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 2010  giugno 24 Giovedì calendario

VATICANO: DUEMILA ANNI DI SESSO E PETTEGOLEZZI


Alessandro VI, papa Borgia, che assiste alla prima notte di nozze di sua figlia Lucrezia con Giovanni Sforza è una scena simbolo della perversione che regnava in Vaticano nel ”500. Papa Borgia è passato alla storia per la sua dissolutezza, per i banchetti che diventavano orge, con decine di prostitute a disposizione dei commensali, per gli intrighi con le innumerevoli amanti, per il rapporto incestuoso con la figlia, ma non è stato un’eccezione. Qualche secolo prima, nella prima metà del X secolo, una certa Marozia era la padrona assoluta di Roma: figlia di papa, amante di tre papi, madre di papa; nei saloni, e soprattutto nelle alcove della sua casa sull’Isola Tiberina, si decideva la politica dell’intera città. Per descrivere clima e costumi di quel periodo, molto dopo, nel XVI secolo il cardinale Cesare Baronio coniò addirittura il termine pornocrazia. Ma scorrendo i duemila e dispari anni di storia del Vaticano si trovano decine di altri esempi. Tutti raccontati dal giornalista e scrittore Eric Frattini nel suo ultimo libro I papi e il sesso, una carrellata di perversioni raccolte scartabellando tra centinaia di documenti e sbirciando senza pudore nelle camere da letto dei pontefici. Il conto totale dell’indagine di Frattini è sorprendente: diciassette papi pedofili, dieci incestuosi, dieci ruffiani, nove stupratori, ventidue omosessuali, venti tra sadici e masochisti.

Da Giulio II a Suor Pasqualina
 storia documentata, secondo l’autore, la predilezione per i ragazzi giovani di Giulio II. Il papa che ha il merito di aver commissionato gli affreschi della Cappella Sistina a Michelangelo, nel 1502 creò a Roma i postriboli maschili, imponendo che un quarto dei loro proventi entrassero nelle casse del Vaticano. Ed è documentata la Taxa Camerae, cioè il tariffario di indulgenze fissato da Leone X nel 1517. Per ogni peccato, dallo stupro all’adulterio, un prezzo stabilito: bastava pagare e si otteneva il perdono.
Frattini non risparmia neanche i pontefici più recenti. Attacca la politica repressiva nei confronti della sessualità di Benedetto XVI, indaga sulle presunte donne del passato di Karol Wojtyla e si sofferma sulla straordinaria influenza che ebbe su Pio XII la sua assistente personale, Suor Pasqualina. Pare che la suora fosse tanto potente da decidere gli appuntamenti del pontefice. Fu da lei, per esempio, che andò Claretta Petacci nel 1945, su incarico di Benito Mussolini, suo amante. La missione era delicata: chiedere a Pio XII di intercedere presso il generale Dwight ”Ike” Eisenhower, comandante delle forze alleate, per negoziare un accordo di pace. Il papa scrisse all’americano per convincerlo ad accettare la pace con l’Italia, ma il generale rifiutò. Pochi giorni dopo la Petacci e il Duce furono giustiziati. La notte stessa in cui morì Pio XII, nel 1958, Suor Pasqualina bruciò alcuni documenti, e poi lasciò il Vaticano, inseguita dal sospetto che il suo rapporto con il papa fosse piuttosto personale. Ma questi sono solo pettegolezzi. Leggendo il libro di Frattini sembra che lo scandalo pedofilia, che sta investendo la chiesa sia frutto di un malcostume radicato nei secoli. «Proprio questo è il problema: un cristiano del XXI secolo è diverso da uno del X secolo, ma per la Chiesa non esistono differenze», dice l’autore a Novella, per poi individuare, secondo lui, il nocciolo di tutti i problemi: «L’obbligo del celibato per il clero».