ANGELO AQUARO, la Repubblica 28/6/2010, 28 giugno 2010
RIUSCIR IL "VIAGRA ROSA" A RESTITUIRE ALLE DONNE IL DESIDERIO PERDUTO? UNA FEMMINISTA STORICA DICE CHE TUTTO INUTILE. ECCO LA SUA ANALISI
Leggere attentamente le avvertenze, per la verità farebbe passare qualsiasi voglia: affaticamento, mal di testa, vertigini, nausea, infezioni urinarie, sinusite e, accidenti, perfino diarrea. Siamo proprio sicuri che convenga ingoiare la pillola? Il tribunale della Fda - la Food and Drug Administration - non ha ancora emesso il verdetto anche se due commissioni hanno detto due volte "no". Ma la commercializzazione del Girosa - la pasticca che già nel nome si candida a Viagra Rosa - non è più soltanto questione medica e scientifica: è già battaglia culturale.
Il farmaco del desiderio femminile divide ovviamente prima di tutto le donne.
Il gruppo New View Campaign ha lanciato una petizione online ripresa dagli iperattivisti di Change.org: la mancanza di desiderio sessuale non è una malattia, non siamo strumento del desiderio degli uomini, etc etc. Ma c´è anche ci reclama la pari opportunità: perché i maschietti sì e le femminucce no? Il dibattito è così incandescente che il New York Times s´è chiesto ancora ieri se il problema non sia tanto quello della pillola blu o rosa. Il problema sarebbe appunto quello di un civiltà che si sta rifondando sulla pillola: «La caccia alla pastiglia per la libido femminile riflette le sfide della medicina che ormai propone ricette non solo per guarire: ma per la qualità della vita in generale».
Il cambio di prospettiva è fondamentale. Anche perché scopre le carte dell´industria. Per ottenere il diritto di commercializzazione del Flibanserin (il nome scientifico del Girosa) la casa tedesca Boheringer Ingelheim sostiene che la mancanza di eccitazione è una malattia, anzi due: la disfunzione sessuale femminile (Fsd) e l´ipoattività del desiderio (Hsdd). Due disturbi (riscontrati soprattutto in pre-menopausa) censiti in quel «Manual of Mental Disorders» che negli Usa è la bibbia dei medici - e degli assicuratori sempre pronti a scovarci un pretesto per fare causa. Ma c´è chi sostiene che l´etichettatura serve soltanto a legalizzare un mercato dalle potenzialità enormi: 4 miliardi di dollari soltanto negli Usa. Malattia o business?
La domanda non si declina soltanto in inglese. Anzi. Nella storia del Flibanserin c´è anche un pizzico di Italia. La medicina era stata prodotta come antidepressivo, ma non aveva funzionato: l´eccitazione è stata un effetto collaterale scoperto successivamente. E nel panel di medici che qualche anno fa ha studiato la pillola c´è anche una neuropsichiatra italiana: Donatella Marazziti. Che è direttrice del laboratorio di psicofarmacologia dell´Università di Pisa. Insomma un´autorità in materia. Lei, però, sul Viagra Rosa frena. «Ma solo perché non ne sappiamo ancora abbastanza. La strada indicata invece è quella giusta». Cioè? «Il desiderio nasce nel cervello e dunque tutto quello che può stimolarlo aiuta».
La storia della pillola del desiderio femminile ha tre tappe. Nella prima si pensava di utilizzare lo stesso Viagra: ma l´aumento della pressione sanguigna che, si sa, nell´uomo funziona, nelle donne non fa alcun effetto. Poi si è passati al testosterone: ma il rischio di tumori e attacchi di cuore ha spinto la Fda a non autorizzare i farmaci. Infine la via segnata dal Flibanserin: quella chimico-cerebrale. «Qualunque strumento che migliori il rapporto è benvenuto», dice la professoressa Marazzita. Che rivela come sempre più donne anche in Italia riconoscono il problema e si liberano dal tabù che le teneva lontane dal medico: «Non possiamo continuare a fare lo struzzo».
Insomma, gli scienziati sono d´accordo che il sesso per gli uomini non è solo questione di fisica - e di Viagra o quant´altro: però ormai è stabilito che aiuta. Così come sono convinti che il sesso per le donne non è solo una questione di chimica - e di Girosa o quant´altro: ma in questo caso resta da vedere "quanto" aiuta.
L´ultimo dubbio arriva sempre dagli Usa. Nella nuova edizione del «Manual of Mental Disorders» la vecchia definizione di mancanza di libido potrebbe essere aggiornata. E la "malattia" verrebbe riconosciuta solo in caso di «mancanza di interesse sessuale nell´arco di almeno sei mesi». Difficile che a quel punto basti una pilloletta. Che fra l´altro fa sì aumentare il desiderio ma - dicono i test - finora senza neppure arrivare al dunque: tutte quelle controindicazioni e neanche un orgasmo.