Glauco Maggi, La Stampa 21/6/2010, 21 giugno 2010
ORO E ZUCCHERO PER SALIRE SUL TRENO DELLE MATERIE
Sulla piazza di Milano gli Etf del Physical Palladium e Physical Gold hanno battuto tutte le altre commodities dal primo gennaio 2010: il primo tra gli Etf long, lunghi, che puntano sulla crescita dei prezzi di mercato e il secondo tra gli Etf short, corti, che guadagnano quando l’indice di riferimento crolla. L’Etfs (della Etf Securities) Palladium ha dato il +34,2%, seguito dall’Etfs Physical Gold con il +30,9% e dall’Etfs Phisycal Precious Metals con il +29,1%. Tra gli Etfs short a dominare è lo zucchero con +80,5%, seguito dallo zinco con il 63,9% e dal grano con il 47,7%.
Oro e petrolio sono le materie prime più popolari tra il pubblico e di gran lunga le più scambiate sui circuiti borsistici globali, ma i petroliferi hanno dato meno delle commodities più redditizie in questo primo semestre, ed anche negli ultimi 12 mesi: il Forward Petroleum, L’Etfs Brent, il Crude Oil hanno reso appena tra il +7,8% e il +11,7%. Scegliere su quali Etf in materie prime conviene investire è operazione di estremo rischio, e la notorietà di un prodotto sottostante non è necessariamente una traccia utile all’acquisto. La gamma è ormai tanto vasta a Milano come a Londra o a New York: gli Etc (Exchange Traded Commodities) quotati sul sito della Borsa sono 67, tutti della londinese Etf Securities, cui va aggiunta una quindicina di Etf della categoria Commodities (offerti da Lyxor, Societe Generale, Amundi, Deutsche Bank, iShares e altri). Nel 2010 le Borse sono finite sotto choc ovunque per la crisi del debito greco, che si è allargata all’euro e non ha risparmiato Wall Street, dove i conti in rosso federali sono tornati al centro delle preoccupazioni degli investitori.
Quando la finanza (azioni, bond, credito) è sull’orlo della crisi, la paura per la ricchezza di carta diventa un fattore di attrazione per le materie prime. Lo dimostra anche il record di scambi in Italia di Etf, 82,5 milioni di euro medi al giorno registrati nella settimana record di metà maggio, che costituiscono circa un quarto dell’intero volume di affari per tutto il segmento Etf di Borsa Italiana, che in aprile aveva superato ogni record precedente con 15.440 contratti e 344 milioni di euro (il precedente record su base mensile era stato di 13.971 contratti e 295,4 milioni di euro).
Ma non tutte le commodity sono sempre e comunque un bene rifugio per il solo fatto di essere beni reali, tangibili e usati dalla gente: il crollo delle quotazioni del mattone americano ne è la testimonianza più recente, mentre il metallo giallo ora ritornato sopra i 1.200 dollari l’oncia grazie alla recessione e al pessimismo sulle prospettive della ripresa non deve far dimenticare d’essere stato dato per morto, a 255 dollari, esattamente 10 anni fa, al culmine dell’espansione economica Usa e del surplus del bilancio federale (per la rivalutazione nel tempo va tenuto però conto dell’inflazione).