Federico Fubini, Corriere della Sera 28/06/2010, 28 giugno 2010
IL PICCOLO TRADER E QUELLA FUGA CON DATI E AMANTE
In fondo Hervé Falciani oltre che una persona è anche un genere, molto contemporaneo: il giovane francese di bell’aspetto, un po’ fragile, ma capace di rovinare una banca. Il prototipo è Jérome Kerviel, il trader che nel 2008 procurò a Société Générale 5 miliardi di perdite. Poi è venuto Fabrice «Fabulous Fab» Tourre, il matematico di Goldman Sachs che creava «mostruosità» (parole sue) e le vendeva ai clienti, fino a finire sotto inchiesta. Di fronte a questi connazionali, a loro modo star del settore, Falciani sembra poca cosa. Non è un trader, non ha titoli di studio o competenze particolarmente raffinate, una sua biografia venderebbe molto meno di quella di Kerviel. E lo scandalo a cui ha dato luogo potrebbe quasi essere un tentativo d’imitazione, non fosse per un dettaglio: con un gesto banale, forse semplicemente una fuga con l’amante in cerca di soldi e un elenco di dati bancari al seguito, ha messo a nudo la vulnerabilità dei grandi gruppi finanziari di questi anni. Basta che un esperto informatico, come era lui alla sede di Ginevra della Hsbc, decida che è il momento di accedere a una banca dati e offrirla o metterla in vendita: prima a qualche banca di Beirut, poi ai servizi segreti tedeschi, infine alla giustizia francese. Come Kerviel, sul quale pure gravano accuse diverse e più pesanti, anche Falciani rappresenta l’imponderabile che può mettere in crisi una macchina molto elaborata. Il piccolo informatico di Hsbc, secondo una versione che l’interessato non accetta, è fuggito in Libano con l’amante e collega d’ufficio Georgina Mikhael cercando di vendere banche dati sottratte a Hsbc. Aveva bisogno di soldi per divorziare dalla moglie, ha detto qualcuno. Alla fine, di fuga in fuga, finisce con i suoi archivi nelle mani della magistratura di Nizza. Senza averci ricavato un euro, ma avendo tolto un altro mattone dal muro del segreto bancario svizzero. Una vicenda a tratti grottesca, di cui Falciani stesso ha colto benissimo il senso parlando al Corriere il mese scorso: «Il denaro è diventato ormai una scrittura informatica, ma l’informatica non ha controlli. Questo significa che la finanza, che senza l’informatica non esiste, non ha regole».
Federico Fubini