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 2010  giugno 26 Sabato calendario

Proviamo a tirare un respiro di sollievo, se ci riusciamo: le auto blu, quelle «del privilegio» e «della casta», non sarebbero 620 mila - come aveva detto un’associazione di consumatori un mese fa, facendo fare un salto sulla sedia a mezzo paese: un auto blu ogni 100 abitanti - ma «appena» 90 mila, comprese le 60 mila da considerarsi di servizio, cioè non nella disponibilità di personalità e alti burocrati, ma degli uffici e delle loro funzioni

Proviamo a tirare un respiro di sollievo, se ci riusciamo: le auto blu, quelle «del privilegio» e «della casta», non sarebbero 620 mila - come aveva detto un’associazione di consumatori un mese fa, facendo fare un salto sulla sedia a mezzo paese: un auto blu ogni 100 abitanti - ma «appena» 90 mila, comprese le 60 mila da considerarsi di servizio, cioè non nella disponibilità di personalità e alti burocrati, ma degli uffici e delle loro funzioni. Poi si potrà obiettare che 90 mila sono comunque tante, ma questa è un’altra questione. Intanto si è fatta chiarezza. O almeno questo crede il ministro Renato Brunetta che ha commissionato ai suoi collaboratori un dettagliato censimento dell’intero parco mezzi della pubblica amministrazione: dal Quirinale fino all’ultimo comune di montagna. A questo scopo il Formez ha allestito un questionario che è stato inviato a 9.199 amministrazioni (quasi 8.500 sono solo i comuni) le quali, per il momento, hanno risposto in misura del 26%, pari a 2.421 enti. Un campione abbastanza rappresentativo, tanto che il ministro ha voluto tenere ieri mattina una conferenza stampa a Palazzo Vidoni per dare i primi risultati, a cui seguiranno aggiornamenti ogni due settimane da qui a fine luglio, quando il quadro dovrebbe essere completo. E che cosa viene fuori? Che - proiettati i dati sul totale delle pubbliche amministrazioni - le auto pagate dai contribuenti sarebbero - appunto - 90 mila circa, divise però in tre categorie. La prima è costituita dalle auto «blu-blu», cioè quelle a disposizione dei politici (il ministro Brunetta ha preferito dire «degli eletti»), dal Capo dello Stato in giù. Totale: 10 mila vetture. Poi ci sono le auto «blu» e basta, quelle nella disponibilità esclusiva o condivisa degli «alti papaveri» (il ministro stesso li ha definiti così): direttori generali, altissimi ufficiali, burosauri di prima fascia, eccetera. Totale: altre 20 mila auto. Il resto - cioè 60 mila vetture - sono state definite «auto grigie», che sono sì a carico delle pubbliche amministrazioni, ma che servono per lavorare. Da questo conteggio - beninteso - sono escluse le auto della Polizia, le ambulanze, gli scuolabus e simili. Quanto si spende? In media 3.300 euro l’anno a vettura, che vuol dire 297 milioni in totale, ovviamente senza contare gli autisti che ricadono sui costi del personale e che, soprattutto, sono assai diversamente distribuiti: le auto blu-blu ne avranno almeno tre, quelle solo blu uno, al massimo due, e quelle grigie nessuno. Dato di sintesi: 1,4 autisti a vettura. Su tutti questi numeri - ha ricordato Brunetta - incombe la variabile incontrollata del carburante, che è la voce di costo più ingente, soprattutto per le blu-blu che spendono in media 8 mila euro l’anno. Una volta acquisiti i dati complessivi il ministero deciderà il da farsi. Per intanto si sta pensando ad una regolamentazione più stringente sull’uso delle sirene e delle palette che consentono alle auto blu-blu di crearsi un varco nel traffico urbano, ma che sono percepite dai cittadini come la quintessenza del privilegio. I dati del censimento sono già sul sito del ministero (www.funzionepubblica.it) declinati per amministrazione. E così, per esempio, si scopre che il ministero di Brunetta ha due auto blu-blu, tre blu e due grigie. Il comune di Torino, che ha risposto sollecitamente al questionario, ha 17 auto blu-blu, 8 blu e 375 grigie, ma in questo forse c’è un errore - ha detto Brunetta - in quanto tra le grigie avranno contato anche i mezzi di lavoro dei vigili urbani. I dati del ministero sono stati, comunque, contestati dall’associazione dei consumatori Adoc, che continua a parlare di un parco-mezzi di almeno «mezzo milione di vetture: il quintuplo di quelle degli Stati Uniti, dieci volte quelle della Germania e 15 volte quelle del Giappone».