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 2010  luglio 02 Venerdì calendario

STREGA, TESTA A TESTA AVALLONE-PENNACCHI - E’

andato avanti fino a notte, una notte afosa come poche altre volte, lo scrutinio del premio Strega. E l´esito è rimasto incerto fin quasi all´ultimo, mentre il caldo scioglieva le tensioni e le prove di muscoli esibite negli ultimi giorni. Tre autori si contendevano la vittoria, Silvia Avallone, autrice di Acciaio (Rizzoli), Antonio Pennacchi, con il suo Canale Mussolini (Mondadori) e Paolo Sorrentino, che ha scritto Hanno tutti ragione (Feltrinelli). Meno favoriti gli altri due scrittori della cinquina, Matteo Nucci (Sono comuni le cose degli amici, Ponte alle Grazie) e Lorenzo Pavolini (Accanto alla tigre, Fandango).
Ma dietro gli scrittori la partita si è giocata fra case editrici. Fra la Rizzoli e la Mondadori, in particolare, che si sono spese come non accadeva da tempo, contattando uno per uno i giurati e mescolando blandizie e pressioni. Come se lo Strega di quest´anno contasse più di altre volte. saltata, infatti, la regola dell´alternanza, che vigeva finché a reggere le sorti del premio era Anna Maria Rimoaldi, la quale disciplinava le pretese degli editori facendo vincere un anno l´uno, un anno l´altro e riservandosi ogni tanto il gusto di favorire un terzo gruppo. Da quando quella norma non scritta è decaduta, però, ha sempre vinto il gruppo Mondadori.
Quest´anno la Rizzoli si è data l´impegno di rompere il monopolio di Segrate e, venuta meno l´ipotesi Walter Veltroni, ha puntato sull´esordiente Silvia Avallone, senza badare a spese, per esempio, quanto a inserzioni pubblicitarie. Qualche giorno fa, inoltre, la Avallone ha anche firmato un articolo in prima pagina sul Corriere della Sera. Venticinquenne, lavori precari, la Avallone vive a Bologna con il suo compagno, sta per laurearsi in Lettere e sogna di insegnare a scuola. figlia di un commerciante napoletano che aveva un negozio a Piombino e di un´insegnante di Biella. E fra Biella e Piombino si è divisa anche lei. Piombino, poi, è la scena nella quale ha collocato Acciaio. Qui si svolge la dura adolescenza di Anna e Francesca, due ragazze che hanno diverse aspirazioni e diversa formazione, ma che condividono la realtà di ciminiere e di "lombriconi", i grandi edifici popolari, in una città segnata dal declino industriale e dal dissolvimento dell´epica operaia.
Anche Sorrentino esordisce come scrittore, dopo il grande successo come regista. E in Hanno tutti ragione inventa la figura di un cantante napoletano, Tony Pagoda, consumatore di droga e di donne, che a un certo punto cambia vita. Ma l´autore di più lungo corso letterario è Pennacchi. Anche lui ha iniziato raccontando il mondo dell´industria, che conosce bene avendo lavorato all´Alcatel di Latina (città in cui è nato nel 1950) dove ha anche ambientato Mammut, il romanzo d´esordio (Donzelli, 1994). Pennacchi, estroverso, imprevedibile, polemico, stretto nella sua coppola, si è diviso, da scrittore, fra l´industria e l´epopea della bonifica pontina. Il romanzo che gli ha dato successo è stato Il fasciocomunista. Lì c´è la sua storia di militante missino, poi transitato a sinistra, con passaggi anche in quella estrema. In Canale Mussolini si racconta il volto sociale del fascismo nelle paludi pontine, la fatica contadina e proletaria di tanti immigrati veneti e la città di fondazione. Canale Mussolini non ha alcun intento revisionista, ma è stato accolto bene anche a destra, fra le persone vicine al sindaco Gianni Alemanno, per esempio, e al suo assessore Umberto Croppi.
Per Pennacchi la Mondadori pareva spendersi poco, all´inizio della corsa dello Strega. Poi la strategia è mutata, e pancia a terra da Segrate ci si è mossi per sostenere il proprio candidato e per mettere di nuovo, per la quarta volta consecutiva, i propri stendardi sul Ninfeo di Villa Giulia.