Varie, 29 giugno 2010
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AbadFaciolince Hector
• Medellin (Colombia) 1958. Scrittore • «[...] è un personaggio odiato da tutti. Dai dirigenti dell’Università Pontificia Bolivariana, dove è stato espulso quando aveva 20 anni, perché aveva scritto un editoriale, sul giornale universitario, intitolato La metida de Papa (un gioco di parole con l’espressione ”la metida di pata”, che in Latinoamerica vuol dire ”commettere un errore”). L’articolo criticava la presa di posizione di Giovanni Paolo II sui costumi sessuali, perché ”non si poteva pronunciare chi non aveva esperienze in materia”. Immediatamente, il vescovo Alfonso López Trujillo chiese l’espulsione dall’istituto del giovane irriverente e i suoi compagni. Ma questo è niente. Ha vissuto sulla pelle di suo padre e sulla sua, l’odio dei paramilitari. Il padre, Abad Gómez, è stato ucciso nel 1987, poi le minacce di morte sono arrivate anche a lui, da gruppi di guerriglieri terroristi. Si è rifugiato in Italia [...] Abad Gómez era conosciuto come il marxista duro e puro di Medellín, anche se di lui si dice che confondesse Engels con Hegel. Di religione cristiana, liberale in politica, era soprattutto un uomo buono, che si adoperava per difendere i diritti dei più deboli. Ma la sua militanza divenne scomoda, troppo scomoda, per qualcuno che gli scagliò contro gli squadroni della morte. [...] Nel Natale del 1987, dopo l’uccisione del padre, Abad Faciolince ha ricevuto diverse minacce di morte. Decide di smettere di essere colombiano e si trasferisce in Italia, dove viene accolto anche in assenza dei requisiti per un asilo politico. In quello che è stato definito come il peggiore periodo della sua vita, lo scrittore colombiano che aveva iniziato - e mai finito - studi di medicina, filosofia e giornalismo, ha trovato lavoro come lettore di madrelingua spagnola all’Università di Verona. Nel 1992 torna in patria e inizia la sua carriera di scrittore. stato tradotto in inglese, olandese, tedesco, portoghese e greco. [...] Come traduttore, Héctor Abad Faciolince ha portato alle lettere spagnole le grandi opere degli scrittori Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Gesualdo Bufalino, Umberto Eco, Italo Calvino, Leonardo Sciascia, Natalia Ginzburg e Primo Levi. Ama la cultura italiana. [...]» (Rossana Miranda, ”Il Riformista” 18/9/2009).