestione, che nel 2009 ammontavano a 19,9 milioni di euro, in parte utilizzati per pagare gli stipendi ai 36 dipendenti che risultavano in forza al 31 dicembre scorso. Nel portafoglio di An ci sono poi tre società immobiliari: La Italimmobili srl, la Isve srl del triveneto e la Immobiliare nuova Mancini. Tutte insieme posseggono 24 fabbricati sparsi in tutta Italia.
Il braccio di ferro fra ex colonnelli e Fini quindi si è spostato dal PdL dove era evidente al consesso del vecchio
partito. Ed è emerso proprio in questi giorni a proposito della celebrazione in quel di Mirabello di quella che un tempo si chiamava Festa tricolore, e che dall’anno scorso era divenuta la prima festa nazionale della Libertà sotto l’insegna del PdL. Il sindaco del paesino è finiano, e aveva pensato di affidare a Italo Bocchino l’organizzazione dell’evento. Scorrendo la bozza di programma, gli ex colonnelli hanno capito che si stava trasformando in una sorta di prima festa nazionale di Generazione Italia. Così hanno avvertito Ignazio La Russa che ha preso carta e penna e invitato il senatore della zona, Alberto Balboni, a cambiare il calendario ricordando che la festa è di tutto il Popolo della Libertà e non solo della componente di minoranza.
Franco Bechis