R. Fi, Il Sole 24 Ore 23/6/2010; Rosario Dimito, Il Messaggero 24/6/2010; Carlo Festa, Il Sole 24 Ore 24/6/2010;, 23 giugno 2010
SCHEDONE SENSI-UNICREDIT
Unicredit vanta un credito di 325 milioni di euro (interessi esclusi) nei confronti di Italpetroli, holding petrolifera della famiglia Sensi.
Il 23/6 si è svolta la seconda udienza arbitrale in cui Cesare Ruperto, presidente del Collegio arbitrale, ha stata stabilito il 5 luglio come data ultima per trovare un accordo di conciliazione tra le parti, altrimenti si andrà al lodo arbitrale.
Unicredit chiede a Italpetroli la cessione degli asset più redditizi, fra cui il più importante è l’As Roma Calcio di cui Rosella Sensi è presidente e per cui la banca di Piazza Cordusio vorrebbe l’immediata nomina di un advisor di fiducia.
Per Unicredit neanche in questo caso sarebbe coperto interamente il debito. La differenza nella valutazione degli asset (escluso il portafoglio immobiliare) è di circa 300 milioni di euro: un centinaio sulle attività petrolifere e circa 200 sull’As Roma.
Per i legali dei Sensi l’As Roma varrebbe 315 milioni di euro (hanno presentato una perizia a riguardo), per Unicredit molto di meno: la capitalizzazione in Borsa della società calcistica è di 110-115 miliardi.
Uno dei nodi da sciogliere è poi la conferma di Rosella Sensi alla presidenza della Roma, anche se è scontato che Unicredit cercherà di vendere al più presto la società appena dovesse assumerne la proprietà.
Altro problema riguarda le concessioni petrolifere per il deposito nei porti: essendo demaniali non possono essere oggetto di trasferimento tout court.
Giovedì 24/6 si terrà un consiglio d’amministrazione dell’As Roma. Servirà a fare il punto sulla situazione finanziaria. La società di Rosella Sensi è in ritardo con i pagamenti degli stipendi ai giocatori (l’ultimo sarebbe relativo al mese di gennaio). Per iscriversi al prossimo campionato di Serie A la Roma dovrà prima pagare tutti gli arretrati.