PIERLUIGI DEPENTORI, la Repubblica 21/6/2010, 21 giugno 2010
LUI ALTOATESINO, LEI MAROCCHINA: NOZZE NEGATE - BOLZANO
Lei è una ragazza nordafricana di 26 anni, lui è un trentenne di Laives. Si incontrano, si piacciono, e alla fine decidono di sposarsi. Una storia come tante nella moderna Italia multietnica, ma per i fiori d´arancio dovranno aspettare qualche mese e qualche udienza in tribunale, dall´esito ancora incerto.
Il motivo? Il Comune di Laives, piccolo centro altoatesino a pochi chilometri da Bolzano ha detto "nein" alle pubblicazioni di matrimonio dei due sposi promessi. Gli impiegati non hanno voluto sentire ragioni: alla ragazza mancava il nulla osta del Consolato del Marocco, negato perché - secondo la legge del Paese nordafricano - una donna non può sposare un uomo di fede diversa da quella musulmana. A nulla sono valse le proteste del giovane, allibito di fronte agli zelanti dipendenti del Comune e a un diniego che gli è parso incredibile.
Nozze negate, dunque, dalla burocrazia. Ma i due ragazzi non hanno voluto darsi per vinti e hanno deciso di mettere la loro "storia giudiziaria" nelle mani di un avvocato per fare in modo che la "storia d´amore" potesse trionfare. E il legale, Nicola Degaudenz, si è subito mosso.
«Sotto il profilo giuridico - spiega l´avvocato Degaudenz - quel diniego viene considerato un impedimento alla celebrazione del matrimonio. L´ostacolo si può superare, secondo le norme in vigore, se l´aspirante marito si converte e abbraccia la religione islamica». Cambiare religione? Il giovane altoatesino non ci ha pensato nemmeno per un secondo, ma la sua sorpresa - davanti al diniego degli impiegati del Comune di Laives - è stata enorme. «Meglio così - dice ancora Degaudenz - perché quel diniego mi ha consentito di presentare ricorso al tribunale di Bolzano».
L´avvocato è ottimista, forte di un precedente positivo andato in scena alcuni anni fa nella vicina provincia di Trento. «In quel caso, i protagonisti erano un imprenditore agricolo di Cles e una ragazza tunisina. Ma il rifiuto del Comune della valle di Non era contrario all´articolo 19 della Costituzione italiana che sancisce la libertà religiosa». E così il tribunale di Trento aveva dichiarato contrario all´ordinamento italiano il divieto per una donna musulmana di contrarre matrimonio con un non musulmano. Anche perché - hanno fatto notare i giudici - non si tratta di una legge, ma di un "impedimento", alla stessa stregua della minore età o dei legami di parentela tra i futuri coniugi. La differenza religiosa non viene nemmeno menzionata. Insomma, una sentenza che faceva diventare - di fatto - carta straccia il mancato nulla osta del Paese d´origine. Un precedente cui si aggiunge la recente approvazione alla Camera della normativa che regola i matrimoni misti. E, appunto, impone che «in caso di rifiuto del nulla osta, o decorsi i termini di 90 giorni, l´ufficiale di stato civile è tenuto a verificare che le leggi del Paese di provenienza di un coniuge non entrino in contrasto con l´Ordine pubblico italiano, come previsto dal diritto internazionale privato secondo cui, in tal caso, la legge straniera non può essere applicata».
Sarà così anche questa volta? Nella loro casetta di Laives i due giovani innamorati ci sperano con tutta la loro forza. La data è già stata fissata: 1 ottobre 2010. Purtroppo per loro, non sarà il giorno in cui si giureranno amore eterno ma quello della prima udienza in tribunale.