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 2010  giugno 30 Mercoledì calendario

PERCH DA NOI VALE ANCORA IL BIBLICO « PARTORIRAI CON DOLORE »

Scegliere come partorire è un diritto. Partorire senza dolore anche. Restando svegli, accogliendo tra le braccia il proprio neonato. E potendolo anche allattare da subito. Il momento più bello di una donna, in condizioni psicologiche ottimali. Si può fare con l’anestesia epidurale, o peridurale. Una novità? No. Esiste dal 1885. In Gran Bretagna la regina Vittoria partorì così. Eppure in Italia è ancora una chimera.
Strano Paese il nostro. Detiene il primato mondiale di parti cesarei con il 40% di media (un bambino su 4), triplicati negli ultimi 20 anni, e le ultime posizioni in nascite con l’epidurale. Scelta dal 70% delle partorienti nel Regno Unito, dal 60 in Spagna, dal 35 in Francia, dal 30 in Germania, e solo dal 10 in Italia. Perché? Perché non garantita ovunque e non sempre è gratuita. Tutto cambia da Regione a Regione, da ospedale a ospedale. La «balcanizzazione» della nostra sanità presenta un tariffario composito: da zero euro, in alcuni casi solo per le donne dai 39 anni in su (le giovani devono soffrire?), fino ai 350-800 euro. Anche nel pubblico. In generale, soltanto il 16% degli ospedali italiani garantisce il parto con l’epidurale, 24 ore su 24 e gratuito. Così, in alcune realtà, per partorire senza dolore si accetta l’offerta del cesareo in anestesia generale. Con punti, degenza e dolori post chirurgici. Non solo: nel 50% dei casi il motivo del cesareo non viene indicato.
E negli ospedali con il bollino rosa, l’eccellenza garantita da Onda (l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna), cosa accade per l’epidurale? Oggi a Roma, al ministero della Salute, il presidente di Onda Francesca Merzagora presenta l’elenco dei vincitori 2010 per la loro attenzione alle donne ricoverate. Verranno premiate 122 strutture (51 con tre bollini rosa, 50 con due e 20 con uno). Con un’indagine sull’epidurale nei 37 ospedali con ostetricia che nel 2009 hanno vinto i 3 bollini rosa. Nel 72% dei casi l’epidurale è offerta per scelta dell’ospedale, nell’86% è gratuita, nel 90% è disponibile 24 ore su 24. Ma salta se l’anestesista in quel momento è impegnato in sala operatoria. Insomma, partorire senza dolore è un diritto, ma non garantito.
Mario Pappagallo