Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  giugno 21 Lunedì calendario

E IN GERMANIA OPERAI PRONTI A SALTARE LE FERIE

L’industria tedesca del lusso a quattro ruote si è rimessa in moto. A sorpresa Audi, Mercedes e Bmw sono costrette in questi giorni a ricorrere ai turni straordinari per tener testa alla pioggia di ordini in arrivo soprattutto dalla Cina, rivelava ieri l’edizione domenicale della Faz (Fas). Il boom è tale che nelle stesse fabbriche in cui fino a qualche mese fa vigeva la settimana corta, come quella di Mercedes a Sindelfingen o quella di Audi a Neckarsulm, ora si lavora anche il sabato. In alcuni siti i dipendenti dovranno rinunciare alle ferie estive: gli ordini superano di gran lunga i livelli produttivi pianificati a Ingolstadt, Stoccarda e Monaco di Baviera, al punto che in molti stabilimenti manager e sindacati interni stanno trattando su come prolungare l’orario di lavoro.
Le tre case premium tedesche sembrano essersi lasciate alle spalle la crisi, che le aveva colpite in modo violento: a differenza dei concorrenti, Audi, Mercedes e Bmw hanno tratto ben pochi vantaggi dagli incentivi alla rottamazione decisi lo scorso anno dal governo federale. «La crisi non è affatto finita», aveva avvertito un mese fa il numero uno di Bmw, Norbert Reithofer. Nelle ultime settimane, invece, la svolta. «Mai prima d’ora la situazione è migliorata a un tale ritmo», ha spiegato alla Fas un membro del consiglio di sorveglianza di Daimler.
«Mercedes ha raggiunto quasi gli stessi livelli produttivi pre-crisi». Stesso discorso per Audi che ha già prolungato di un’ora i turni normali ed estenderà la garanzia contro i licenziamenti in vigore nelle fabbriche tedesche fino al 2011. Bmw, dopo aver completato l’anno scorso un piano con cui ha mandato a casa migliaia di dipendenti in cambio di laute liquidazioni, ha dovuto assumere circa 5.000 lavoratori interinali. Una misura insufficiente, tanto che i bavaresi stanno cercando centinaia di giovani laureati e mille apprendisti. Gli interinali chiamati da Mercedes sono invece 1.800.
Dietro l’improvvisa svolta si nascondono due nomi: America e Cina. Le vendite Oltreoceano di alcuni modelli, come la Q7 di Audi, sono raddoppiate. Il vero boom, però, si registra in Cina. Quello cinese è diventato il mercato più importante per la Classe S di Mercedes e per la Serie 7 di Bmw e presto lo sarà per l’intero marchio Audi. Per i nuovi ricchi cinesi le ammiraglie made in Germany sono uno status symbol. Il che spiega la contraddizione: in un periodo in cui si parla di auto piccole, economiche e a basse emissioni la ripresa delle case tedesche è trainata dai modelli più grandi e costosi e meno inquinanti. A maggio le vendite della Classe S di Mercedes sono salite del 41%, la Serie 7 di Bmw ha registrato una crescita del 34%.
Il risultato è che nel giro di un anno il valore di Borsa di Daimler e Bmw è raddoppiato. E, secondo gli analisti di Credit Suisse, le due società supereranno gli utili migliori registrati finora. L’imponente ripresa dei big tedeschi si inserisce in un quadro che lascia ben sperare: l’istituto IfW di Kiel prevede che nel 2011 in Germania il numero dei disoccupati scenderà a 2,9 milioni, livello più basso dal 1991. E la Bdi (la Confindustria tedesca) stima che quest’anno l’export tedesco crescerà dell’8%, il doppio di quanto atteso finora.