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 2010  luglio 01 Giovedì calendario

Layard Richard

• (Gran Bretagna) 15 marzo 1934. Economista • «Lo chiamano lo zar della felicità. O il guru del benessere. Lui, in realtà, è un illustre economista educato a Eton (il college di re e premier) e Cambridge. Ma in mezzo a numeri, grafici e curve di Gauss Richard Layard è riuscito a ritagliare una nuova scienza, dall’impatto imprevisto: l’economia delle felicità. Secondo la quale siamo troppo ricchi e materialisti per essere felici [...] dirige il Centre for economic performance alla London school of economics di Londra, è iscritto al partito laburista ed è membro della camera dei Lord. Tony Blair prima e Gordon Brown poi sono rimasti affascinati dalle sue teorie sulla società del benessere [...] Grazie a Layard il ministero della Salute e quello dell’Educazione hanno adottato ”programmi per lo sviluppo del benessere”. [...] La felicità è... ”inversamente proporzionale al reddito ai più alti livelli di reddito a causa del declino dell’utile marginale del diventare più ricchi” è la complicata definizione da economista che Layard affida al Guardian. Ma subito spiega in parole più semplici: ” la ricchezza media pro capite di una nazione – non quella del singolo – che rende i cittadini depressi o felici”. Per esempio l’aumento del prodotto interno lordo di Paesi come lo Zimbabwe o la Russia procura benessere per i suoi abitanti. Per ora. Ma se crescerà troppo e in maniera costante, come succede nei Paesi occidentali, Europa in testa, allora produrrà l’effetto contrario: renderà tutti più tristi. Si può perfino tracciare un margine: ”Quando il livello del reddito medio supera i 20mila dollari procapite (13mila euro, n.d.r.) allora iniziano i guai”, avvisa Layard. Perché? Tre le ragioni principali: ”L’eccessivo benessere porta alla disgregazione della famiglia, alla frattura della comunità e alla mancanza di fiducia negli altri”. [...] Ha preparato un rapporto sulla depressione in cui lancia la proposta di offrire, tramite la mutua (Nhs), sessioni di terapia cognitivo comportamentale per ridare il sorriso ai suoi compatrioti. Secondo il suo piano dovrebbero sorgere 250 centri della felicità. Un corso completo di psicoterapia costerebbe al sistema sanitario nazionale 750 sterline a persona. [...]» (Deborah Ameri, ”Il Messaggero” 26/6/2008).