Frammenti, 26 giugno 2010
FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE ”ISOLADIUSTICA”
Lettera di Antonio Gramsci, da Ustica dove era confinato, alla moglie Giulia, 15 gennaio 1927
Guido Liguori, l’Unità 06/02/1998
[Giuliano Vassalli] ”Zio Mario, repubblicano e massone, fu il primo confinato d’Italia. Già nel novembre 1926 fu spedito a Lipari, poi Lampedusa e Ustica... da lì espatriò in Francia e diventò segretario del partito repubblicano in esilio
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Senza Urania sarebbe stato difficile posizionare quindici sensori subacquei tra le isole Eolie e Ustica, all’interno di un esperimento parallelo al progetto Geostar. I dati registrati tra i mille e i tremila metri di profondità vennero confrontati con quelli registrati da stazioni sismiche terrestri appositamente attivate nell’Italia meridionale e a Malta, per meglio comprendere come si propagano le onde sismiche.
Mario Torre, Macchina del Tempo, luglio 2004 (n.7)
Guantanamo pontina. Grande risonanza riscontrano in quegli anni le deportazioni dei prigionieri di guerra nelle carceri di Ponza e Ustica. Costretti in condizioni al limite della sussistenza, dopo avere trascorso tutta la vita all’aria aperta da nomadi, in un clima caldo come quello africano, una volta esposti agli umidi inverni delle nostre isole, relegati in quattro mura, i prigionieri libici spesso impazziscono. E se non perdono la testa perdono la salute: nel carcere di Ustica, a esempio, dilaga un’epidemia di colera, favorita dalla miseria e dalle condizioni igieniche disastrose.
All’estero si indignano: nessuno prima di allora ha mai trattato i prigionieri di Stato così barbaramente come l’Italia.
L’Indipendente, 12/09/2004
Disastro. Sabato 6 agosto, alle tre del pomeriggio, trentacinque turisti italiani, età media 30 anni, che avevano accettato la settimana a Djerba tutto compreso a 600 euro (partenza da Bari), si sono poi trovati a bordo di un charter con un motore e un’elica rotti che, fallito l’atterraggio a Punta Raisi (s’è sentito il pilota urlare: ”Non ce la faccio! Non ce la faccio!”), ha dovuto ammarare davanti a Ustica. Almeno sedici persone (tra cui due bambini) ci hanno rimesso la vita e, tra queste, gente che non era andata a Sharm El Sheik per paura dei terroristi. L’aereo era un Atr 72 della Tuninter, guidato dal pilota tunisino Chafik Gharbi che, a detta degli esperti, ha fatto un miracolo: l’ammaraggio è una delle operazioni più difficili, bisogna toccare la superficie del mare a una velocità non superiore ai duecento all’ora e tenendo per quanto possibile il velivolo parallelo al moto ondoso. L’Atr, dopo l’impatto (a quella velocità il mare è una lastra di pietra), s’è rotto in tre pezzi, ha imbarcato acqua, è affondato. I passeggeri superstiti sono sbucati fuori, sono rimasti ad aspettare soccorso in piedi sulle ali, altri si sono aggrappati ai salvagenti arancione, intanto i cadaveri dei turisti morti gli galleggiavano intorno, ecc.
Anno II, Ottantunesima settimana
Dal 2 al 9 agosto 2005
Altri pericoli potrebbero arrivare dai vulcani sottomarini Vavilov e Magnaghi (a nord di Ustica) e Marsili (a Nord delle Eolie), monitorati costantemente.
MACCHINA DEL TEMPO MARZO 2005
Nell ’ottobre del 1911 gli italiani dovettero vedersela con quanto non avevano previsto: le insurrezioni. Nell ’oasi di Sciara Sciat due compagnie di bersaglieri vennero accerchiate e annientate. Di fronte alla furia islamica (occhi dei cadaveri cuciti, genitali tagliati, molti interrati fino alla testa) scattò la reazione. Spietata. Secondo alcune fonti arabe ed europee furono uccisi quattromila libici, anche a colpi di bastone. Luigi Barzini fu impressionato dalla forca eretta nella piazza del Pane, a Tripoli. Migliaia di arabi furono trasportati a Ustica, Ponza, Caserta, Gaeta, Favignana, Lampedusa.
Il Giornale 20/10/2005, Pier Mario Fasanotti
Per via della situazione geografica italiana sono parecchie le scuole dei piccoli centri che assicurano il servizio a "pochi alunni": basti pensare a Ustica.
www.repubblica.it 1/8/2008
Sempre nel 1985 s´inabissa a largo di Ustica la nave tedesca Koraline (scorie radioattive)
Antonio Cianciullo, la Repubblica 14/09/2009
Nella lista ci sono, poi, moltissimi fari. Tutti in posizioni splendide e in condizioni pietose. Basti pensare ai fari di Ischia, Anacapri, San Vincenzo a Napoli, Capo Peloro a Messina, Capo d’Orlando, Vulcano, Salina, Ustica, Capo Gallo a Palermo, Cala Mosca a Cagliari.
Mario Sensini, Corriere della Sera 16/05/2010