Monica Piccini, Novella 2000, n. 27, 08/07/2010, pp. 18-20, 8 luglio 2010
L’isola dei famosi più sfortunati Emanuela Folliero caricata da un elefante, in Kenya, su una jeep che non ingrana la prima
L’isola dei famosi più sfortunati Emanuela Folliero caricata da un elefante, in Kenya, su una jeep che non ingrana la prima. Vladi Luxuria e la sua vacanza a Dublino a due (in teoria) ma da sola (di fatto), con un compagno di viaggio interessato solo ai pub... E via così per un centinaio di celebrity: è l’idea che Savina Sciacqua, giornalista di viaggi, ha realizzato nel libro L’odissea dei vip (Fbe edizioni). «Molti personaggi li ho conosciuti quando lavoravo al Corriere di Alba, un giornale di provincia dove mi occupavo della rubrica Oddio, è arrivato il Vip», racconta lei. «Volevo ironizzare sull’idolatria che, specie nei piccoli centri, accompagna le celebrità: così gli ho fatto raccontare i viaggi più sfortunati». Complice l’effetto sorpresa che ogni viaggio porta con sé, ecco, dal libro, i peggiori viaggi dei nostri eroi. Nek vandalo «Per girare il video della canzone Cielo e terra eravamo nel Red Rock Desert, una delle meraviglie californiane. Facendo retromarcia con il camion ci siamo spinti leggermente al di là del recintato e abbiamo divelto un cespuglio. un reato federale! Siamo stati prelevati e trattati come criminali». Michelle Hunziker a secco «In Messico con due amiche, tra una città e l’altra siamo rimaste senza benzina. C’era un caldo da svenire. Abbiamo camminato per non so quanti chilometri, angosciate. Non passò nessuno per ore». Gigi D’Alessio Vs Bush «Marzo 2003. Ero partito da qualche ora, diretto a Singapore. Sopra Baghdad, il comandante ci informa via radio che Bush ha appena iniziato ad attaccare Saddam Hussein. Non dico il panico. Alla fine, sbarco a Singapore. E lì medici e infermieri ci accerchiano per farmi mettere una mascherina: era scoppiata la Sars». Filippa Lagerbäck selvaggia «Facevo la modella, era il l998, a Porto Rico: dovevo raggiungere l’isoletta di Vieques su un mini aereo. Planando vedo questo posto splendido e già pregusto un albergo e riposanti giornate di lavoro. Invece... L’hotel non era sul mare, ma al centro dell’isoletta, in mezzo a una giungla pullulante di animali. Ogni giorno c’era l’incontro mattutino con i serpenti. Per non parlare delle zanzare, che mi hanno divorato; e dovevo pure posare sorridente!». Roby Facchinetti fallito «Circa 15 anni fa, con i Pooh dovevamo fare Sydney-Los Angeles-Chicago con scalo anche alle isole Fiji. All’incirca 28 ore di volo. Purtroppo durante il tragitto la compagnia aerea fallì. Quando arrivammo a Los Angeles, il personale di bordo disse che chi era in transito doveva recarsi al banco informazioni. stato grottesco: ci hanno radunati tutti, mandando un incaricato a dirci che cosa era successo. Ricordo che usò queste parole: ”La compagnia sulla quale state volando è fallita stanotte, per cui, per quanto ci riguarda, il vostro volo termina qui”». Paolo Fox alla deriva «Pur non sapendo nuotare, durante una vacanza in Sardegna avevo preso l’abitudine di prendere il sole su un materassino che legavo a un grosso sasso a cinque metri da riva. Ma una volta mi addormentai e mi risvegliai in alto mare. Panico. Cercai di stare calmo e di remare piano con le braccia. Avevo il cuore in gola. Ero quasi salvo quando dall’acqua sbucò un bambino di 10, 12 anni che cominciò a schizzarmi e a immergersi sotto il materassino facendolo oscillare. Tentavo di spiegargli la situazione, ma lui pensava che scherzassi. Alla fine gli urlai: ”Se mi butti giù, io muoio!”». Antonio Ricci ostaggio «Oltre 25 anni fa ho fatto un viaggio con Bcppc Grillo e il suo impresario. All’andata da Roma a Tolentino, abbiamo bocciato contro un gregge di pecore che ci ha tenuti in ostaggio almeno mezz’ora. Al ritorno, quando eravamo praticamente arrivati a Milano, siamo stati bloccati da un gruppo con mitra e pistole in pugno. Eravamo finiti in mezzo all’evasione di Renato Vallanzasca. Ci hanno lasciato solo perché hanno riconosciuto Grillo!». Tullio Solenghi in salsa «Durante il viaggio di nozze io e mia moglie Laura siamo capitati in mezzo a una protesta di coltivatori di pomodori sulla Napoli-Salerno. Siamo rimasti fermi quattro ore. Abbiamo preso la statale, ma dovunque andassimo, ovunque ci infilassimo, ci trovavamo bloccati dai loro mezzi. I pomodorai avevano fatto le cose in grande. Alla fine, abbiamo saputo che sarebbe durata giorni. Abbiamo spiegato che eravamo sposini: non ci hanno tatto passare, ma ci hanno regalato una cassa di pomodori».