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 2010  giugno 29 Martedì calendario

Daschle Tom

• Aberdeen (Stati Uniti) 9 dicembre 1947. Politico. Ex senatore (fu leader dei democratici) • «[...] l’uomo che avrebbe dovuto dare la mutua a tutti gli americani, ma che troppo tardi ha pagato i suoi debiti col fisco [...] ex senatore è stato sin dal 2004 una specie di tutor per Obama, al quale ha fatto da guida e consigliere nel mondo di Washington [...] venuto fuori che non aveva pagato 128 mila dollari di tasse, per l’uso di un’auto e un autista concessogli da un amico lobbista [...] aveva sanato la sua posizione col fisco solo [...] quando già era stato designato da Obama non solo alla guida del ministero della Sanità, ma anche come zar della riforma sanitaria, forse la più importante promessa elettorale del [...] presidente. Eppure, nonostante il pagamento ritardato, sembrava in grado di poter superare l’esame del Senato per la sua conferma. [...] Non è andata così. E dopo giorni di incertezza, Barack Obama ha annunciato [...] di aver accettato ”con tristezza e rimpianto” la decisione di Daschle di ritirarsi. ”Tom – ha detto il presidente – ha fatto un errore, che ha apertamente riconosciuto. Non per questo è scusato, né io lo scuso. Ma quell’errore non può diminuire i contributi che lui ha dato al Paese, dagli anni nell’esercito ai suoi decenni nella vita pubblica” [...] A precipitare la decisione di Daschle era stato [...] anche un editoriale del New York Times, che lo aveva invitato ”a chiarire l’atmosfera, facendosi da parte”, non solo a causa dei suoi problemi fiscali, ma anche per i suoi rapporti con l’industria farmaceutica: ”Daschle è un altro nella lunga fila di politici, che si sono mossi confortevolmente tra la politica e l’industria. Non sappiamo se questi rapporti influenzeranno le sue decisioni da ministro, ma potenzialmente potrebbero gettare un’ombra sulla riforma sanitaria”. Pur senza essere ufficialmente un lobbysta, Daschle aveva infatti favorito i contatti di alcune aziende con la politica, ricevendo compensi per 2 milioni di dollari. [...]» (Paolo Valentino, ”Corriere della Sera” 24/2/2009).