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 2010  luglio 01 Giovedì calendario

MILANO SI DA’ UNA SCOSSA PER RICARICARE L’AUTO ELETTRICA

A breve (non si cono­sce ancora la data precisa) le istituzioni interessate al tema mobilità e agli aspetti a esso di­­rettamente collegati, gli opera­tori dell’automotive e le asso­ciazioni che li rappresentano, si siederanno intorno a un ta­volo per mettere a punto un piano d’azione sull’auto elet­trica. la promessa fatta dal rappresentante del ministero delle Infrastrutture e dei Tra­sporti, Stefano Erario, nel suo intervento al convegno «Una scossa alla città», organizzato ieri a Milano dal mensile Espansione diretto da Marco Gatti, allegato domani a il Gior­nale . Dal palco del Piccolo Tea­t­ro il messaggio è apparso chia­ro: «Non si può più perdere tempo», come sottolineato in apertura dall’editore Paolo Berlusconi. Specialmente se si parla di auto elettrica.Così l’in­contro è diventato il momento nel corso del quale confronta­re i risultati sin qui raggiunti. A partire da alcuni punti fermi.
La vettura a emissioni zero attira (Renault ci ha scommes­so 4 miliardi d’investimenti), anche se non convince ancora al 100%. A penalizzarla è in­nanzitutto la mancanza di in­frastrutture per la ricarica. Ma grazie all’azione sull’asse Mila­no- Brescia di A2A, di concerto con le rispettive amministra­zioni locali, qualcosa dovreb­be iniziare a muoversi. Entro il 2010, ha annunciato il sindaco Letizia Moratti,in virtù dell’ac­cordo che vede coinvolta an­che Renault, saranno impian­tate 200 colonnine in città pa­gate direttamente dalla multi­utility che eroga l’energia, rap­presentata ieri dal suo presi­dente Giuliano Zuccoli. Altre 70 troveranno posto a Brescia. Attento ai veicoli alimentati a corrente è anche il progetto internazionale E-mobility illu­strato da Marco Ruiz, di Merce­des- Benz Italia, il quale ha pre­sentato i progetti con il partner Enel: la messa su strada, a bre­ve, di 100 Smart elettriche e la dislocazione nelle tre città pre­scelte (Milano, Roma e Pisa), di opportuni punti di ricarica. Anche gli automobilisti hanno trovato spazio all’interno del convegno, parlando attraver­so la ricerca, compiuta da Espansione in collaborazione con la società Interactive Market Research, «Gli Italiani e l’auto elettrica», scaricabile dal sito newspapermilano.it/ Espansione. Secondo i dati ri­portati in pillole sul nuovo nu­mero del magazine, in edicola domani gratis con il Giornale , due italiani su tre (1.000 gli in­tervistati a coprire l’intero ter­ritorio nazionale) sarebbero disposti ad acquistare un vei­colo elettrico; la fascia dei dub­biosi lambisce il 23%, mentre non arriva neanche all’8% nel caso di possibile/netto rifiuto. Le aree di maggior criticità ri­guardano in primo luogo ilco­sto, considerato ancora trop­po alto, dei modelli sul merca­to: per 310 persone su 1.000 la scelta si giustificherebbe solo se l’auto elettrica costasse me­no del modello equivalente a benzina (altre 290 in caso di pa­rità di prezzo). A fianco della questione della ricarica, vissu­ta dall’83% come il vero punto debole,vi è il problema dell’au­tonomia dei mezzi a emissioni zero, anche se è pur vero che la percorrenza media abitazione­ufficio è di circa 40 chilometri tra andata e ritorno e questo presupporrebbe, grazie ai va­lori dichiarati dalle case inte­ressate (120-130 chilometri di autonomia), la necessità di do­ver ricaricare il mezzo non ogni sera ma dopo tre giorni. I veicoli alimentati con batterie al litio convincono in primo luogo per la totale assenza di emissioni nocive (manca infat­ti il tubo di scappamento). Per il 63% degli italiani il motivo primo per scegliere un veicolo a emissioni zero è «inquinare meno», mentre solo il 18% cita come motivazione principale il risparmio. Risultato che non stupisce, dal momento che il tema della qualità dell’aria nel­le città è avvertito in maniera pressante.