varie, 30 giugno 2010
[Riassunto Tartaglia] Massimo Tartaglia, l’uomo che 13 dicembre del 2009 ha aggredito Silvio Berlusconi in piazza Duomo a Milano, è stato assolto perché totalmente incapace di intendere e volere al momento del fatto, ma comunque «socialmente pericoloso»
[Riassunto Tartaglia] Massimo Tartaglia, l’uomo che 13 dicembre del 2009 ha aggredito Silvio Berlusconi in piazza Duomo a Milano, è stato assolto perché totalmente incapace di intendere e volere al momento del fatto, ma comunque «socialmente pericoloso». Non è quindi imputabile e non può essere processato, ma dovrà restare per un anno nella comunità terapeutica che lo ospita per il trattamento della schizofrenia paranoide di cui soffre. La sentenza è stata emessa ieri dal gup Luisa Savoia al termine del processo con rito abbreviato nel quale il premier non si è costituito parte civile. Dopo una perizia psichiatrica, il giudice ha accolto le richieste del pm Armando Spataro, e della difesa disponendo la misura di sicurezza della libertà vigilata. Tartaglia fu arrestato immediatamente dopo il ferimento. Dopo 50 giorni a San Vittore, accusato di lesioni pluriaggravate e premeditate, fu trasferito nella comunità agli arresti domiciliari. Berlusconi fu invece ricoverato per cinque giorni nell’ospedale San Raffaele. (Giuseppe Guastella, Corriere della Sera 30/06/2010) Tartaglia vive adesso in una comunità terapeuta, dove resterà ancora un anno. Qui dipinge, legge libri che prende in prestito dalla biblioteca, e fa una vita scandita, un giorno uguale all’altro, orari fissi e pochi cambiamenti. Riceve le visite dei suoi genitori (Donata e Alessandro) ai quali ha detto: «Perdonatemi, mi dispiace per le preoccupazioni e i problemi che vi ho creato. Anche voi siete stati travolti da questa vicenda». Con loro ha sempre vissuto, a Cesano Boscone, appena fuori Milano. Nella comunità l’organizzazione è tutto. L’ora della sveglia (presto), gli esercizi in palestra (distendono), i laboratori (servono per imparare e per stare tranquilli). Finora nessuna attività all’esterno, perché Tartaglia agli arresti. Secondo l’avvocato Daniela Insalaco, «persone con questo tipo di disturbi possono tornare a condurre una vita normale, senza finire in ospedale giudiziario. Purtroppo ci sono poche strutture, è un problema che viviamo ogni giorno nelle aule di giustizia».Legge molto, e dipinge. A metà anni Novanta aveva inventato dei quadri che cambiavano colore se «stimolati» dalla musica. Dicono i genitori: «Oggi può dare più spazio e attenzione alla sua creatività» (Olivia Manola, Gianni Santucci, Corriere della Sera 30/06/2010)