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 2010  luglio 01 Giovedì calendario

LE TARIFFE - DAL 1° LUGLIO


ENERGIA ELETTRICA: la nuova tariffa trimestrale segna una diminuzione dello 0,5%, che si aggiunge alle riduzioni del 2009 e dei primi due trimestri 2010. La spesa media di una famiglia tipo, secondo l’Authority guidata da Alessandro Ortis, «si riduce ulteriormente di circa 2 euro su base annua» sommandosi «a quelle di 39 euro del 2009 e di 23 euro dei primi due trimestri 2010» (una diminuzione che potrebbe essere ancora più consistente se non dovesse tener conto della mole crescente di incentivi, finanziati con una voce aggiuntiva sulla bolletta, alle energie rinnovabili). L’aumento del prezzo del petrolio (+25% in 12 mesi), poi, non ha comportato un aumento grazie all’efficienza crescente del mercato elettrico.
Parte oggi, per un primo lotto di 4,1 milioni (secondo il Corriere 4,5) di famiglie, la tariffa bioraria (vedi sotto).

METANO: Il gas naturale aumenta del 3,2%: per una famiglia tipo, che consuma 1.400 metri cubi di gas all’anno, «una maggiore spesa di 32 euro su base annua» (l’Authority). Aumento determinato, oltre che dall’incremento dei prezzi petroliferi, che trascinano quelli del gas, dalla «scarsa concorrenza» (sempre l’Authority).

AUTOSTRADE: aumentano i pedaggi: «L’aumento è doppio: quello generale (fino al 5%) che colpisce tutte le tratte (un millesimo al Km per le auto, 3 per i camion) e quello nuovo che renderà a pagamento 1.270 chilometri di strade fino a ieri gratuite. Entrambi a vantaggio dell’Anas (83 milioni l’incasso 2010): il primo per i maggiori canoni chiesti alle concessionarie private, il secondo "a riduzione del contributo statale", cioè minori trasferimenti. "Noi non ci guadagniamo un euro", fanno sapere da Anas che con il suo presidente Pietro Ciucci assicura: "Non è una stangata", visto che il viaggio Roma-Milano in fondo "costerà solo 50 centesimi in più". In realtà, dai calcoli di Autostrade per l’Italia, sono 1,80 euro in più per le auto, balzello compreso, e 4,40 in più per i camion. Ma come funzionano i nuovi pedaggi? Le tariffe forfettarie intanto sono di 1,20 euro per le auto e 2,40 per i camion (1 e 2 euro più Iva). Un po’ più basse per le piccole tratte, perché non possono per legge superare il 25% di quanto dovuto in totale: se il ticket è di un euro il rincaro lo porterà a 1,25. I balzelli si pagheranno nei 26 caselli indicati dal decreto, in entrata ed uscita. Ad esempio, chi arriva a Roma da A1 (nord o sud), A12, A24 paga una quota in più, quella del Raccordo anulare, ai 9 caselli di accesso alla città, sommando il balzello al normale ticket. Chi parte da Roma, deve comunque la quota Gra che pagherà al casello di uscita, qualunque esso sia. Se parto da Roma, direzione Bologna, pagherò a Bologna. Per la Roma-Milano, si passa da 33,10 euro a 34,90. Per la Roma-Firenze Certosa, si paga due volte il balzello: una in "quota Gra", l’altra in quota Firenze-Siena, altra strada Anas sottoposta al salasso: i 14,80 euro di ieri, oggi lievitano a 17,50» (Valentina Conte, Repubblica: la più chiara).
«Nei caselli dove si cumula il doppio aumento dei pedaggi - la nuova tariffa in vicinanza dei raccordi Anas e il sovracanone generalizzato per tutta la rete autostradale in concessione - l’aumento per l’automobilista arriva addirittura al 18-20 per cento. [...] Tra Firenze Certosa (’stazione affluente” per la Firenze-Siena) e Bologna Casalecchio il pedaggio passa da 7,10 euro a 8,40: trenta centesimi per il sovracanone generalizzato, un euro per il sostituto del pedaggio Anas. Risultato: +18,3 per cento. Il balzello raddoppia, ma resta comunque dentro la fascia di aumento del 18%, se si prende in considerazione il tratto Roma nord-Firenze Certosa, dove entrambi i caselli sono ”stazioni affluenti”. Qui l’aumento è di 2,70 euro, passando da 14,80 a 17,50 euro» (Sole 24 Ore).

GRANDE RACCORDO ANULARE: L’aumento, di 1 e 2 euro, riguarda anche nove caselli del Grande raccordo anulare, per chi entra a Roma. «Una decisione, quella dell’Anas avallata dal governo, che ha scatenato polemiche. Ad alzare gli scudi sono soprattutto le piccole e medie imprese che hanno il loro business nella piazza romana. La Cna denuncia: per le aziende del comparto della logistica i costi lieviteranno di circa 3 milioni l’anno. Una cifra sulla quale concordano anche i commercianti. [...]La Confederazione nazionale dell’artigianato (Cna) di Roma, è preoccupata perché «Roma potrebbe diventare la città a più alta tassazione d’Italia». Le imprese interessate all’aumento sono quelle della logistica, del comparto agroalimentare e i piccoli artigiani. Con la nuova tassa di ingresso a Roma attraverso gli svincoli se ieri un furgone che entrava a Fiano Romano pagava un euro e 20, da oggi – fanno notare – paga un euro e 75, con un aumento circa del 45%. In pratica ogni furgone spenderà 200 euro in più l’anno. Se poi i conti li deve fare un mezzo più grande, come un autoarticolato, l’aumento annuale arriva anche a 300-350 euro in più« (Francesco Di Frischia, Corriere della Sera).

TELEFONI: Telecom taglia da oggi fino al 27% il costo delle chiamate da fisso ai cellulari di tutti gli operatori di telefonia mobile, per le telefonate effettuate nella fascia oraria intera (lunerdì-venerdì, ore 8-18.30). Invariate le tariffe in fascia ridotta.



TARIFFA BIORARIA

La nuova tariffa elettrica bioraria da oggi è realtà per 4,1 milioni di famiglie italiane. Ad agosto saliranno a 11 e a fine anno a 20. Cioè gran parte di quelle che ancora non hanno optato per un’offerta sul libero mercato – si calcola 25,7 milioni di utenze su circa 28,6 milioni, ossia circa nove su dieci – e che continuano a consumare in base alle tariffe regolate dall’Autorità per l’energia. Ora, automaticamente, si vedranno addebitare i costi dei chilowattora in base al momento in cui avverrà il consumo, secondo due fasce di prezzo: una più bassa dalle 19 alle 8 dei giorni feriali, tutti i sabati, le domeniche e i festivi (nella fascia oraria definita in bolletta F23); l’altra più alta, dalle 8 alle 19 dei feriali (fascia F1), «quando – sottolineanto dall’Authority – la domanda di energia (e quindi il suo costo) sono più elevati. In ogni caso, per i primi 18 mesi lo scostamento tra i due prezzi sarà limitato al 10%, per consentire alle famiglie di abituarsi al meccanismo e di adeguare comportamenti troppo sbilanciati verso la fascia oraria feriale diurna. Per un anno e mezzo, di conseguenza, eventuali risparmi (così come una possibile maggiore spesa) saranno contenuti e limitati a qualche decina di euro all’anno» (Sole del 29/6).
Finita la fase transitoria, la differenza di prezzo tra le due tariffe salirà fino al 40%.

Il singolo consumatore ha comunque la possibilità di domandare da subito al proprio fornitore l’applicazione di una tariffa bioraria ”a richiesta” con scostamenti di prezzo più sensibili tra ore di punta, intermedie e fuori punta; oppure, esercitando il diritto di recesso, passare direttamente al mercato libero come consentito dalla legge 125/07 (La Stampa)

«Il mercato dell’elettricità segue due diversi regimi: quello di ”maggior tutela” e quello del ”mercato libero”. Mentre nel regime di ”maggior tutela” il prezzo e le condizioni contrattuali dell’elettricità sono fissate dall’AEEG, nel mercato libero le condizioni sono fissate liberamente dal fornitore-venditore di energia» (centrotutelaconsumatori.it).

La tariffa bioraria viene applicata a famiglie che, spiega Marco Bulfon, responsabile Prezzi e tariffe di Altroconsumo: «Utilizzano la tariffa del cosiddetto servizio di maggior tutela (indicato in bolletta con le sigle D2 e D3 monoraria); che nelle ultime tre bollette si sono ritrovati i consumi ripartiti nelle due fasce di riferimento; che sempre attraverso le ultime tre bollette sono stati informati del cambiamento a partire dal 1° luglio». Si tratta in ogni caso di famiglie già dotate del contatore elettronico già riprogrammato per leggere a distanza i consumi in base a fasce orarie (Corriere di oggi).

«Per chi già effettua più dei due terzi dei propri consumi nella fascia serale, potrebbe essere conveniente sottoscrivere già la cosiddetta bioraria a richiesta in cui la differenza di prezzo tra la fascia diurna e quella serale è più ampia» (ancora Buffon).

Per risparmiare è consigliabile utilizzare gli elettrodomestici che consumano di più nelle ore in cui si spende meno. Asciugabiancheria, forno elettrico, lavastoviglie, lavatrice sono in cima alla classifica consumando in media 2 kWh (il ferro da stiro ne mangia 1,8, il boiler 1,5, l’illuminazione 0,4, il televisore 0,2). Bisogna fare attenzione però a non andare in sovraccarico: non è consigliabile, nemmeno negli orari più convenienti, l’utilizzo contemporaneo di più apparecchi. Considerando che la potenza del contratto familiare tipo è di 3,3 kW, il contatore potrebbe saltare quando si adoperano tre elettrodomestici insieme.

Già allineati ai nuovi comportamenti energetici in casa i single o le famiglie che lavorano e stanno fuori gran parte dela giornata, concentrando oltre due terzi dei consumi nelle ore più convenienti (è la stessa Autorità a consigliare che per risparmiare con le nuove tariffe occorre concentrare almeno i due terzi dei consumi - il 67% - nella fascia più vantaggiosa). Svantaggiati in genere pensionati, casalinghe e coloro che lavorano in casa.

«Ma quanto effettivamente farà risparmiare la «bioraria»? L’associazione dei consumatori Altroconsumo ha preso in considerazione due tipologie di famiglie e ha provato a calcolare l’effettivo risparmio. Prendiamo una famiglia di cinque persone: figli in età scolare, consumo annuo di 4270 kWh. Se ha un comportamento virtuoso (24% dei consumi in fascia di punta, 76 in fascia agevolata) spende con la monoraria 859,87 euro l’anno, con la bioraria transitoria 856,06 e con la bioraria a richiesta 849,62. Il risparmio? Tre euro e 81 centesimi con la transitoria (-0,4%) e 10,25 con la bioraria a richiesta (-1,2%). Una famiglia di tre persone, invece, di cui una sempre a casa, con un consumo annuo di 3012 kWh e un comportamento virtuoso che concentra il 70% dei consumi nella fascia vantaggiosa spende in un anno rispettivamente 510,09 euro (monoraria), 509,12 (bioraria transitoria) e 507,48 (a richiesta). Con un risparmio dato dalle biorarie di 0,97 euro e 2,61 euro. Pochissimo, soprattutto se confrontato con quelli garantiti ad esempio dalla tariffa Luce sconto sicuro di Edison, quella al momento più vantaggiosa sul libero mercato segnalata dai consumatori ma anche dall’Autorità dell’Energia attraverso il suo «Pesa consumi»: oltre 70 euro di risparmio per la famiglia da 5 persone e 40 per quella da 3. Da Altroconsumo avvertono: «I risparmi contenuti sono l’effetto della scelta di procedere per passi graduali e permettere alle famiglie di abituarsi alla doppia tariffa. Col 2012 la differenza tra giorno e notte sarà maggiore». Certo: «Quello che salta all’occhio è che il libero mercato offre sempre meglio. E se non si impone è perché oggi per il consumatore è impossibile calcolare la tariffa che fa per lui». Per provarci: il «Pesa consumi» (www.autorita.energia.it) o il calcolatore interattivo di Altroconsumo (www.altroconsumo.it)» (Alessandra Mangiarotti, Corriere di oggi, 1/7)).

SUL MERCATO LIBERO DELL’ENERGIA ELETTRICA V. ANCHE SACCO’ PER VOCE ARANCIO, FRAMMENTO 191356

«Con l’avvio del meccanismo tariffario biorario si cerca di premiare la tendenza a consumare energia elettrica in maniera più responsabile ed efficiente rendendo questa abitudine economicamente conveniente. Secondo i calcoli resi noti dall’Aeeg (Autorità per l’energia elettrica e il gas) si potrebbero risparmiare 450 mila tonnellate di CO2 e oltre 200 milioni di euro all’anno se solo il 10% dei consumi delle famiglie italiane si concentrassero nei periodi più favorevoli con conseguente beneficio per l’ambiente e diminuzione di spesa della collettività» (Carlo Lavalle, La Stampa).

«Per Altroconsumo, associazione indipendente di consumatori, la nuova tariffa bioraria Enel Due che sarà introdotta dal 1° luglio disattende le aspettative dei consumatori.
La creazione di un nuovo piano tariffario, secondo Altroconsumo, avrebbe dovuto consentire agli utenti un risparmio effettivo sulla bolletta elettrica - come avvenuto nei Paesi che già l’hanno adottata – migliorare l’efficienza della rete distributiva e avere effetti positivi sull’ambiente.
Tra le richieste avanzate all’Autorità per l’energia elettrica e il gas Altroconsumo ha proposto che, per consumi di 3500 Kwh anno (con due terzi dei consumi di giorno), si spendessero meno di 400 euro: con la nuova tariffa bioraria si arriverà a 658 euro.
Con la tariffa bioraria i risparmi effettivi per i cittadini saranno veramente poco interessanti. Altroconsumo ha messo a confronto il costo dell’energia elettrica degli italiani (profilo di consumo di 4500 Kwh anno – 2500 di giorno e 2000 di notte) con quello dei cittadini di altri sette Paesi europei.

PAESE EURO ANNO
REGNO UNITO 436
SPAGNA 466
PORTOGALLO 514
FRANCIA 588
BELGIO 638
OLANDA 805
ITALIA Enel Due 3 KW 813
GERMANIA 818
ITALIA Enel Due 4,5 KW 839
ITALIA tariffa base D3 845

’Per ottenere vantaggi in termini di spesa” sostiene Michele Cavuoti, responsabile delle indagini e ricerche di mercato di Altroconsumo - ”un cittadino che utilizza un contatore da 3 Kw, dovrebbe consumare quantitativi di energia elevatissimi. La convenienza è molto limitata anche per chi ha installato un contatore da 4,5 Kw”.
’Contrariamente a quanto avviene negli altri Paesi europei” – continua Michele Cavuoti – ”la tariffa bioraria non permetterà né un reale risparmio per cittadini italiani, né un vantaggio in termini ambientali”. (da www.altroconsumo.it)

Mario Abis (università Iulm, amministratore delegato della Makno, società di ricerche sociali, economiche e dei consumi, citato dal Corriere dell’1/7): «Sul tema dell’efficienza energetica gli italiani si dimostrano molto interessati. Negli ultimi 5 o 6 anni l’attenzione sui consumi sostenibili e sulle modalità di risparmio è cresciuta del 70%: era pari al 20, ora è a quota 90%. Nella gente abbiamo registrato la propensione a spendere di più al momento dell’acquisto di una casa, se poi c’è la prospettiva di ridurre la spesa per l’energia».

La centrifuga a mezzanotte: rischiano di aumentare le LITI CONDOMINIALI. «Sì, ci aspettiamo un aumento della conflittualità a causa dei rumori notturni. Finora le discussioni nascevano perlopiù per la tv, il condizionatore o la doccia che scroscia in piena notte. Adesso riguarderanno tutti gli elettrodomestici. Nei regolamenti condominiali c’è scritto che dopo le 22 o le 23 è bene evitare attività moleste, ma è niente più che un consiglio» Pietro Membri, presidente dell’Anaci, Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari, citato dal Corriere 1/7). Le liti condominiali sono all’incirca 2 milioni all’anno.

ORTIS, PRESIDENTE AEEG
Nato a Udine il 12 agosto 1943, Alessandro Ortis è presidente dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas dal dicembre 2003. Ortis è anche vicepresidente del Consiglio europeo dei regolatori per l’energia e presidente di MEDREG, l’associazione dei regolatori per l’energia elettrica e il gas del Mediterraneo.
Dopo aver frequentato la scuola militare Nunziatella di Napoli, si è laureato in Ingegneria nucleare al Politecnico di Milano e diplomato alla scuola di direzione aziendale dell’università ”Bocconi”. Ha ricoperto ruoli dirigenziali in aziende pubbliche e private: Gruppo Zanussi, Gruppo Pirelli, Gruppo ENI, Ispredil – ANCE, Serono, Tecnofarmaci ecc.
Ruoli ricoperti in passato: vicepresidente dell’ENEL; presidente di EURELECTRIC (l’Associazione delle aziende elettriche europee); docente di Organizzazione e gestione aziendale; presidente del gruppo di esperti per il settore elettrico dell’AIE (Agenzia Internazionale dell’Energia); direttore generale per l’energia e le risorse minerarie al ministero Attività produttive; presidente della CCSE (Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico); membro del governing board dell’AIE, del consiglio superiore dei Lavori pubblici, della commissione tecnico-scientifica del dipartimento della Protezione civile e del comitato scientifico della Sogin.