Varie, 2 luglio 2010
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Zaccai PierPaolo
• Roma 19 aprile 1968. Politico. Del Pdl. Consigliere provinciale a Roma, la notte dell’1 luglio 2010 si mise a urlare dalla finestra dell’appartamento di un trans brasiliano • «Alle sei del mattino una voce stentorea squarcia il silenzio di via Manlio Torquato, quartiere Appio-Tuscolano. Un uomo affacciato a una finestra sembra arringare una folla inesistente. Grida frasi sconnesse: ”Aiuto, mi vogliono incastrare, sono qui solo per indagare su di loro”. E mentre continua a farneticare, dal portone schizzano in strada tre travestiti che reggono fra le mani borse e pc. «’In quella casa c’è la droga, non vogliamo guai, meglio sparire”, dicono in fretta a un passante che chiede cosa stia succedendo. Comincia così, con una scena tragicomica, il giorno più lungo di Pier Paolo Zaccai [...] laurea in psicologia, ex Fronte della Gioventù, ex Msi, ex An e dal 2008 consigliere provinciale del Pdl [...] E, apprendiamo ora, anche frequentatore di festini a base di coca organizzati dal suo trans preferito, Morgana. Proprio lui che nel suo sito ha messo una sfilza di foto in cui compare accanto a sacerdoti e bacia la mano di Papa Giovanni Paolo II. Proprio lui, sposato e con un figlio, che quando era consigliere del XIII Municipio tuonava contro la droga e proponeva le telecamere contro lo spaccio nelle strade di Ostia Lido. Proprio lui, che figura fra i soci fondatori dei ”Cavalieri di Anco Marzio”, associazione che si ispira ad un cattolicesimo integralista. [...] Zaccai è stato protagonista di una notte brava che nessuno, in via Torquato, dimenticherà facilmente. La polizia che sta indagando l’ha ricostruita così. Il consigliere del Pdl è arrivato all’una di notte nell’appartamento al primo piano abitato da Morgana, prosperosa trans brasiliana di 26 anni. I due si erano già visti all’Eur dove avevano fissato l’appuntamento. Ad aspettare Zaccai c’era un’altra coppia di transessuali. Almeno così dice Morgana: ”Eravamo in quattro. Siamo stati insieme qualche ora ma Pier Paolo è impazzito quando gli ho detto che doveva andare via. Ha anche tentato di picchiarmi. Esco con lui da quattro mesi, ma mi fa paura: una volta ho visto una pistola nella sua auto”. ”Quando è arrivato era già su di giri, sembrava drogato”, dice un’altra trans, Eveline, che giura, quasi a voler accreditare la propria attendibilità, di essere stata un’amica di Brenda, il brasiliano coinvolto nel caso Marrazzo e morto in un incendio nella sua casa in via Due Ponti. Aggiunge Eveline: ”Quando è entrato nell’appartamento ha iniziato a spogliarsi e a urlare, sembrava quasi volesse lanciarsi dalla finestra”. Un’altra testimone, la proprietaria di una lavanderia in via Torquato, è categorica: ”Secondo me erano tutti drogati fracichi. In questa strada abitano un sacco di trans, ed è un continuo viavai di gente a bordo di Suv e macchine di lusso. Gente con i soldi e drogata fracica...”. Anche Zaccai? Pare proprio di sì. Ha fatto il pazzo anche con la polizia e gli infermieri del 118 accorsi dopo la telefonata di un abitante di via Torquato. Hanno dovuto sedarlo con la forza, prima di portarlo in ospedale. E c’è un altro indizio. Quando i medici gli hanno chiesto di fare un prelievo per il test antidroga, si è rifiutato, com’era del resto suo diritto. Poi, nella tarda mattinata, tornato in sé, ha lasciato l’ospedale e si è barricato in casa. A proteggere la sua privacy c’era la moglie: ”Lasciatelo in pace, siete degli sciacalli”, ha detto ai giornalisti prima di chiudersi la porta alle spalle» (Fulvio Milione, ”La Stampa” 2/8/2010) • «[...] stata una delle trans presenti al party a rivelare alla polizia i retroscena della notte di sesso e droga in fondo alla quale il consigliere provinciale si è affacciato dal balcone del primo piano urlando come un ossesso: ”Aiuto, aiuto, mi hanno incastrato, volevo solo indagare su di loro”. Zaccai era giunto nell’abitazione di via Manlio Torquato dopo l’una [...] insieme a Morgana, una trans brasiliana di 26 anni con cui usciva da tempo e alla quale aveva dato appuntamento al fungo dell’Eur. Ad aspettarlo c’erano altri due viado, coinquilini dell’appartamento nel quartiere Appio. ”Quando Pier Paolo è arrivato era già su di giri, sembrava drogato, loro non sapevano neppure che fosse un politico, appena si è messo a gridare sono scappate via”, ha raccontato Eveline, anche lei trans e brasiliana, per sua stessa ammissione amica di Brenda, frequentatrice - prima di morire - dell’ex presidente della Regione Lazio. Lo spettro che avrebbe fatto uscire di testa Zaccai: vedendo il pc portatile acceso sulla scrivania, il consigliere ha temuto di essere stato filmato ed ha perso il controllo. Ricostruzione confermata dalla titolare della lavanderia sotto casa: ”L’ho sentito urlare disperato, pensavo l’avessero picchiato. Ho fermato due trans che uscivano in fretta dal palazzo, gli ho chiesto perché scappavano ma mi hanno risposto che in quell’appartamento c’era droga e loro non volevano guai”. Appena la notizia è cominciata a trapelare, nella sede della Provincia di Roma è calato il gelo. Tutti i gruppi politici mobilitati per cercare di capire chi fosse il protagonista del festino. Preoccupati, soprattutto nel Pd, che potesse ripetersi un nuovo caso Marrazzo. Dalla segreteria è partito subito l’appello di tutti i consiglieri, quelli assenti chiamati al telefono e interrogati. Increduli e imbarazzati i colleghi del Pdl quando è stata resa nota l’identità. ”Ora chi glielo dice ad Alemanno?”, si sono chiesti in tanti. Avevano ragione a preoccuparsi. Il sindaco di Roma non l’ha presa bene, Zaccai era uno dei suoi, il sito internet è pieno di foto insieme: ”Chiediamo alla magistratura di fare chiarezza”, reagisce. ” un bruttissimo episodio che ricorda quello, purtroppo, che ha coinvolto l’ex presidente Marrazzo”, insiste Alemanno. E mentre la Procura di Roma ha deciso di aprire un fascicolo per cessione di sostanze stupefacenti, il sottosegretario con delega alle tossicodipendenze, Carlo Giovanardi, ha ribadito ”la necessità di norme che garantiscano l’elettorato sul non uso delle droghe da parte di chi ricopre ruoli pubblici”. Ironico Vladimir Luxuria: ”Cade il teorema usato da simpatizzanti, politici e giornalisti del centrodestra secondo cui quelli della sinistra come Marrazzo e Sircana vanno a trans e loro no”» (Federica Angeli, Giovanna Vitale, ”la Repubblica” 2/7/2001).