Bcas, il Giornale 18/6/2010, 18 giugno 2010
Maria Montanaro, 36 anni, e Sonia Balcone, 42. Torinese la prima, di Cremona la seconda, avevano in comune solo un ex fidanzato: Gaetano De Carlo, 55 anni, originario della Puglia ma carrozziere in provincia di Bergamo, piacente, modi da play boy, palestrato e molto curato nell’abbigliamento, «irascibile, pieno di sé, a volte un po’ spocchioso», alle spalle piccoli precedenti penali, minacce e danneggiamenti
Maria Montanaro, 36 anni, e Sonia Balcone, 42. Torinese la prima, di Cremona la seconda, avevano in comune solo un ex fidanzato: Gaetano De Carlo, 55 anni, originario della Puglia ma carrozziere in provincia di Bergamo, piacente, modi da play boy, palestrato e molto curato nell’abbigliamento, «irascibile, pieno di sé, a volte un po’ spocchioso», alle spalle piccoli precedenti penali, minacce e danneggiamenti. La Montanaro, mora, «bella e riservata», grafica presso una tipografia, non potendone più della sua gelosia qualche settimana fa l’aveva lasciato e s’era trasferita, col labrador Lola e il gatto Felix, in un piccolo appartamento con giardino a Riva Di Chieri, dove lui, che a lei non voleva rinunciare, l’andava a trovare nei fine settimana. Alle 8 di mattina di mercoledì 30 giugno De Carlo si presentò a casa della Montanaro, tra i due scoppiò l’ennesima lite e allora lui tirò fuori una pistola calibro 7.65 e le sparò quattro colpi in faccia. Quindi salì in macchina, guidò fino a Cremonese e si appostò in una parcheggio del Parco della Preistoria di Rivolta d’Adda, dove sapeva che, al ritorno dal lavoro, sarebbe passata la Balcone Sonia, impiegata, che l’aveva lasciato otto anni fa, che nel frattempo s’era sposata ed era diventata madre di una bambina, e che però di lui non era mai riuscita a liberarsi, tanto che l’aveva denunciato sette volte per stalking (il processo era fissato per novembre, all’uomo era già stato tolto il porto d’armi). Verso le 17 De Carlo vide la Balcone e le sparò un colpo dal finestrino dell’auto, lei tentò di fuggire ma lui la rincorse, la raggiunse, e le sparò addosso altri tre colpi. Quindi guidò fino al cimitero di Corneliano di Truccazzano, in provincia di Milano, s’arrampicò su una collina, si puntò l’arma alla tempia e fece fuoco. Un biglietto, di scuse, lasciato nella sua casa di Vailate (Cremona). Giornata di mercoledì 30 giugno: alle 8 in via Einaudi 13 a Riva di Chieri, poco più di 3.800 abitanti ad una ventina di chilometri da Torino; alle 17 nel Parco della Preistoria di Rivolta d’Adda, in provincia di Cremona; alle 19 vicino al cimitero di Corneliano di Truccazzano, in provincia di Milano.