Guido Olimpio, Corriere della Sera 23/06/2010, 23 giugno 2010
SCIMPANZE’ IN GUERRA PER IL TERRITORIO (COME GLI UOMINI) – I
Ngogo si sono comportati come una tribù di guerra. Per dieci anni, ad intervalli di 10-14 giorni, sono partiti per la campagna contro il nemico. Uscivano dal loro territorio nel parco di Kibale (Uganda) in fila indiana, mandavano in avanscoperta degli scout che dovevano individuare il nemico. Poi passavano all’attacco. I Ngogo non sono umani ma bensì una banda di 150 scimpanzé che hanno eliminato uno dopo l’altro le famiglie rivali. In questo modo hanno ampliato il loro «regno» di oltre 6 chilometri quadrati. Il comportamento degli animali è stato osservato da un gruppo di esperti guidati da John Mitani ( sopra una foto scattata da lui) che è arrivato ad una chiara conclusione: gli scimpanzé sono capaci di fare la guerra e si organizzano in questo senso. Una strategia mirata. Non uccidevano solo per eliminare un nemico, bensì perché sapevano che avrebbero avuto più cibo e terra su cui imporre la loro autorità. E di conseguenza cresceva anche la popolazione del clan: rispetto ad altri gruppi quello dei Ngogo era insolitamente ampio. Gli scimpanzé hanno usato una tattica semplice quanto letale. Una ventina di animali si infiltravano in territorio nemico cercando di non rivelare la propria presenza. Scrutavano gli alberi, spiavano la zona. Prima di passare all’attacco, però, valutavano la consistenza della «fazione» nemica. Se era troppo numerosa giravano al largo, altrimenti andavano all’assalto cercando di eliminare gli scimpanzé isolati. Di solito – secondo lo studio – i Ngogo uccidevano i maschi e i piccoli (poi divorati) mentre lasciavano andare le femmine. Nel rapporto, pubblicato da Current Biology, si precisa che i ricercatori hanno potuto osservare – di persona – almeno 18 attacchi dove gli animali sono stati eliminati. Morti violente seguite dall’annessione di spicchi di territorio dove poi si sono installati i conquistatori attratti dalle piante di gelso. Il comportamento degli scimpanzé, ovviamente, porta ad accostarli agli esseri umani. In realtà gli esperti osservano che il link va cercato non nella guerra, piuttosto nella spinta a collaborare per vivere e sopravvivere.
Guido Olimpio