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 2010  giugno 24 Giovedì calendario

Stanley McChrystal (pronuncia Stenlii Meckristall) 55 anni, padre e fratello militari. Sua moglie si chiama Annie

Stanley McChrystal (pronuncia Stenlii Meckristall) 55 anni, padre e fratello militari. Sua moglie si chiama Annie. Ha un figlio che si è tinto i capelli di blu. Diplomato a West Point nel ’76. un uomo di cultura. Studia lingue e antropologia. Il suo vanto: disciplina e eroismo. Mai stato bravo a gestire la stampa. abituato ad altro: azioni molto segrete e protette. Non è solito dialogare con la stampa. Ha stanato terroristi come Abu Musab al Zarqawi, capo di al Qaeda in Iraq (cattura che gli valse il soprannome di Papa). Comandante in Afghanistan da poco più di un anno. Mangia una volta al giorno, dorme quattro ore a notte, corre dodici chilometri ogni mattina ascoltando audio-libri. Arrivato a Kabul ha messo al bando alcol, gelato e fast food. David Petraeus (pronuncia Devid Petreus), nato nello Stato di New York. 57 anni. Madre americana e padre olandese, un pescatore immigrato negli Usa durante la Seconda guerra mondiale. Pieni voti all’Accademia di West Point, dottorato in relazioni internazionali a Princeton (tesi sul Vietnam). Ha dimostrato particolari attenzioni alle implicazioni culturali dei conflitti. Da qui l’appellativo di «guerriero intellettuale». sempre sorridente con i giornalisti. Sa spiegar loro nel dettaglio situazioni complicate grazie alle sue capacità oratorie. Nel 2003 era il comandante della 101° divisione aerotrasportata a Baghdad, nel 2007 G.W. Bush lo ha nominato comandante in capo delle forze armate statunitensi in Iraq. Artefice della Counterinsurgency o surge (detta anche dottrina Petraeus) e della strategia antinsurrezione. riuscito a sconfiggere al Qaeda e ad espugnare il triangolo sunnita. Sopravvissuto al cancro e a un proiettile vicino al cuore. Soprannome: «King David». Dal 2008 capo del Comando centrale (Centcom) di Tampa (Florida), responsabile di tutte le operazioni militari in Medio oriente e Asia centrale. Tecnicamente capo di McChrystal. Dottrina Petraeus Scritta nel Field Manual 3-24 (manuale da campo), bibbia degli strateghi Usa. Attuata con successo in Iraq nel 2007 da David Pestraeus (tra i suoi collaboratori più stretti c’era anche McChrystal). Prima regola: la politica è la continuazione della guerra con altri mezzi. Non basta vincere le battaglie: bisogna anche vincere il consenso dei vinti. Costruire strade, scuole, portare nelle città conquistate leadership meno corrotte. Vincere i cuori e la mente della popolazione con sangue freddo. McChrystal e il counterinsurgency Da quando è comandante in Afghanistan McChrystal usa la stessa strategia impartendo l’ordine ai suoi uomini di uscire in missione con i caricatori dei fucili in tasca per impedire loro di sparare subito: «Non ci si può far strada verso casa uccidendo. I russi hanno ucciso un milione di afghani e non ha funzionato. Trattenete la vostra potenza di fuoco e non causate vittime tra i civili, anche se questo sul breve termine vi esporrà più al pericolo. Sul lungo termine le cose miglioreranno». Questi gli ordini di McChrystal. Si recava di persona agli avamposti ad ascoltare i suoi uomini. In alcune occasioni è andato persino in pattuglia con loro. Ma in Afghanistan, per ora, questa strategia non funziona. I suoi uomini lo sanno e spesso gli hanno risposto: «Non stiamo mettendo abbastanza paura ai talebani. Qualcuno dei ragazzi pensa che stiamo perdendo. Signore». Gli scienziati della counterinsurgery, da Washington, stanno analizzando la situazione per capire perché la strategia ha avuto successo in Iraq e non in Afghanistan Rolling Stone: Rivista americana di stampo musicale. Fondata, nel 1967, da Jann S. Wenner (si fece prestare dalla moglie 7.500 dollari) e Ralph J Gleason. Dagli anni Settanta la politica è diventata un tema centrale della rivista grazie agli articoli di Hunter S Thompson. La rivista ha da sempre criticato l’amministrazione Bush e nel 2004 Rolling Stone si schierò apertamente con John Kerry (dedicandogli la copertina del numero di maggio) e nel 2006 venne pubblicato un articolo di Sean Wilentz nel quale Bush era definito «il peggior presidente della storia». Michael Hastings Michael Hastings reporter di guerra free lance. Per conto di Newsweek, a soli venticinque anni, nel 2005, era a Baghdad. Sul suo blog si legge che è passato attraverso «scuole cattoliche, college, galera, centro di riabilitazione, Lower East Side, Baghdad, Kabul, Vermont, Baghdad». La sua fidanzata, Andi Parhamovich, giovane e idealista più di lui, è rimasta uccisa a Baghdad nel 2007. Hastings ha trent’anni e ha messo nei guai il generale della guerra in Afghanistan. Racconta Hasting: «Ho visto la strategia di McChrystal e ho pensato che sarebbe stato bello capire se poteva funzionare o se era una follia. Ho contattato il direttore di Rolling Stone cui è piaciuta l’idea, così ho scritto allo staff del generale. Pensavo che non mi avrebbero dato alcun accesso. E’ uno di quegli strani colpi di scena giornalistici. Mi hanno detto di sì, raggiungici a Parigi e passa due giorni con noi». Poi il vulcano Eyjafjallajökul ha eruttato ed è arrivata la nube, il transfer da Parigi a Berlino in bus con militari, e la permanenza al Ritz-Carlton in attesa che la nube si dissolvesse e che si potesse volare per Kabul. La maggior parte dell’intervista si è svolta nella suite dell’Hotel a 4 stelle, con registratore bene in vista. Hastings si è fatto raccontare in un momento di relax da McChrystal cosa pensava della Casa Bianca, del fatto che aveva avuto difficoltà a farsi dare altri uomini e le sue opinioni sul Consiglio. Intanto intervenivano anche i suoi Aides (aiuti da campo). Il resto dell’intervista Hasting l’ha fatta girando liberamente nel campo di Kabul. Ha raccolto umori e pensieri degli uomini dell’american Team. «Avevamo assegnato questa storia al free lance prima ancora di sapere se saremmo riusciti ad avere un accesso diretto. Volevamo descrivere McChrystal comandante della guerra in Afghanistan» ha detto il il direttore di Rolling Stone. «Quasi tutte le cose dette erano on record ovvero pubblicabili» ha precisato Bates Hastings – che ora è a Kandahar e che è stato contattato da migliaia di giornalisti che increduli gli chiedevano ”ma è tutto vero?” – ha detto di essere rimasto sorpreso dalla disponibilità concessagli dallo staff del generale. «Il registratore era sempre in bella vista». L’anteprima dell’intervista è arrivata alla casa Bianca lunedì notte e verrà pubblicata sul prossimo numero di Rolling Stone. Il titolo: «Stanley McChrystal, Obama’s top commander in Afghanistan, has seized control of the war by never taking his eye off the real enemy: The wimps in the White House» («McChrystal, il comandate di Obama in Afghanistan, ha preso in mano le operazioni di guerra senza staccare gli occhi dal vero nemico: i mollaccioni della Casa Bianca» (Da Foglio: Il Team America cerca una soluzione alla guerra contro i talebani»... «senza staccare gli occhi dal vero nemico: i mollaccioni della Casa Bianca»)). L’articolo comincia con un botta e risposta in gergo da caserma. McChrystal ha definito Jim Jones (il consigliere per la sicurezza) un «pagliaccio», Richard Holbrooke (inviato speciale della Casa bianca) «un animale ferito» che teme di essere fatto fuori dal presidente. McChrystal ha salvato solo Hillary Clinton. Per le truppe dell’american team di Kabul, Isaf (International Security Assistance Force, le forze della nato) è l’acronimo di "In sandals and flip-flops" (letteralmente ”In sandali e infradito”), un modo per dire che non fanno nulla. (Il pezzo è stato rivisto a autorizzato secondo il Fatto quotidiano) McChrystal e Obama Richiamato in america dal presidente, McChrystal ha chiesto scusa per l’intervista ma senza ritrattare o smentire un sola parola. Il generale è stato ricevuto nella sala Ovale alle 9.39 e quando è uscito (dopo 31 minuti), è andato via senza dire una parola (si è infilato in un Suv nero). Poco dopo c’è stata la riunione del consiglio nazionale di sicurezza. Obama aveva già convocato Petraeus. Alle 13.30 Il presidente dal Giardino delle Rose della Casa Bianca ha annunciato che il generale McChrystal aveva perso il comando per comportamento non compatibile: «nel mio team accetto il dibattito ma non tollero le divisioni. C’è uno stretto codice di condotta da rispettare» e ancora «La guerra è più importante di un generale o di un presidente. [...] Questo è un cambio di personale, non di politica» (conferma quindi la counterinsurgency). Nonostante tutto Obama ha dichiarato che McChrystal è «uno dei nostri migliori soldati». Al britannico Nick Parker è stato affidato l’interim in attesa che Petraeus assuma la carica in modo ufficiale. Mentre Obama faceva la sua dichiarazione affianco a lui c’erano tutti gli uomini colpiti dall’intervista pubblicata su Rolling Stone (il vicepresidente Joe Biden (si pronuncia Baiden) nemico giurato del generale, il capo degli Stati Maggiori Congiunti Mike Mullen e David Petraeus). Hanno appoggiato McChrystal: Karzai (chiamando la Casa Bianca per dare «appoggio e fiducia»), gli alleati, che non hanno nascosto le loro simpatie per il generale uscente e i collaboratori più stretti di McChrystal, che hanno ricordato che si tratta «del soldato che ha ucciso il più alto numero di leader di al Qaeda». Potere In America i generali dipendono totalmente dal presidente al quale la costituzione dà pieni poteri nominandolo «commander in chief» dell’Esercito della Marina (nel 1787 non c’era ancora l’Air Force) e dal congresso che ha il compito di dichiarare guerra, di finanziare le relativa spesa e di definire le norme che regolano la vita militare. Per questo scandalo Robert Gates, ministro della Difesa, potrebbe rassegnare le sue dimisioni al suo posto potrebbe entrare Hillary Clinton data per uscente dal dipartimento di Stato.