wikipedia, voce Strage di Ustica, 26 giugno 2010
STRAGE DI USTICA - VOCE DI WIKIPEDIA
seconda parte (vedi scheda precedente)
Gli altri casi presi in esame dall’inchiesta, sono:
* Colonnello Pierangelo Tedoldi: incidente stradale il 3 agosto 1980; avrebbe in seguito assunto il comando dell’aeroporto di Grosseto.
* Capitano Maurizio Gari: infarto, 9 maggio 1981; capo controllore di sala operativa della Difesa Aerea presso il 21º CRAM di Poggio Ballone, era in servizio la sera della strage. Dalle registrazioni telefoniche si evince un particolare interessamento del capitano per la questione del DC-9 e la sua testimonianza sarebbe stata certo "di grande utilità all’inchiesta" visto il ruolo ricoperto dalla sala sotto il suo comando, nella quale, peraltro, era molto probabilmente in servizio il maresciallo Dettori. La morte, appare naturale, nonostante la giovane età.
* Giovanni Battista Finetti, Sindaco di Grosseto: incidente stradale; 23 gennaio 1983. Era opinione corrente che avesse informazioni su fatti avvenuti la sera dell’incidente del DC-9 all’aeroporto di Grosseto. L’incidente in cui perde la vita, peraltro, appare casuale.
* Maresciallo Ugo Zammarelli: incidente stradale; 12 agosto 1988. Era stato in servizio presso il SIOS di Cagliari, tuttavia non si sa se fosse a conoscenza d’informazioni riguardanti la strage di Ustica, o la caduta del MiG libico.
* Colonnelli Mario Naldini e Ivo Nutarelli: Incidente di Ramstein, 28 agosto 1988. In servizio presso l’aeroporto di Grosseto all’epoca dei fatti, la sera del 27 giugno, come già accennato, erano in volo su uno degli F-104 e lanciarono l’allarme di emergenza generale. Erano certamente a conoscenza di fatti inerenti il volo Itavia. La loro testimonianza sarebbe stata utile anche in relazione agli interrogatori del loro allievo, in volo quella sera sull’altro F-104, durante i quali è "apparso sempre terrorizzato"[47]. Appare sproporzionato organizzare un simile incidente, con esito incerto, per eliminare quei due importanti testimoni.
* Maresciallo Antonio Muzio: omicidio, 1º febbraio 1991; in servizio alla torre di controllo dell’aeroporto di Lamezia Terme nel 1980, poteva forse essere venuto a conoscenza di notizie riguardanti il MiG libico, ma non ci sono certezze.
* Tenente colonnello Sandro Marcucci: incidente aereo; 2 febbraio 1992. Non sono emerse connessioni con la tragedia di Ustica, a parte le dichiarazioni di un testimone.
* Maresciallo Antonio Pagliara: incidente stradale; 2 febbraio 1992. In servizio come controllore della Difesa Aerea presso il 32º CRAM di Otranto, dove avrebbe potuto avere informazioni sulla faccenda del MiG. Le indagini propendono per la casualità dell’incidente.
* Generale Roberto Boemio: omicidio; 12 gennaio 1993 a Bruxelles. Da sue precedenti dichiarazioni durante l’inchiesta, appare chiaro che la sua testimonianza sarebbe stata di grande utilità, sia per determinare gli eventi inerenti il DC-9, sia per quelli del MiG libico. La magistratura belga non ha risolto il caso.
* Maggiore medico Gian Paolo Totaro: trovato impiccato ad un’altezza di poco superiore al metro, il 2 novembre 1994. Le indagini partono a causa dalla strana modalità d’impiccagione, tuttavia concludono che si sia trattato di un’azione suicida. Gian Paolo Totaro era in contatto con molti militari collegati agli eventi di Ustica, tra i quali lo stesso Maresciallo Dettori.[senza fonte]
L’istruttoria Priore [modifica]
Il processo di Ustica fu condotto in base alle norme del codice di procedura penale precedente al 1989: prima di procedere al giudizio, in questo caso in corte d’assise, il processo veniva istruito (ovvero venivano raccolte le prove) da un giudice istruttore.
Le indagini si concludono il 31 agosto 1999, con l’ordinanza-sentenza nº 527/84A, un lavoro di dimensioni notevoli che, dopo anni di indagini e la quasi totale ricostruzione del relitto, non riusciva però a trovare elementi per individuare gli autori della strage.
«L’inchiesta», si legge nel documento, «è stata ostacolata da reticenze e false testimonianze, sia nell’ambito dell’Aeronautica italiana che della NATO, le quali hanno avuto l’effetto di inquinare o nascondere informazioni su quanto accaduto».
L’ordinanza-sentenza conclude:
« L’incidente al DC9 è occorso a seguito di azione militare di intercettamento, il DC9 è stato abbattuto, è stata spezzata la vita a 81 cittadini innocenti con un’azione, che è stata propriamente atto di guerra, guerra di fatto e non dichiarata, operazione di polizia internazionale coperta contro il nostro Paese, di cui sono stati violati i confini e i diritti. »
Nella ricostruzione degli eventi, secondo le conclusioni del giudice Priore, le cause più probabili del disastro sarebbero da ricercarsi tra l’impatto di un missile, una collisione con un altro velivolo o al limite in una quasi collisione - un evento consistente in un passaggio di un velivolo ad alta velocità vicinissimo al DC-9, che ne avrebbe scomposto l’assetto di volo, provocando un sovraccarico tale da causarne la destrutturazione e la caduta. Questa teoria è in origine formulata dai professori Dalle Mese[48] e Casarosa[49], due dei periti di ufficio. L’ipotesi di quasi collisione, evento inedito mai accaduto nella casistica mondiale degli incidenti aerei, viene aspramente criticata da vasta parte del mondo scientifico aeronautico, che lo ritiene nella pratica "sommamente improbabile pur se non impossibile" su un piano esclusivamente teorico. Tuttavia la perizia metallografica dei professori Donato Firrao (Politecnico di Torino), Sergio Reale (Università di Firenze) e Roberto Roberti (Università di Brescia), avrebbe escluso che sia avvenuta un’esplosione sia internamente (bomba), che esternamente (mancherebbero anche i segni di schegge dell’eventuale missile).
Le tracce di esplosivi rinvenute sui reperti possono quindi essere spiegate o dall’esplosione di un missile a prevalente effetto blast e trascurabile produzione di schegge, o dalla temporanea custodia degli oggetti recuperati in mare in locali di navi militari in cui erano stati precedentemente collocati materiali esplosivi (la camera siluri). Le tracce rinvenute in seguito in tali locali non erano però di tale entità da giustificare una contaminazione, che rimane dunque una possibilità non provata.
Nella sentenza-ordinanza viene dedicato anche un ampio spazio al MiG-23MS libico ritrovato a Castelsilano, ufficialmente, il 18 luglio 1980.
Secondo l’ipotesi inquirente alcuni fatti, testimonianze e documenti, mettono in dubbio la sua data di caduta del 18 luglio e fanno invece ipotizzare un collegamento con la caduta del DC-9 Itavia.
I responsabili materiali della strage non possono, al momento, essere individuati e il procedimento penale n. 527 84 a G. I. dichiara «il non doversi procedere in ordine al delitto di strage perché ignoti gli autori del reato».
L’inchiesta non è priva di ulteriori strascichi giudiziari. «Diversi i militari italiani che vengono considerati penalmente responsabili» non per la caduta del DC-9, per le quali non sono attribuite responsabilità all’Aeronautica italiana, ma per il comportamento successivo al disastro. Molti i reati contestati; tra cui: falso ideologico, abuso d’ufficio, falsa testimonianza, favoreggiamento, falso, dispersione di documenti. Per il vertice dell’Aeronautica del tempo furono rinviati a giudizio i generali: Bartolucci e Ferri[50] e i generali Melillo e Tascio[51]; si aggiunge un’ulteriore ipotesi di reato: alto tradimento, per aver impedito, tramite la comunicazione di informazioni errate, l’esercizio delle funzioni del governo.
Il processo in Corte di Assise sui presunti depistaggi [modifica]
Il 28 settembre 2000, nell’aula-bunker di Rebibbia appositamente attrezzata, inizia il processo sui presunti depistaggi, davanti alla terza sezione della Corte di Assise di Roma.
Dopo 272 udienze e dopo aver ascoltato migliaia tra testimoni, consulenti e periti, il 30 aprile 2004, la corte assolve dall’imputazione di alto tradimento - per aver gli imputati turbato (e non impedito) le funzioni di governo - i generali Corrado Melillo e Zeno Tascio "per non aver commesso il fatto". I generali Lamberto Bartolucci e Franco Ferri vengono invece ritenuti colpevoli ma, essendo ormai passati più di 15 anni, il reato è caduto in prescrizione.
Anche per molte imputazioni relative ad altri militari dell’Aeronautica (falsa testimonianza, favoreggiamento, ecc.) viene dichiarata la prescrizione. Il reato di abuso d’ufficio, invece, non sussiste più per modifiche successive alla legge.
La sentenza non soddisfa né gli imputati Bartolucci e Ferri, né la Procura, né le parti civili. Tutti, infatti, presentano ricorso in appello.
Il processo in Corte di Assise d’Appello, sui depistaggi [modifica]
Anche il processo davanti alla Corte di Assise d’Appello di Roma, aperto il 3 novembre 2005, si chiude il successivo 15 dicembre con l’assoluzione dei generali Bartolucci e Ferri dalla imputazione loro ascritta perché "il fatto non sussiste".
La Corte rileva infatti che non vi sono prove a sostegno dell’accusa di "alto tradimento".
Le analisi condotte nella perizia radaristica Dalle Mese, sono state eseguite con «sistemi del tutto nuovi e sconosciuti nel periodo giugno-dicembre 1980» e pertanto non possono essere prese in considerazione per giudicare di quali informazioni disponessero, all’epoca dei fatti, gli imputati. In ogni caso la presenza di altri aerei deducibile dai tracciati radar non raggiunge in alcuna analisi il valore di certezza e quindi di prova. Non vi è poi prova che gli imputati abbiano ricevuto notizia della presenza di aerei sconosciuti o USA collegabili alla caduta del DC-9.
La Corte rileva inoltre che l’informativa trasmessa dagli imputati al governo non risulta errata: i radar militari di Licola, Marsala e Siracusa non rilevano alcun traffico sconosciuto[52], come invece si può dedurre dai tracciati radar di Ciampino, che non è citato nell’informativa. Quindi viene ritenuta corretta l’affermazione che i radar militari «non confermano» (che non equivale ad esclude) traffico sconosciuto.
L’unica informazione errata è relativa all’interruzione dei nastri di Marsala "effettuata da un operatore per dimostrare la procedura di cambio del nastro", quando invece secondo la sentenza, i motivi sarebbero da individuare nell’inizio di un’esercitazione simulata[53] circa 4 minuti proprio dopo il disastro aereo; errore che sarebbe privo di rilevanza ai fini processuali.
Le reazioni alla sentenza [modifica]
La sentenza provoca subito accese critiche da parte delle Parti Civili. La senatrice Daria Bonfietti, sorella di una delle vittime e presidente della "Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica", in una conferenza stampa definisce la sentenza "una vergogna".
Nelle motivazioni della sentenza, pubblicate il 6 aprile 2006, alla pagina 48, la Corte (fatto inusuale) raccoglie la provocazione e replica a questa accusa:
« A differenza delle altre parti processuali che hanno accettato comunque la decisione di questa corte, qualche familiare delle vittime ha definito una vergogna l’assoluzione[54] oppure ha accusato la magistratura di non aver voluto accertare fino in fondo la responsabilità dell’accaduto. La Corte era ben conscia dell’impatto negativo di una ulteriore sentenza assolutoria anche nei confronti dei due generali, ma a fronte di commettere una ingiustizia, perché tale sarebbe stata la conferma della sentenza o una condanna, andare contro l’opinione pubblica non costituisce un ostacolo. In quel caso, allora, si sarebbe trattato di una vergogna perché si sarebbero condannati o ritenuti responsabili di un reato persone nei cui confronti vi era un difetto assoluto di prova. »
Il ricorso in Cassazione [modifica]
La Procura Generale di Roma propone ricorso per cassazione chiedendo l’annullamento della sentenza della Corte d’Appello del 15 dicembre 2005, e come effetto dichiarare che «il fatto contestato non è più previsto dalla legge come reato» anziché «perché il fatto non sussiste». La legge inerente all’alto tradimento è stata infatti modificata con decreto riguardante i reati d’opinione[55].
La differenza tra le due formule è rilevante. Immediatamente è stato evidenziato che l’assoluzione con la formula perché il fatto non sussiste indica che nel caso esaminato non c’è alcuna prova che gli imputati abbiano compiuto azioni tendenti a ostacolare, turbare o impedire le azioni del governo, e che quindi non hanno commesso i fatti per cui hanno dovuto rispondere in giudizio. L’annullamento della sentenza di appello perché «il fatto contestato non è più previsto dalla legge come reato» significa invece non escludere che gli imputati abbiano commesso i fatti per cui sono giudicati: solo la prima delle due formule, insomma, vale a dichiarare l’insussistenza originaria di ogni fatto-reato.
Il 10 gennaio 2007 la prima sezione penale della Corte di Cassazione, presieduta da Torquato Gemelli, conferma la sentenza pronunciata nel dicembre del 2005 dalla corte d’Assise d’appello di Roma, dichiarando inammissibile il ricorso presentato dalla Procura Generale di Roma e rigettando quello dell’Avvocatura dello Stato, che rappresentava la Presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero della Difesa, costituitisi parte civile.
Nelle motivazioni della sentenza viene ribadita l’interpretazione che occorre dare all’assoluzione ai sensi dell’articolo 530 comma 2 c.p.p. con la formula «perché il fatto non sussiste» pronunciata dalla corte di Assise. L’opinione delle parti civili tende ad interpretare l’assoluzione degli imputati come non completa.
In pratica, è convinzione comune che la battaglia aerea vi sia stata davvero e che gli imputati - per la posizione ricoperta all’epoca - non potessero non sapere; che abbiano effettivamente commesso i fatti loro contestati e che siano stati assolti, semplicemente perché non sono state raccolte prove sufficienti per condannarli.
Le dichiarazioni di Cossiga: apertura di una nuova inchiesta [modifica]
A ventotto anni dalla strage, la procura di Roma ha deciso di riaprire una nuova inchiesta a seguito delle dichiarazioni rilasciate nel febbraio 2007 da Francesco Cossiga. L’ex presidente della Repubblica, presidente del Consiglio all’epoca della strage, ha dichiarato che ad abbattere il DC9 sia stato un missile «a risonanza e non a impatto», lanciato da un aereo della marina militare francese, e che furono i servizi segreti italiani a informare lui e l’allora ministro dell’Interno Giuliano Amato dell’accaduto[56].
La definizione di Cossiga relativa ai missili a risonanza è poco precisa, a tal proposito il generale Vincenzo Manca, ex senatore e vicepresidente della commissione bicamerale d’inchiesta sulle stragi, ha dichiarato che «non esiste un missile che scoppia a risonanza: i missili si differenziano per il sistema di guida con cui agganciano l’obiettivo, non per il tipo di scoppio».[57] Con risonanza è possibile che Cossiga intendesse, con dizione poco esperta, un tipo di missile a prevalente effetto blast, cioè importante onda d’urto e trascurabile produzione di schegge di cui si è discusso durante le indagini sul caso.[58]
Mentre nel 2002, lo stesso Cossiga aveva dichiarato invece, nella sua deposizione alle autorità inquirenti, che ai tempi della strage non aveva nessun elemento per non credere che si fosse trattato di un cedimento strutturale e che nell’arco di 22 anni aveva sempre saputo che al DC-9, fosse occorso un normale incidente aereo.[59] Restano ignote le motivazioni che hanno portato Francesco Cossiga ad un tale radicale cambiamento di opinione.
Il 24 maggio 2010 lo stesso senatore a vita ed ex-capo dello Stato dichiarò sui maggiori quotidiani che per non essere visto dall’aereo libico con Gheddafi, un aereo francese era sotto quello italiano: partì un missile «per sbaglio, volendo colpire l’aereo del presidente libico».[60]
Elenco delle vittime [modifica]
In grassetto l’equipaggio
* Cinzia Andres
* Luigi Andres
* Francesco Baiamonte
* Paola Bonati
* Alberto Bonfietti
* Alberto Bosco
* Maria Vincenza Calderone
* Giuseppe Cammarota
* Arnaldo Campanini
* Antonio Candia
* Antonella Cappellini
* Giovanni Cerami
* Maria Grazia Croce
* Francesca D’Alfonso
* Salvatore D’Alfonso
* Sebastiano D’Alfonso
* Michele Davì
* Giuseppe Calogero De Ciccio
* Secondo assistente di volo Rosa De Dominicis
* Elvira De Lisi
* Francesco Di Natale
* Antonella Diodato
* Giuseppe Diodato
* Vincenzo Diodato
* Giacomo Filippi
* Primo ufficiale Enzo Fontana
* Vito Fontana
* Carmela Fullone
* Rosario Fullone
* Vito Gallo
* Com.te Domenico Gatti
* Guelfo Gherardi
* Antonino Greco
* Berta Gruber
* Andrea Guarano
* Vincenzo Guardi
* Giacomo Guerino
* Graziella Guerra
* Rita Guzzo
* Giuseppe Lachina
* Gaetano La Rocca
* Paolo Licata
* Maria Rosaria Liotta
* Francesca Lupo
* Giovanna Lupo
* Giuseppe Manitta
* Claudio Marchese
* Daniela Marfisi
* Tiziana Marfisi
* Erica Mazzel
* Rita Mazzel
* Maria Assunta Mignani
* Annino Molteni
* Primo assistente di volo Paolo Morici
* Guglielmo Norritto
* Lorenzo Ongari
* Paola Papi
* Alessandra Parisi
* Carlo Parrinello
* Francesca Parrinello
* Anna Paola Pellicciani
* Antonella Pinocchio
* Giovanni Pinocchio
* Gaetano Prestileo
* Andrea Reina
* Giulia Reina
* Costanzo Ronchini
* Marianna Siracusa
* Maria Elena Speciale
* Giuliana Superchi
* Antonio Torres
* Giulia Maria Concetta Tripiciano
* Pierpaolo Ugolini
* Daniela Valentini
* Giuseppe Valenza
* Massimo Venturi
* Marco Volanti
* Maria Volpe
* Alessandro Zanetti
* Emanuele Zanetti
* Nicola Zanetti
Il museo per la memoria di Ustica
Museo per la memoria di Ustica [modifica]
Il 27 giugno 2007 viene aperto a Bologna il Museo per la memoria di Ustica.
Il museo, che si trova in via di Saliceto 5 presso gli ex magazzini dell’ATC, contiene l’aereo così come era stato ricostruito durante le indagini. Christian Boltanski ha prodotto una installazione su misura composta da:
* 81 lampade flebilmente pulsanti sospese sui resti dell’aereo
* 81 specchi neri
Dietro ciascuno specchio vi è un altoparlante che diffonde un semplice pensiero/preoccupazione. Sono presenti alcune casse di legno rivestite di plastica nera contenenti tutti gli oggetti ritrovati nei pressi dell’aereo. Un piccolo libro con le foto degli oggetti viene consegnato ai visitatori.
Note [modifica]
1. ^ Marca del registro aeronautico: la lettera I (Italia) rappresenta la marca di nazionalità ed è seguita dalla marca di immatricolazione, composta da una sequenza di quattro lettere diversa per ciascun velivolo.
2. ^ Sentenza ordinanza, titolo 2, pag. 468.
3. ^ Daniele Biacchessi, Fabrizio Colarieti, Punto Condor: Ustica il processo, Pendragon, 2002, p.40
4. ^ Daniele Biacchessi, Fabrizio Colarieti, Punto Condor: Ustica il processo, Pendragon, 2002, p.121
5. ^ Nel 1982 solo T4, in una seconda repertazione, nel 1987, T4 e TNT.
6. ^ Ustica, il giudice Priore indaga sul Supersismi. 06 ottobre 1990
7. ^ a b c «Tra i rottami del DC9 i pezzi di un "caccia"». Corriere della Sera, 24-05-1992.
8. ^ Procedimento penale n. 527/84 A G. I.; titolo 2, pag. 29, 185, 186 e successive.
9. ^ Come era infatti sfuggito all’avvocato difensore.
10. ^ Erminio Amelio, Alessandro Benedetti, IH870. Il volo spezzato. Strage di Ustica: le storie, i misteri, i depistaggi, il processo, Editori Riuniti, 2005, pp.95, 96, 97
11. ^ Daniele Biacchessi, Fabrizio Colarieti, Punto Condor: Ustica il processo, Pendragon, 2002, pp.72 e 73
12. ^ http://www.youtube.com/watch?v=bXglTY3RykA
http://www.filefront.com/14242445/telef%20giallo%20Ustica.flv
http://www.divshare.com/download/8142378-809
13. ^ La registrazione della telefonata
14. ^ [1][2]
15. ^ Base aerea di Batajnica presso la vazduhoplovni zavod (fabbrica aeroplani) - VZ "Moma Stanojlović".
16. ^ Aeroporto di Mostar presso la fabbrica aeroplani SOKO della quale la Libia era cliente in quanto in possesso dei modelli G2 Galeb e J1 Jastreb.
17. ^ Procedimento penale n. 527/84 a G. I.; titolo 2, pagg. 1431-1435.
18. ^ A tal proposito si veda anche il libro di A. Purgatori A un passo dalla guerra, pagg. 257-258.
19. ^ Procedimento penale n. 527/84 a G. I. volume 6, capitolo XVII, La Libia, par. 8 e 9 (I sorvoli nelle nostre FIR e Il corridoio) - pagg. 1449-1462; capo 7 - capitolo III - pag. 4962.
20. ^ Procedimento penale n. 527/84 A G. I.; sottotitolo 2, pag. 3956; capo 7, capitolo III, pag. 4963. Citiamo : «...Tutti, quelli che dovevano provvedere, erano a conoscenza di queste penetrazioni; nessuno se ne curava; non pochi ne lucravano in giochi di potere e denaro. Quasi si chiudeva, la Difesa, al tramonto ed altri apparivano come delegati alla bisogna...».
21. ^ un traffico di tale intensità da far preoccupare piloti, civili e controllori: poche settimane prima della tragedia di Ustica, un volo Roma-Cagliari decide per sicurezza di tornare all’aeroporto di partenza, in altre occasioni i controllori di volo contattarono l’addetto aeronautico dell’ambasciata USA per la presenza di aerei pericolosamente vicini alle rotte civili.
22. ^ Il presidente egiziano Sadat aveva appena espulso i vari consiglieri militari sovietici, portando di fatto il paese nella sfera di influenza della Alleanza Occidentale.
23. ^ Tensione scaturita dall’azione unilaterale libica di estendere, nel 1973, le proprie acque territoriali tracciando la così detta "linea della morte", crisi che porterà, il 19 agosto 1981, ad un primo scontro aereo sul golfo della Sirte tra due F-14 Tomcat del VF-41 Black Aces, call sign Fast Eagle 102 (CDR "Hank" Kleeman/LT "DJ" Venlet) e Fast Eagle 107 (LT "Music" Muczynski/LTJG "Amos" Anderson) e due Sukhoi Su-22 Fitter dell’Aeronautica Militare Libica.
24. ^ Commissione Parlamentare d’inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi. 28ª seduta. Mercoledì 21 gennaio 1998. (http://www.stragi80.it/documenti/comstragi/bozzo.pdf)
25. ^ Procedimento penale n. 527 84 a G. I., capo 2, cap. 11, pagg. 4283 e successive.
26. ^ Sentenza-ordinanza Priore, titolo 2, capitolo 4.14, I dati radaristici, pagina 565.
27. ^ Procedimento penale n. 527 84 A G. I. capitolo LXV, pag. 2917.
28. ^ Procedimento penale n. 527 84 a G. I., Titolo III - Le perizie - capo 2 - Il MiG libico rinvenuto a Castelsilano, p.4446
29. ^ Sentenza-ordinanza, capo 2, p.4447
30. ^ L’autopsia venne eseguita cinque giorni dopo il ritrovamento dai professori Anselmo Zurlo, primario cardiologo, ed Erasmo Rondanelli, primario di anatomia patologica, entrambi dell’ospedale di Crotone.
31. ^ Procedimento penale n. 527 84 a G. I., capo 2, titolo 1, pagg. 4080 e successive.
32. ^ Sentenza-ordinanza priore, capo 2, p.4087 e ss.
33. ^ Procedimento penale n. 527 84 a G. I., capo 2, cap. 11, pagg. 4283 e successive.
34. ^ a b c d Procedimento penale n. 527 84 a G. I., Titolo III - Le perizie - capo 2 - Il MiG libico rinvenuto a Castelsilano
35. ^ Sentenza-ordinanza, capo2, p.4496 e precedenti. «L’Ufficio ha avuto la sensazione che tutto il lavoro di critica dei CPI sia stato focalizzato ad effettuare una ”azione di disturbo” basata sulla spasmodica ricerca di errori, approssimazioni, imprecisioni o quant’altro potesse rivelarsi utile a screditare globalmente la perizia, magari anche attraverso ”forzature”, senza poi discutere se quanto rilevato potesse avere influenza determinante sui risultati finali. L’esame della documentazione presentata dai CPI non consente pertanto di trarre alcun utile spunto per una revisione critica di quanto discusso e presentato in perizia, le cui conclusioni risultano pertanto confermate.»
36. ^ Sentenza-ordinanza, capo 2, pp.4507 e 4508.
37. ^ Sentenza ordinanza, capo 2, pag. 4220.
38. ^ Sentenza-ordinanza, capo 2, pag. 4225.
39. ^ Sentenza-ordinanza, capo 2, p.4324
40. ^ Procedimento penale n. 527 84 A G. I., titolo 2, cap 9, pagg. 4312
41. ^ Dal serial di RAI 3: "Blu notte".
42. ^ Dal serial di RAI3 "Blu notte": http://it.youtube.com/watch?v=YZYHo5_ERlA&feature=related
43. ^ La registrazione audio della telefonata all’ambasciata USA
44. ^ Sentenza ordinanza, capo 4, pagg. 4670 e seguenti.
45. ^ Dal serial di RAI 3: Blu notte.
46. ^ Dal serial di RAI 3: Blu notte.
47. ^ Sentenza ordinanza, Capo 4, p.4667
48. ^ Docente del Dipartimento di Ingegneria delle Telecomunicazioni all’Università di Pisa
49. ^ Docente del Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale all’Università di Pisa
50. ^ Rispettivamente capo e sottocapo di Stato Maggiore
51. ^ Rispettivamente capi del terzo e secondo reparto dello Stato Maggiore
52. ^ Il traffico sconosciuto è stato rilevato dai radar della Difesa e codificato alfanumericamente: AG266, AJ441, Entry51, ecc.. (procedimento penale n. 527/84 a G. I., titolo 2, pagg. 229 e successive).
53. ^ "Synadex": Synthetic Air Defence Exercise
54. ^ La repubblica del 16 dicembre 2005 pag. 30.
55. ^ L’articolo 4 della legge 24 febbraio 2006, n. 85, ha abolito il punto riguardante la turbativa e ha dichiarato reato l’impedimento soltanto se violento.
56. ^ Strage di Ustica, nuove indagini Sentito Cossiga: un missile francese, Corriere della Sera, 22 giugno 2008
57. ^ Strage Ustica: Gen. Manca, non esistono missili che scoppiano a risonanza, Ecoradio, 27 giugno 2008
58. ^ Sentenza-ordinanza, Titolo 3 Le perizie, Conclusioni sulle perizie, Capitolo IV, p.4012
59. ^ IH870 Il volo spezzato di Erminio Amelio e Alessandro Benedetti, pagg. 229 e 230.
60. ^ http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=103383
Filmografia [modifica]
Di seguito sono riportati, in ordine cronologico decrescente, i film e le trasmissioni televisive dedicate alla strage di Ustica.
* Blu notte - Misteri italiani: La strage di Ustica, a cura di Carlo Lucarelli, RAI, 2004
* Ustica. Una spina nel cuore, regia di Romano Scavolini, 2001
* I-TIGI Canto per Ustica, scritto da Daniele Del Giudice e Marco Paolini, con Marco Paolini e il Quartetto vocale Giovanna Marini (DVD, 150 minuti, con allegato il libro Quaderno dei Tigi), Einaudi Stile Libero/Video, 2001
* Il muro di gomma, regia di Marco Risi, 1991
Bibliografia [modifica]
La folta bibliografia sulla strage di Ustica è riportata di seguito in ordine cronologico decrescente.
* Giovanni Fasanella, Rosario Priore, Intrigo internazionale. Perché la guerra in Italia. Le verità che non si sono mai potute dire, Chiarelettere, 2010
* Enrico Brogneri, Ai margini di Ustica 2. In tutta omertà, edito dall’autore, 2008
* Ray Cipson, Mark Demon, La Guerra di Ponza - Ustica: la cronaca, Lo Vecchio Editore, 2007
* Giovanni Minoli, Piero Corsini, Quella maledetta estate, Rizzoli, 2007
* Fabrizio Colarieti, Leonora Sartori, Andrea Vivaldo, Ustica, scenari di guerra, Becco Giallo, 2007
* Vincenzo Ruggero Manca, Ustica assoluzione dovuta, giustizia negata, Koinè, 2007
* Carlo Casarosa, Ustica. Storia di un’indagine, Plus, 2006
* Erminio Amelio, Alessandro Benedetti, IH870. Il volo spezzato. Strage di Ustica: le storie, i misteri, i depistaggi, il processo, Editori Riuniti, 2005
* Luigi Di Stefano, Il Buco. Scenari di guerra nel cielo di Ustica, Vallecchi, 2005
* Carlo Lucarelli, Strage di Ustica in Nuovi misteri d’Italia. I casi di Blu Notte (pagg. 46-73). Torino, Einaudi, 2004, ISBN 978-88-06-16740-0.
* Arcangelo Badolati, Il Mig Delle Bugie segreti di stato e verità nascoste , Pellegrini editore, 2004
* Daniele Biacchessi, Fabrizio Colarieti, Punto Condor: Ustica il processo, Pendragon, 2002
* Daniele Del Giudice, Marco Paolini, Quaderno dei Tigi (con il video I-TIGI Canto per Ustica, con Marco Paolini e il Quartetto vocale Giovanna Marini, 150 minuti), Einaudi Stile Libro/Video, Torino, 2001
* Lelio Lagorio, Il "Caso Ustica", Testimonianza davanti alla Corte d’Assise di Roma, 6 dicembre 2001,in www.leliolagorio.it (Documenti)
* Flaminia Cardini (a cura di), Ustica, la via dell’ombra, Sapere 2000, 1990
* Paolo Guzzanti, Ustica. Verità svelata, Edizioni Bietti, 1999
* Enrico Brogneri, Ai margini di Ustica, edito dall’autore, 1998
* Daria Lucca, Paolo Miggiano, Andrea Purgatori, A un passo dalla guerra - Ustica: Storia di un segreto inconfessabile, Sperling & Kupfer, 1995
* Giuseppe Zamberletti, La minaccia e la vendetta. Ustica e Bologna: un filo tra due stragi, Franco Angeli, 1995
* Andrea Purgatori, Daria Bonfietti, Michele Serra, Com’è profondo il mare, la strage di Ustica e la satira: moralità della risata e immoralità della vergogna, Cuore, 1994
* Claudio Gatti, Gail Hammer, Il quinto scenario - I missili di Ustica, Rizzoli, 1994
* Dario Celli, Roberto Superchi, Ustica 50 lire per la verità, Publiprint, 1993
* Annibale Paloscia, Uccidete Gheddafi (Il complotto), Newton Compton, 1990
* Franco Scottoni, Luigi Di Stefano, Ustica. Quel maledetto missile, Atlantis, 1990
* Enzo Catania, Ustica: un giallo nel cielo, Longanesi, 1988
Voci correlate [modifica]
* Affare Maltese
* Lista delle stragi avvenute in Italia
* Incidente aereo
* Negabilità plausibile
* Mario De Paolis
* Ivo Nutarelli
* Ran Goren
Collegamenti esterni [modifica]
* Associazione dei parenti delle vittime della strage di Ustica
* Intervista con Daria Bonfietti, Presidente della Associazione Parenti delle Vittime Strage di Ustica
* Stragi80
* Video: The truth about Ustica’s disaster (6/27/1980)
* La Storia Siamo Noi - trasmissione RAI sulla strage di Ustica
* Trasmissione Rai Telefono Giallo
* Archivio900 Molte recensioni bibliografiche inerenti la strage di Ustica
* Ai Margini di Ustica 2 - In tutta omertà
* Ai margini di Ustica di Enrico Brogneri
* L’Ora,Battaglia aerea poi la tragedia
* Comitato Studi per Ustica
* Un dossier sul caso pubblicato dalla Associazione Arma Aeronautica
* seeninside.net La vicenda vista "dall’interno"
* La strage di Ustica: per non dimenticare...
* Da airmanshiponline- una opinione sul MiG di Castelsilano
* Da airmanshiponline- una sintesi sull’incidente
* Sito critico verso l’ipotesi di battaglia aerea
* Vittime e testimoni. Strage di Ustica
* il caso di Sandro Marcucci
* lascia la tua firma vera per far riaprire il caso marcucci
* Articolo completo su misteriditalia.com
* Il museo a Bologna: 29 anni dopo, il relitto ricostruito
* (EN) AirDisaster.Com Accident Synopsis of Flight 870