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 2010  luglio 02 Venerdì calendario

STALKING, OLTRE 7.000 DENUNCE


Un caso senza precedenti: uno stalker che uccide due ex nello stesso giorno e in città diverse. «Due morti annunciate», commenta l’avvocato Gian Ettore Gassani, presidente dei matrimonialisti italiani. Un uomo considerato pericoloso e violento, con sette denunce alle spalle, libero di continuare a far del male. «La legge sullo stalking, sicuramente importante, non ha però risolto il problema delle misure di sicurezza e della protezione delle vittime», aggiunge l’avvocato. Eppure sarebbe bastato che il magistrato disponesse una perizia psichiatrica sull’assassino per fermarlo. «Anche perché alcuni stalker dopo la denuncia diventano ancora più violenti: dalle molestie si passa al proposito di vendetta», spiega l’avvocato. «Nel 30% dei casi si tratta di psicolabili, se non si adottano provvedimenti nei loro confronti la denuncia rischia di diventare una condanna a morte per la vittima».
Sonia e Maria, il destino segnato da una relazione malata. «La loro tragedia deve servire da monito», ammette il ministro alle pari opportunità Mara Carfagna. «I tempi d’intervento devono essere rapidi e gli inquirenti devono accogliere le denunce delle donne tenendo sempre presente che dietro la loro storia potrebbe annidarsi un pericolo imminente. Io so di aver contribuito, con questa legge, a rendere più sicure le donne, ma il rammarico per chi non ce l’ha fatta c’è e sarà sempre e comunque vivo e ci deve stimolare a fare sempre di più per la loro sicurezza».
Eppure, per il ministro che fortemente ha voluto le nuove norme, il bilancio dell’introduzione del reato di stalking è più che positivo. «Sono state registrate, da parte delle Forze dell’ordine, in un anno e tre mesi, ben 7.008 denunce e 1.216 sono gli arresti eseguiti. Un risultato enorme che dimostra come il fenomeno sia stato per troppo tempo minimizzato. Ce lo dicono le donne che telefonano al 1522, il numero verde messo a disposizione del Ministero per le Pari opportunità, che ci chiedono l’aiuto che adesso possiamo dare, grazie ai nuovi strumenti legislativi, e sono sempre di più: le chiamate sono aumentate del 25% in un anno».
Telefonate, fino a 100 al giorno, sms senza sosta, pedinamenti, danneggiamenti alle auto, una signora ha dovuto cambiare 12 volte lo specchietto retrovisore. Fino alle minacce e alle aggressioni. «La prima cosa da fare - avverte il vicequestore dell Sco, Chiara Giacomantonio - è troncare ogni contatto con il persecutore, prima che sia troppo tardi. Qualsiasi risposta, anche negativa, alimenta la catena di molestie e rafforza il persecutore nella sua condotta. E prima della denuncia, suggeriamo di tentare la strada dell’ammonimento. Nell’80% dei casi dopo il richiamo del questore il molestatore si ferma».