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 2010  luglio 02 Venerdì calendario

IL FUTURO INCERTO DEI FIGLI DEGLI «AGENTI ILLEGALI»

Loro di questa storia di spie non sanno nulla. Ma ne pagano il prezzo. Doloroso. Sono gli undici figli delle quattro coppie di infiltrati arrestati dall’Fbi. In gran parte minorenni. Chi li farà crescere? Chi garantirà loro da vivere? E cosa sarà di loro? Ragazzini cresciuti in America come americani. Hanno frequentato scuole e compagni, partecipato alle festicciole del vicinato. Ma adesso sono i figli delle spie. Difficile credere che vogliano andare in Russia. Il trauma è terribile. Il futuro incerto. Ad Arlington, in Virginia, i servizi sociali si sono occupati dei due bimbi, di 1 e 3 anni, di Michael Zottoli e Patricia Mills. Sembra che degli amici si siano offerti di ospitare i piccoli: ma le autorità devono verificare se hanno i requisiti e poi decideranno cosa fare. Katie e Lisa Murphy, 11 e 7 anni, sono state viste andare via di casa con i sacchi a pelo in compagnia di un conoscente. Sembra che quando i loro genitori sono stati arrestati fossero da un’amichetta di scuola. Meno complessa – si fa per dire – la situazione degli Heathfield: hanno un ragazzo di 16 e uno di 20. Quest’ultimo è diventato, di fatto, il capo famiglia. Entrambi sono comunque sotto la tutela federale. Stessa situazione per i figli di Vicky Pelaez e Juan Lazaro. Il più grande – 38 anni – si è preso cura del fratello sedicenne. Ieri il padre, davanti al giudice, ha confessato di essere una spia e di aver usato un nome falso. Poi ha aggiunto: «Avrei sacrificato anche mio figlio pur di non violare la fedeltà al servizio». Gli arresti di entrambi i genitori non sono molto frequenti. E comunque se sono cittadini americani possono avere dei parenti che si fanno carico dei bambini. Ma non è questo il caso delle spie, arrivate in coppia dalla Russia ma senza alcun legame familiare. Vivono in modo tranquillo, però è come se fossero stati dietro le linee nemiche. Le autorità devono proteggere i minori e al tempo stesso trovare una soluzione. Magari temporanea, visto che non è ancora chiaro quale sarà l’esito del processo contro gli «illegali» russi: come minimo rischiano 5 anni di galera, ma potrebbero essere anche il doppio o anche il triplo. Un dramma vissuto in passato in altre due situazioni. I figli dei Rosenberg, marito e moglie accusati di aver passato i segreti nucleari all’Urss e giustiziati nel 1953, vennero adottati da un insegnante. Quello di Robert Ames, la talpa più famosa nell’intelligence statunitense, è stato affidato alla nonna materna che viveva in Colombia. Quando l’Fbi arrestò il padre e sua mamma aveva solo 4 anni.
G.O.