Massimiliano Gallo, Il Riformista 19/6/2010, 19 giugno 2010
NOI RESISTENTI RAI, AL MONDIALE TRA SESSUOLOGI E APICELLA MESSICANI
Ci sono due Mondiali diversi per gli italiani: quello per gli abbonati Sky, e quello dei resistenti, di chi non si è convertito a Murdoch e va avanti con mamma Rai. Nonostante tutto. E vi assicuriamo che queste sere sudafricane riescono a far vacillare la fede persino nei più determinati, in quelli che possiamo definire gli integralisti di viale Mazzini. Che giovedì sera (un milione mezzo di spettatori per il 16,49% di share) hanno commesso l’imperdonabile errore di dare uno sguardo alla trasmissione serale, ”Notti mondiali”, in onda su Raiuno dopo il telegiornale delle ventitré. La giustificazione c’è, sia chiaro: abbiamo preferito una cena al secondo tempo di Francia-Messico e quindi volevano vedere i gol che probabilmente ci hanno fatto sbarazzare per sempre di quell’insopportabile faccia di velluto di Domenech.
Non l’avessimo mai fatto. C’erano tre collegamenti. Il principale, con Jacopo Volpi, l’ex arbitro Tombolini, Sandro Mazzola e l’ex giocatore della Roma Righetti; un altro da Casa Italia, con Varriale e l’ex nazionale Demetrio Albertini; e infine quello romano, da piazza di Siena, con Paola Ferrari e, soprattutto, la coppia Gianpiero Galeazzi-Maurizio Costanzo. Si comincia con un Amedeo Goria che si impappina al Subbuteo nel posizionare il 4-4-2 dell’Italia contro la Nuova Zelanda, mentre dai vari studi sghignazzano. Poi Bisteccone esordisce alla grande, spendendosi in un anacronistico peana di Camoranesi e poi dando sulla voce al povero Albertini che difende la qualità della nostra Nazionale. «Ma che dici Albertini (che di calcio probabilmente capirà qualcosa più di Galeazzi, ndr) non c’è qualità, è un dato incontrovertibile». Varriale la prende come un affronto personale e si erge in difesa del centrocampista dell’Italia di Sacchi finalista a Usa 94.
Fin qui, tutto nella norma. Costanzo minaccia di prendersi la linea per dieci minuti. Ma neanche da casa gli diamo troppo peso. Finché, invece, non se la prende davvero. E chiama sul palco tre sedicenti messicani, con tanto di sombrero che suonano Cielito Lindo. La camera stacca su un basito Volpi mentre Paola Ferrari è impietrita. Ma non è finita. Costanzo ormai ha preso il timone della trasmissione e, alla fine dello stacco musicale che celebra gli eroi della serata, avvia un’intervista con un sessuologo abruzzese, ponendo domande che brillano per originalità: scopare prima della partita fa bene o fa male? E qui il medico illumina il volto del presentatore: fa bene, aumenta il testosterone (come dimostra - aggiunge - un esperimento di un ricercatore tedesco che ha eseguito prelievi non so su quante persone subito dopo aver fatto l’amore), quindi potrebbe persino migliorare le performance in campo. Costanzo la presenta come la novità del secolo. Da studio l’ex arbitro Tombolini chiede se il medesimo principio sia valido anche per gli arbitri. Ovviamente qui vi risparmiamo le battutine da caserma che pure si sentono più o meno in sottofondo.
Ma non è finita. Non pago, Costanzo approfitta del momento di panico dei suoi colleghi e richiama i tre messicani sul palco nonostante un allarmatissimo Volpi cerchi di intervenire: «Ma li abbiamo già ascoltati, Maurizio». La Ferrari non crede ai propri occhi, Righetti abbassa la testa per non mostrare alle telecamere le sue risate, la giornalista Simona Rolandi vorrebbe sprofondare. Ma non c’è niente da fare, e stavolta per i tre strimpellatori c’è persino un accompagnamento d’autore: Costanzo e Galeazzi vanno a tempo con tanto di nacchere a forma di mano, ovviamente tricolori. Sembrano i vecchietti del Muppet. Da casa non sappiamo se credere ai nostri occhi. A questo punto Volpi capisce che la situazione è diventata critica e con un atto d’imperio riprende la linea e si rifugia in un servizio su Maradona. Durante il quale, immaginiamo, in quello studio il calendario dei santi sarà sceso giù per più di un mese.