Eleonora Della Ratta, Il Sole-24 Ore 21/6/2010;, 21 giugno 2010
A LEZIONE PER GESTIRE BENE FIDO
Obbligatorio o facoltativo, per chi ha un cane è arrivato il patentino. Un documento che attesta l’idoneità del padrone a gestire adeguatamente un animale. La legge c’è,ma a mancare sono i corsi. L’ordinanza ministeriale «tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani» risale infatti al 3 marzo 2009 (sulla «Gazzetta Ufficiale» 68 del 23 marzo successivo) e prevede che chi ha un cane "impegnativo" debba frequentare un apposito corso assieme all’animale. il veterinario della Asl a dover prescrivere questo percorso in caso di necessità, ossia quando l’animale è eccessivamente aggressivo e poco gestibile. «Sono i comuni e le Asl a dover organizzare i corsi, ma a oggi non esistono quelli specifici per chi deve prendere il patentino previsto dall’ordinanza – spiega Gaetana Ferri, direttore generale per la sanità animale del ministero della Sanità ”. Quelli facoltativi sono un po’ diversi e si rivolgono soprattutto al padrone».
Le iniziative
Diverse sono le iniziative "facoltative" messe a punto in molte città. A Milano sono partiti il 12 giugno: presso la facoltà di Medicina veterinaria in due giorni (costo 50 euro) si avrà una panoramica sulle caratteristiche comportamentali del cane e sui modi di gestirlo. Comune e Asl a Pinerolo (Torino) hanno organizzato il primo corso per i proprietari di cani (costo 50 euro), così come a Vercelli (5 giorni di lezioni gratuite per i residenti). A Gorizia è stato l’ordine provinciale dei veterinari a prendere l’iniziativa, come a Verona dove, oltre a tenere corsi, fanno opera di sensibilizzazione anche nei parchi pubblici, mentre a Pescara, in collaborazione con l’Asl insegnano il corretto rapporto uomo-animale per incentivare il "possesso responsabile" del padrone.
Ma per chi possiede un cane dichiarato "difficile" non ci sono ancora opportunità: il patentino, infatti, è obbligatorio per chi possiede un animale già segnalato a rischio di aggressività dopo una valutazione da parte di un veterinario comportamentalista. In questi casi non è sufficiente seguire le lezioni di un qualsiasi veterinario, ma è necessario avere una formazione più approfondita, proprio sul comportamento: «Abbiamo sollecitato comuni e regioni a intervenire – sottolinea Gaetana Ferri ”. Nell’ultimo incontro, lo scorso aprile, sono stati coinvolti anche i veterinari: adesso tocca agli enti locali prendere provvedimenti perché la normativa possa entrare di fatto in vigore».
I veterinari
Da parte loro i veterinari della Fnovi hanno stilato in collaborazione con il ministero una guida per la gestione corretta del cane, utile per chiunque voglia conseguire il patentino. Si possono così imparare a riconoscere le varie fasi di sviluppo dell’animale, capire i reali bisogni in termini di spazio, compagnia e regole, nonché le false opinioni. Il buon comportamento dell’animale, infatti, non dipende solo dalla preparazione del padrone: anche malattie, incidenti o traumi possono essere all’origine dell’aggressività e solo uno specialista può individuarle e intervenire. L’importante è riconoscere i campanelli d’allarme. Secondo i veterinari è raro che un cane diventi all’improvviso pericoloso, mentre è frequente una sottovalutazione di comportamenti minacciosi, come anche un ringhio fatto fuori da un contesto di gioco.