Luigi Zingales, Il Sole-24 Ore 24/6/2010;, 24 giugno 2010
IN EUROPA NECESSARIO FARE IL TEST ALLO STRESS TEST
Lentamente i principali stati europei stanno accettando l’idea proposta dal Segretario del Tesoro Americano Geithner di sottoporre le banche europee ad uno " stress test" (ovvero una verifica della loro solvibilità in vari scenari) e di renderlo pubblico.
Non c’è dubbio che qualcosa si debba fare. Anche se lontana dai massimi dell’immediato dopo Lehman, la tensione sul mercato interbancario europeo è elevata. Le banche hanno paura di prestarsi denaro l’una l’altra perché non sono sicure di rivedere indietro i loro soldi nel caso in cui uno degli stati sovrani fosse costretto a ristrutturare i propri debiti. Nell’incertezza invece di prestarsi i soldi, accumulano riserve presso la banca centrale europea. Purtroppo questa reazione tende ad innescare un circolo vizioso. Anticipando che le altre istituzioni finaziarie non prestano sul mercato interbancario, ogni banca ha paura di trovarsi senza accesso alla liquidità nel momento in cui possa averne bisogno. Di conseguenza accumula riserve precauzionali presso la banca centrale molto superiori a quelle che detiene normalmente, riducendo ulteriormente i prestiti sul mercato interbancario (e quindi peggiorando la situazione). Per motivi precauzionali, le banche riducono anche i prestiti, con gravi danni per l’economia.
Non sorprende che Geithner suggerisca uno stress test. Fu quello che propose negli Stati Uniti e lì funzionò a meraviglia per risolvere una tensione ancora maggiore sul mercato interbancario che era seguita al fallimento di Lehman. Ma lo stress test non è un rito magico. Prima di applicarlo fideisticamente in Europa è necessario capire perché funzionò negli Stati Uniti, perché, a dire il vero, non era ovvio che funzionasse neppure lì.
Il principio fondamentale sottostante lo stress test è che la tensione sul mercato interbancario sia dovuta all’incertezza. Ciascuna banca teme la solvibilità delle altre perché non è a conoscenza della loro esatta situazione finanziaria. Nell’incertezza si astiene dal prestare a tutte. Lo stress test, mettendo in evidenza chi è effettivamente a rischio, libera dal sospetto le altre banche, facendo ripartire il mercato interbancario.
Perché questo esercizio funzioni, però, è necessario che chi lo fa sia credibile. Se nello stress test la Banca di Spagna scoprisse per ipotesi che il Santander fosse a rischio, avrebbe il coraggio di rivelarlo al mercato? Difficile immaginarlo, perché le conseguenze politiche ed economiche per la Spagna sarebbero molto gravi. Se il mercato anticipa questa possibilità non si fiderà dello stress test. Se il maestro ha un incentivo a promuovere tutti gli studenti, un voto di sufficienza non significa nulla. Come hanno fatto gli americani ad evitare questo rischio?
Nel 2009 Geithner disse chiaramente che lo scopo del test non era di bocciare alcuna banca, ma solo di verificare di quanto capitale ciascuna istituzione finanziaria avesse bisogno. Nel caso una o più banche non riuscissero a reperire i capitali necessari sul mercato, Geithner garantì che il governo li avrebbe forniti. In un momento in cui le banche americane temevano una nazionalizzazione, quest’annuncio fu accolto con sollievo. In Europa, però, finora questa garanzia non e’ stata offerta.
Il secondo meccanismo che ha garantito maggiore credibilità allo stress test americano è la condivisione dei criteri con il mercato. Prima di effettuare lo stress test Geithner comunicò gli scenari che avrebbe utilizzato per testare la solvibilità delle banche. Questi scenari erano molto simili a quelli utilizzati dai principali analisti di mercato e questo diede credibilità all’esercizio.
Il problema è che in Europa gli scenari plausibili riguardano la ristrutturazione del debito in vari stati sovrani. E qui sta la difficoltà. Come può qualsiasi istituzione governativa europea ammettere, anche a livello teorico, una possibilità che politicamente nega nella maniera più assoluta? Se lo stress test ammette la possibilità di un default della Grecia e/o di qualche altro stato sovrano mina la credibilità della politica di sostegno varata dai governi europei. Ma se non lo ammette, rende lo stress test assolutamente inutile.