M. Aprile, R. Lacala, Novella 2000, n. 26, 01/07/2010, pp. 6-19, 1 luglio 2010
Marina Berlusconi e la nipote Lucrezia Vittoria, di ritorno dalla clinica La Madonnina dopo una visita alla Toffanin e al pargolo nato poche ore prima, fanno sosta a casa per far scendere dall’auto Maurizio Vanadia, puntano sul centro e sulle vetrine più cool
Marina Berlusconi e la nipote Lucrezia Vittoria, di ritorno dalla clinica La Madonnina dopo una visita alla Toffanin e al pargolo nato poche ore prima, fanno sosta a casa per far scendere dall’auto Maurizio Vanadia, puntano sul centro e sulle vetrine più cool. Sono le 16 e 30 di giovedì 10 giugno. Zia e nipote sbarcano in Corso Garibaldi. […] Una sorta di presentazione ufficiale per nulla ostacolata dalla scorta, che se ne sta insolitamente a distanza, senza frapporsi tra l’obiettivo dei fotografi e le ambite prede. […] Dopo arrivano in via della Spiga. […] Fino alle 19.30, quando […] fanno rotta su casa di Marina. Lucrezia ci rimarrà fino alle 21, cenando con la famiglia Vanadia. *** Lucrezia nacque dalla relazione dell’attuale vicepresidente di Mediaset con Emanuela Mussida, un metro e 75 centimetri, occhi blu, capelli biondi e un’aria che ricorda la Veronica Lario poco più che ventenne. […] La storia tra Dudi ed Emanuela era cominciata a Capodanno del 1984, a una festa ad Arcore. All’epoca Pier Silvio aveva 14 anni e un look da paninaro, era solo e senza amici, costretto, per ragioni di sicurezza, a studiare al ginnasio da privatista. Quando al veglione organizzato da papà vide la biondina la scintilla fu immediata. Emanuela era figlia di una coppia della Milano bene con una villa nella zona residenziale di Cascina de’ Pecchi. Con lei Pier Silvio rimase sei anni, durante i quali la Mussida era trattata come una di famiglia: weekend a St Moritz, Portofino, pranzi ad Arcore. Poi il rapporto entrò in crisi, iniziarono i tira e molla, ma nell’estate del 1989 Emanuela rimase incinta e il 4 aprile 1990 nacque Lucrezia Vittoria, che Pier Silvio riconobbe e che da subito ebbe il suo cognome. Di lì a pochi mesi, la rottura: «Abbiamo valori assai diversi e alla lunga incompatibili», disse all’epoca la Mussida a un’amica. Emanuela andò a vivere a Milano, tentò la carriera di modella, invano. Si iscrisse alla facoltà di Biologia, per poi approdare alla Civica scuola d’arte del capoluogo lombardo. Da sempre ama dipingere e vuol coltivare questa passione e trasformarla, chissà, in un lavoro. I suoi soggetti preferiti sono i gatti accoccolati. Lucrezia cresce intanto a casa dei nonni materni, a Cassina de’ Pecchi. L’unico sentore dell’ingombranza del suo cognome sono quei due omoni che vegliano sulla sicurezza sua e dei nonni. Papà Dudi si vede poco, all’inizio. Non si vede per nulla nonno Silvio. Nel 1995 Emanuela dichiarò all’Espresso: «L’ultima volta che mia figlia ha intravisto il nonno è stato nel 1993, a Macherio, dove ero andata a trovare Veronica». Pare che tra Emanuela e la Lario ci fosse un rapporto speciale, puntellato di visite della prima alla seconda. E, in seguito, di inviti ai pranzi della domenica a Macherio, che nonna Veronica faceva arrivare alla prima nipote del marito. Quelle domeniche erano l’occasione in cui tutta la famiglia si ritrovava a tavola e in cui i maschietti di casa guardavano insieme il Milan in tivvù. A quelle riunioni Lucrezia Vittoria c’era. E forse va cercata lì 1’origine della complicità con zia Marina, fin qui consumata e nutrita in segreto. Fino al 1995 la storia della prima figlia di Pier Silvio era considerata poco più che una leggenda metropolitana. Poi arrivò un’inchiesta su Silvio Berlusconi che, tra le altre cose, fece emergere di questa nipote-ombra. L’indagine aveva a che fare con plusvalenze ricavate da Berlusconi dalla fusione tra Mondadori e Mondadori Finanziaria. Secondo i Pm, da quella fusione Silvio ricavò 10 miliardi di lire, con cui fece delle donazioni a varie persone. Tra queste, Paolo Berlusconi, Gianni Letta, Marcello Dell’Utri, Veronica, e tale Emanuela Mussida, cui nel 1992 andarono 730 milioni di lire in Bot, riconvertiti in danaro per l’acquisto di una casa a Milano. La curiosità sui motivi di quel dono crebbe vieppiù, finché non venne fuori che la signorina era la donna che aveva reso nonno il premier. La storia uscì fuori nel 1994, mentre Berlusconi stava per dimettersi dal suo primo governo. Nel 1995 spuntarono su Oggi le foto della bambina il giorno del battesimo, il 24 novembre del 1990. Poi Novella, nel 1996, pizzicò la Mussida in giro per Milano con Lucrezia. Il velo di silenzio era stato squarciato, ma di lì a poco calerà di nuovo sulla vita della bimba. Passano gli anni, lei si diploma, recupera il rapporto con papà Dudi, che ora vede una-due volte la settimana, lontano dai giri dei fotografi. Lucrezia è da poco tornata da un anno in America e sta per decidere a quale facoltà iscriversi. Anche se sogna di diventare regista. Ma perché rispunta fuori proprio ora? Le ragioni possono essere tante e tutte valide. La prima è certamente legata all’età della ragazza, che ora, meglio di quando era piccina, può gestire la notorietà impostale dai suoi natali. La seconda è legata alla nascita del fratellino Lorenzo Mattia. Lucrezia può aver sentito l’esigenza di far parte da subito della vita del piccolo, ma anche l’impulso, inconscio, di rivendicare la propria primogenitura di fronte al piccolo ”rivale”. Si può anche ipotizzare che la giovane Lucrezia, libera, in quanto maggiorenne, di mettere in discussione la propria posizione, anche economica, con la famiglia paterna si sia in qualche modo fatta avanti, chiedendo per sé dell’altro. Cosa legittima a quanto pare […].