Simona Verrazzo, Vanity Fair, n 26 7/7/2010, 7 luglio 2010
«IO MIGLIOR SINDACO DEL MONDO? QUANNU?»
«Cca dittu?Il World Mayor Prize? Quannu?».
Un premio, sindaco. Per il miglior primo cittadino del mondo. Non ne sa nulla?
«Mannaggia, no. Sta scherzando?».
L’ha scoperto da noi, Domenico Lucano, 52 anni, primo cittadino di Riace, della sua candidatura al prestigioso riconoscimento di City Mayors (www.worldmayor.com), network internazionale che monitora e premia il lavoro dei sindaci di tutto il mondo, in base a criteri come istruzione, sanità, sicurezza. l’unico italiano tra i 25 finalisti, accanto a nomi come Marcelo Ebrard di Città del Messico e la signora Shraddha Jadhav di Mumbai, e intanto
ha già sconfitto il suo più illustre collega Sergio Chiamparino, di Torino, rimasto fuori dai migliori 25 (ma potrebbe essere ripescato). Eppure Lucano amministra un piccolo Comune di 1.726 anime in provincia di Reggio Calabria.E infatti si stupisce. «Chissà chi può
avermi candidato».
La motivazione è per «umanità, servizi sociali, sviluppo».
«Bene. Per una volta non si parla dei Bronzi, ma delle persone. Oggi Riace è un modello di integrazione: su 1.700 abitanti, più di 200 sono immigrati. Qui è diverso da Rosarno. Il regista tedesco Wenders ci ha pure dedicato un cortometraggio, Il volo».
Per questo la chiamano il «sindaco della solidarietà»?
«Sì, ma il merito e di tutti i cittadini. La Locride è una terra di ’ndrangheta, che si può sconfiggere solo facendo ognuno la propria parte».
La sua, esattamente, qual’è?
«Nel 1999, con amici abbiamo fondato l’Associazione Città Futura Giuseppe Puglisi - il sacerdote ucciso dalla mafia a Palermo -, dove immigrati e riacini sono impegnati in attività comuni: la raccolta differenziata con gli asini, la riapertura delle botteghe abbandonate
dagli emigranti.. E funziona».
In passato, in finale al Mayor Prize sono arrivati politici del calibro di Cacciari, Cofferati, Veltroni. A chi si ispira lei?
«A nessuno. Io cerco solo di fare bene nel mio piccolo. Senza demagogia. Dice che mi hanno candidato per questo?».