Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

Care lettrici, cari lettori, di solito affronto in questo mio spazio argomenti che esulano dai contenuti del giornale. Semplicemente perché credo che le conclusioni su quanto leggete siate perfettamente in grado di tirarle da soli. Ma questa settimana la tentazione è troppo forte. Alludo alla rubrica "Doppia difesa" di Michelle Hunziker e Giulia Bongiorno, che nella rinnovata formula di "Chi" ho deciso di non riproporvi. stata, lo dico a scanso di equivoci, una scelta editoriale. Dalle vostre segnalazioni le storie, a volte particolarmente crude e violente segnalate ogni settimana, contrastavano con il contenuto di evasione tipico di "Chi". Per questo ho deciso, come è nel potere di qualsiasi direttore fare, di togliere questo spazio, confermando alle dirette interessate la mia disponibilità a ospitare qualsiasi segnalazione della loro apprezzatissima associazione. E invece, apriti cielo. Sono arrivati i benpensanti a gridare allo scandalo: censura, bavaglio, dittatura. Avrei messo la museruola all’avvocato Bongiorno, sempre più vicina a Gianfranco Fini e sempre più lontana da Silvio Berlusconi. E ci avrei impiegato ben tre anni a capirlo. Accidenti, questo sì che è un complimento alla mia lungimiranza... Giacché ci siamo, ne approfitto per farvi un’altra confessione. Ho censurato anche Ivan Rota, che teneva fino a pochi numeri fa la rubrica "Vippissime news": ho scoperto che in passato aveva aderito a Rifondazione comunista. E giacché c’ero, ho tolto pure la fotografia ad Aristide Malnati, curatore della rubrica "Cicli e ricicli": fa l’archeologo, è vero, ma la settimana scorsa è stato pizzicato mentre sfilava in piazza Duomo per la Cgil... E gli altri stiano in guardia, perché li tengo d’occhio. Alla prossima! Alfonso Signorini

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