MAURIZIO BOLOGNI, la Repubblica 30/6/2010, 30 giugno 2010
I VANDALI DELL´ARTE PER SOUVENIR UN PEZZO DI COLOSSEO - FIRENZE
Il ladro che in Campo dei Mori ha staccato e rubato la testa del Sior Rioba, uno dei simboli della Venezia minore, ha osato troppo e si è impaurito. Pressato dalle indagini e dalla riprovazione cittadina, il 4 maggio, tre giorni dopo il furto, ha fatto ritrovare nascosta in un sottoportego la testa col naso di ferro. Ma per un vandalo ardito e pentito, ogni giorno l´arte antica subisce migliaia di vigliaccate che restano impunite. I turisti, in fila fuori dalla Galleria dell´Accademia di Firenze, arraffano pezzi di intonaco come ricordo della visita al David di Michelangelo. E compiono bravate simili a Roma, a Palermo, a Genova, in tutte le città dove ci sia qualcosa da ammirare. Fanno souvenir dell´arte. «Non si accontentano di acquistare la riproduzione del Colosseo o della gondola, si servono da soli, facendo danni a volte inestimabili e spesso costosi da riparare» lamentano soprintendenti e direttori di museo. un fenomeno in crescita allarmante.
A Roma sono stati segnalati turisti stranieri che nottetempo staccavano pezzi dalle mura esterne del Colosseo. In Sicilia, visitatori che si portavano via tessere di mosaico del pavimento del Duomo di Monreale. Mentre a Genova viene sistematicamente depredato di lampade e decori quel museo a cielo aperto che è il cimitero monumentale di Staglieno. Arte bistrattata, erosa, depredata a frammenti. Nei centri minori, privi di videosorveglianza, spariscono schegge di passato senza che nessuno se ne accorga. Piccoli saccheggi quotidiani che alla lunga fanno danni quanto imprese audaci e sfrontate, come quella del sommozzatore-vandalo che un anno fa si è immerso a 25 metri di profondità all´Isola del Giglio per staccare le braccia protese verso l´alto al Cristo degli Abissi, statua di un metro e mezzo benedetta da Papa Giovanni Paolo II e depositata sul fondale nel 2001 da Fini e Alemanno.
A Firenze, intanto, si discute intorno alla Galleria dell´Accademia scrostata dai turisti che fanno la fila per entrare. E, secondo l´assessore comunale alla cultura Giuliano Da Empoli, non bastano più le telecamere e le otto «sentinelle della bellezza» del Comune. «Firenze è patrimonio mondiale dell´Unesco, ci diano quindi i caschi blu per tutelare i monumenti» sferza Da Empoli. «Ma è barbaro anche tenere per ore in fila i turisti e ridurre a questione di ordine pubblico la fruizione della cultura. Mi ci trovassi - provoca l´assessore - anche io staccherei pezzi del muro dell´Accademia. Si offra qualcosa a chi è in coda. Magari intrattenimento ed eventi».
L´allarme per chi fa souvenir dell´arte si salda con l´escalation del vandalismo tradizionale, con il boom dei writers, con le «azioni futuriste», con chi bistratta mura millenarie per farne un post.it sul quale messaggiare e lasciare traccia di sé. Roma sembra l´emblema dell´assedio. Una settimana fa Fontana di Trevi è stata imbrattata con vernice rossa. Tra i viali del Pincio, i teppisti hanno infierito a colpi di martello sui busti di Leopardi, Dante, Machiavelli, hanno decapitato, mutilato e insudiciato tante statue. Piedi, dita e nasi i souvenir preferiti. E adesso i turisti giapponesi poggiano la testa in cima ai busti resi acefali. Sorridono per l´ennesima fotografia.