Giovanni Audifreddi, Vanity Fair 30/06/2010, 30 giugno 2010
BELEN: IO, FIGLIA DELLA PAURA
Quando lei aveva 17 anni, tre bandidos incappucciati e armati entrarono in casa della famiglia di Belén Rodrìguez a Pilar, paesino a 60 chilometri da Buenos Aires. Le puntarono una pistola alla tempia e chiusero tutti in soggiorno: la rapina durò tre ore. «Quando quei tre se ne furono andati, in casa non c’erano più neanche i piatti. E non ci volli rimanere neppure io. Per colpa di quella notte morì mio nonno Alberto. Di rabbia e d’infarto, tre le braccia di mio padre. Tre settimane dopo, a 18 anni, i miei genitori mi hanno lasciato andare tra le lacrime: addio Argentina. Presi un volo per Roma».
Nega di essere in trattativa per condurre il prossimo Sanremo: «Mi dovesse capitare di salire sul palco dell’Ariston da conduttrice, è la volta buona che mi mettono una bomba in casa per l’invidia».
La madre di Belén insegna ai bambini con handicap mentali: «Nella vita ha avuto un uomo solo, mio padre. Lo ha conosciuto per strada, si è fatta corteggiare, lo ha sposato. A 20 anni aveva già me. Lui da ragazzo suonava in una band, era un po’ hippie. Quando mia mamma ha scoperto che si faceva le canne lo ha buttato fuori. Sono stati separati per un anno».
Il suo vicino di casa a Milano è Marcello Lippi.
A proposito del sesso con il fidanzato, Fabrizio Corona: «Una volta Fabrizio mi ha detto: ”Credevo che fossi una bomba, e invece...”. Sono passionale, ma del sesso posso anche farne a meno».