Daniele Martini, il Fatto Quotidiano 23/6/2010;, 23 giugno 2010
ALTRO CHE BUCHE, PER L’ANAS IMPORTANTE COMUNICARE
Perché l’Anas fa pubblicità? Non deve convincere nessuno ad usare le strade, non deve bruciare la concorrenza, non deve vendere alcun prodotto. un’azienda pubblica di proprietà del ministero del Tesoro e dovrebbe stare molto attenta a ogni centesimo, soprattutto in momenti di vacche magre come questo per le casse statali. Eppure per pubblicità, sponsorizzazioni, promozioni ed eventi, l’Anas spende parecchio, 500 mila euro circa nel 2009. una bella cifra, considerando oltretutto che la società delle strade non scoppia di salute. Che l’Anas non navighi nell’oro, è risaputo. I suoi conti sono piuttosto debolucci tanto che il ministro dell’Economia, Giulio Tre-monti, per far arrivare un po’ di soldi nelle casse dell’azienda senza svuotare troppo quelle dello Stato, ha deciso di far pagare gli automobilisti non solo aumentando i pedaggi di 1 e 2 euro su alcune tratte, ma programmando l’introduzione di un pagamento sul Grande raccordo di Roma e sull’eterna incompiuta Salerno-Reggio Calabria. E poi è ricorso anche a un marchingegno subdolo, una specie di tassa occulta presentata come un inasprimento dei canoni imposti alle società concessionarie autostradali del valore di 750 milioni di euro in 18 mesi a partire da luglio, ma in realtà interamente a carico degli ignari e tartassati automobilisti. Tremonti, però, ha imposto all’Anas anche la riduzione drastica del budget 2011 della comunicazione e la faccenda sta creando apprensione tra i dirigenti della società delle strade. Finora il gruppo di comando guidato dal presidente e direttore Pietro Ciucci aveva riservato un’attenzione quasi maniacale all’immagine impegnandoci parecchie risorse non solo economiche, ma anche umane, a partire da uno staff numeroso di professionisti, un ufficio stampa di una quindicina di giornalisti, compresi quelli a cui è stato affidato il compito esclusivo di seguire l’evoluzione della grana Salerno-Reggio Calabria. Più almeno un’altra sessantina di comunicatori distaccati nelle sedi periferiche e nei compartimenti . Pur di non indebolire il settore considerato strategico della comunicazione, delle sponsorizzazioni, della pubblicità e degli eventi, l’Anas aveva messo in secondo piano perfino compiti fondamentali, come la manutenzione delle strade, per esempio, drasticamente ridotta negli ultimi tempi. E non era servita a farle cambiare orientamento neppure la constatazione che molte vie di grande comunicazione come l’Aurelia in alcuni tratti sono ormai ridotte in condizioni pessime, con conseguenze gravi sulla sicurezza della circolazione. Il budget per la promozione dell’Anas è gestito dalla Direzione delle relazioni esterne guidata da Giuseppe Scanni, Commendatore della Repubblica e Grande ufficiale, un dirigente a cui l’azienda ha concesso l’utilizzo di un’auto blu con due autisti a disposizione. La spesa di mezzo milione di euro non tiene conto, ovviamente, dello stipendio dello stesso Scanni e di quello delle decine di dipendenti. Ed è così composta: 100 mila euro circa per la pubblicità in senso stretto, 132 mila per le sponsorizzazioni, 62 mila per le promozioni, le inaugurazioni e gli eventi, 194 mila per la partecipazione a fiere e congressi e per rappresentanza. Solo per la Fiera di Bari l’azienda delle strade spende la ragguardevole cifra di più di 100 mila euro all’anno tra iscrizione, noleggio degli spazi e allestimento degli stand.
Le cifre del budget 2009 sono contenute in un appunto riservato per il presidente Ciucci preparato da Scanni di cui Il Fatto è entrato in possesso. Nella nota Scanni fa il punto sulla ”riduzione del perimetro e dei costi della pubblica amministrazione”, cioè, in pratica, i tagli decisi da Tre-monti che riguardano anche l’Anas. Il dirigente ricorda che già l’anno passato il budget era stato limato, ma si lamenta del fatto che l’ulteriore sforbiciata porrebbe una ”seria ipoteca sulla qualità del lavoro che questa Direzione dovrà svolgere”. Nel 2011 il budget sarà ridotto da 500 mila a 70 mila euro, cifra giudicata ”del tutto insufficiente”. Le uscite, inoltre, non solo saranno tagliate, ma sotto-poste a una serie di controlli che almeno sulla carta appaiono stringenti: per esempio la spesa per relazioni pubbliche, convegni, mostre e pubblicità a partire dall’anno prossimo dovrà essere sotto-posta al vaglio del collegio sindacale. Una misura ovvia e improntata al buon senso, ma che evidentemente fino ad oggi all’Anas non era prevista. ”Se la normativa sarà approvata dal Parlamento senza modifiche”, avverte Scanni, l’Anas dovrà rinunciare alla ”Festa del Cantoniere” e, cosa che sembra preoccuparlo assai di più, non potrà partecipare neanche alla ”Fiera del Levante”. Inoltre sono in forse anche le inaugurazioni e le cerimonie della posa della prima pietra a cui Ciucci teneva in modo particolare. Fino ad oggi tali spese venivano formalmente accollate alle ditte esecutrici dei lavori delle strade che in cambio si facevano pubblicità sulle cartelle stampa, le brochure, le scenografie. In realtà alla fine era sempre l’Anas a pagare (cioè gira e rigira i contribuenti) solo che le spese venivano appostate in bilancio sotto la voce investimenti. Che cosa succederà con la nuova normativa? si domanda il capo delle Relazioni esterne che preoccupato si chiede anche se per l’organizzazione di ogni singolo evento in futuro ”sarà necessaria l’autorizzazione del ministro”.