Roberto Beccantini, La Stampa 29/6/2010, pagina 96, 29 giugno 2010
DOMANDE E RISPOSTE: COME SCOPRIRE I GOL FANTASMA?
Il gol di Lampard non visto, il fuorigioco di Tevez non colto. Perché il calcio continua a non difendere «almeno» il suo fiore all’occhiello, la Coppa del Mondo?
Perché è uno sport conservatore, perché l’attuale presidente della Fifa, Sepp Blatter, si oppone a ogni intrusione tecnologica.
Chi può cambiare le regole?
L’International Board, un organismo che venne istituito a Londra nel 1886. Composto di otto membri, ha il potere di stabilire qualsiasi modifica e innovazione delle regole a livello internazionale e nazionale, vincolando le federazioni, organizzazioni e associazioni calcistiche a livello professionale e dilettantistico, escluso il comparto amatoriale.
Chi sono questi otto membri?
I rappresentanti delle quattro federazioni britanniche (inglese, scozzese, gallese e nord-irlandese) più quattro «voti», appartenenti alla Fifa stessa. L’International Board si riunisce una volta l’anno.
Ha affrontato il tema dell’alta tecnologia?
Spesso, e anche nell’ultimo summit, tenutosi il 6 marzo a Zurigo. In quella occasione, ispirato da Blatter, l’International Board si espresse in termini drastici contro la moviola in campo e i suoi «figliastri». E rifiutò persino i giudici di porta.
Quali sono le funzioni dei giudici di porta?
L’idea venne all’ex designatore italiano, Paolo Casarin. Il progetto è stato ripreso da Michel Platini, presidente dell’Uefa. In pratica sono due arbitri supplementari, uno per area. Sistemati accanto a un palo, hanno il potere di segnalare episodi sfuggiti all’arbitro centrale, che rimane il giudice supremo, e ai suoi assistenti.
Sono già stati sperimentati?
A livello giovanile e nell’ultima edizione della Europa League, l’ex Coppa Uefa. La loro funzione è importante, più per quello che fanno, per quello che non fanno fare ai giocatori: cinture, abbracci, simulazioni.
Avranno un seguito?
Verranno estesi dalla Europa League alla Champions League e alle qualificazioni per gli Europei 2012. Lo stesso International Board, il 18 maggio, ha permesso alle federazioni di provarli in ambito nazionale per due anni. Questo, però, sempre in ambito Uefa, non Fifa.
Perché Blatter è così ostinato?
Dice che a lui piace il calcio dal volto umano, senza interruzioni, in cui gli errori degli arbitri, anche se clamorosi, vengano accettati come quelli dei giocatori.
Quindi, chiusura totale?
Totale, sì. In attesa, dice Blatter, di un meccanismo immediato e perfetto che consenta di dirimere, al volo, almeno il caso spinoso dei gol fantasma. Si tratta del classico contentino per tenersi buoni gli elettori più scalpitanti.
Ma non erano stati proposti i palloni con il micro-chip, le telecamere ad alta velocità e l’occhio di falco?
Certo. Tutti presi in esame dall’International Board, tutti respinti: spesso, con la promessa di un riesame...
Nella finale di Berlino, però, la testata di Zidane a Materazzi fu svelata da un monitor a bordo campo.
Appunto. Un funzionario della Fifa segnalò il fatto al quarto uomo, che avvertì un assistente, che richiamò l’arbitro. Blatter non ha gradito questa forma di «moviola clandestina». Di qui l’espulsione del monitor a bordo campo dai Mondiali in corso.
Ci sarebbero sempre i replay sui maxi schermi degli stadi: la Fifa è favorevole?
Favorevole, se gli episodi ripetuti sono azioni normali. Contrarissima, se riguardano casi scabrosi. Il gol di Tevez in fuorigioco, diffuso dai maxi schermi di Soccer City, ha mandato in bestia Blatter.
In materia di supporti tecnologici, il calcio fa catenaccio: e gli altri sport?
Non essendo così retrogradi, l’hanno adottata e ne sono felici. Nel tennis, utilizzato nei 4 Slam e non solo, c’è l’occhio di falco, con un margine di errore che va da 1 a 3 millimetri. Occhio di falco anche nel cricket. Nel rugby l’arbitro può consultare un collega davanti al monitor per chiarire eventuali mete dubbie. Gli Usa impiegano la tv nel basket, football, hockey su ghiaccio. Nel basket italiano è previsto l’instant replay. La Fortitudo Bologna gli deve lo scudetto del 2005: contro Milano, sul filo della sirena, le immagini appurarono che il tiro di Douglas era partito un attimo prima e non un attimo dopo.
Quanto dovrà aspettare il calcio per mettersi al passo con i tempi?
Blatter è presidente dal ”98 e ha deciso di ricandidarsi per il 2011. Campa cavallo.