Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  luglio 01 Giovedì calendario

IL FETICCIO MACABRO FA TENDENZA

All’Imperatore stavolta è andata di lusso. Il regale ciuf­fo, che, nemmeno lo sapeva­mo, gli fu tagliato sul letto di morte per consegnarlo all’im­mortalità, è stata aggiudicato per 13 mila dollari, in Nuova Zelanda, dalla casa d’aste Art+Object a un collezionista di Londra.Ce l’avevano gli ere­di di Denzil Ibbetson, l’ufficia­le britannico che lo sorveglia­va sull’isola di Sant’Elena, era contesa da collezionisti di una decina di paesi, gente che così a naso non ci sta tanto con la testa. Sua Maestà ha incassato il colpo senza spettinarsi. Un attimo prima gli facessero la frangetta gridò: «France, les Ar­mée , Josephine» e poi morì. Sa­peva, forse, che il saccheggio non avrebbe risparmiato nem­meno lui, il capo, per l’appun­to. John F. Lattimer, per esem­pio, urologo, esperto balisti­co, che esaminò tra gli altri il corpo di Kennedy a Dallas, tra i suoi macabri pezzi da colle­zione della buonanima di Bo­naparte conservava il pene. Si premurò di informare le fans, da Giuseppina in giù, che non superava i sei centimetri. For­se per questo John Holmes, che era ossessionato dall’idea che dopo la morte gli rubasse­ro il suo, si fece cremare, pre­tendendo che un medico di sua fiducia si prendesse la bri­ga di controllare che nulla mancasse per l’ultimo viag­gio.
Ognuno ha dentro la sua per­versione, una cosa che lo fa go­dere. I collezionisti di cimeli sono fatti così: una compila­tion di casi umani che collezio­na pezzi di corpi, forse solo per ammazzare il tempo, sini­stri equipaggi di fuori di zucca con la voglia di scoprire nuove emozioni rivivendo quelle an­tiche. Piacciono soprattutto i capelli, pagati più di una mes­sa in piega del Vergottini che fu. Quelli di John Lennon, una ciocca ritrovata dentro un li­bro, è stata aggiudicata per 6 mila dollari; quelli di Che Gue­vara, asportati direttamente dal cadavere da uno della Cia, sono stati battuti a Dallas a 100 mila dollari; quelli di Geor­ge Washington, che pure è sta­to il primo presidente degli Stati Uniti, si sono accontenta­ti di 2750 dollari, ma vent’anni fa. Meno male che non va sem­pre così. Lo scalpo di Toro Se­duto, custodito per anni dall Smithsonian’s Natural Hi­story Museum di Washington è stato restituito agli eredi, quello di Beethoven, in piena seconda guerra mondiale, ser­virono al dottor Kay Alexan­der Fremming per pagare le cure mediche a un gruppo di ebrei perseguitati dalla furia nazista.
Il vero genio però è Homer Gill Gilleland, che non a caso si chiama come Simpson, per vent’anni barbiere personale di Elvis Presley: lo seguiva in tutti i tour, lo tingeva alla biso­gna, e tagliati i capelli li racco­glieva in un asciugamano per poi imbustarli in centinaia di buste di sacchettini come su Csi. Alla morte di Elvis ha aper­t­o un negozietto giusto a Mem­phis dove vendeva, perfetta­mente conservate, le estremi­tà pilifere del re del rock. Una di questa arrivata in Inghilter­ra fu battuta all’asta per 1.055 sterline, 1.762 dollari. Quan­do dicono che ti pelano... .
La società globalizzata ci pro­pone ormai come modelli per­sone afflitte da disturbi osses­sivi eppure c’è sempre una ra­gione nei comportamenti an­che i più assurdi. La felicità di chi ha comprato, conservata in un’ampolla settecentesca in vetro soffiato dentro una te­ca di legno sormontata da un busto ligneo, il pollice il me­dio e un dente di Galileo Gali­lei, sparite nel 1737 durante la traslazione della salma nel se­p­olcro monumentale della ba­silica di Santa Croce. Per fortu­na non si muove nè il pollice, nè il medio. O l’esaltazione di chi ha messo in vendita su e-bay, insieme ai bisogni più oscuri, il sangue e il cervello di Benito Mussolini, 15.000 euro trattabili,che fa il paio con l’of­­ferta, prendere o lasciare, del­lo storico negazionista inglese David Irving che ha messo on line invece le ossa di Adolf Hit­ler. Si prende il 15 per cento di provigione e garantisce lui l’autenticità.
Per tenere in vita chi non c’è più si pagano 10 mila dollari la parrucca di Warhol color ar­gento, 3 mila le radiografie di Marilyn Monroe, 7500 i baffet­ti di Chaplin. Ma nessuno vale Britney Spears che pure è viva e lotta insieme a noi. Una sua cicca masticata vale 14 mila dollari, i prezzi variano a se­conda che l’abbia sputata in casa o durante un concerto. Sono queste le cose che ti la­sciano l’amaro in bocca.