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 2010  giugno 21 Lunedì calendario

MATRIMONIO DI CASSANO

La fantanozze di Cassano "Molto meglio che giocare" -
Massimo Calandri, la Repubblica, 20/6/2010
PORTOFINO - Un grosso, grasso e blindatissimo matrimonio. Antonio Cassano ha sposato Carolina Marcialis, diciannovenne stellina della pallanuoto genovese conosciuta due anni fa, la ragazza acqua e sapone che dicono abbia cambiato la burrascosa vita del ventottenne fuoriclasse blucerchiato: Peter Pan ha detto basta alle "cassanate", in campo e fuori, e magari si è lasciato alle spalle la rabbia per la mancata convocazione in Sudafrica. La data della cerimonia era già stata fissata a novembre: perché in fondo lui lo sapeva da allora, che Lippi non l´avrebbe mai chiamato. Ieri pomeriggio nella piccola chiesa di Portofino c´erano tutti i coloratissimi amici e parenti di Barivecchia. Mischiati a loro quelli della sposa, insieme a Riccardo Garrone, presidente della Sampdoria, Gigi Delneri e l´allenatore e amico Eugenio Fascetti. Tutti scortati da un discreto ma robusto servizio d´ordine gestito da un ex ufficiale dell´esercito iraniano, veterano della guerra Iran-Iraq, amico fraterno di Fabrizio Quattrocchi.
Impossibile entrare in chiesa o avvicinarsi al sagrato. Tre i testimoni dello sposo: Mimmo, titolare di una pizzeria a Bari, il cugino Rosario e Nicola Marulli detto "Il cammello". Tanti vestiti gessati e cravatte sgargianti, Pietro Accardi, il solo calciatore presente, insieme a Nicola Pozzi, coi mocassini senza calze e bretelle penzoloni. Da segnalare il regalo di Garrone, molto piaciuto a Cassano: un servizio di piatti con disegnate sul fondo dal pittore Raimondo Sirotti le immagini di loro due, calciatore e presidente. La mamma del fuoriclasse, Giovanna, si è rivolta ad alcuni tifosi: «Io amo il popolo». Misuratissimi gli sposi: lei si è commossa, lui, molto emozionato, da laico dichiarato non ha fatto la comunione. Ricevimento nel suggestivo scenario dell´abbazia della Cervara, a due passi dalla Villa Bonomi-Bolchini di Silvio Berlusconi: torta rigorosamente barese (metà campo da calcio e metà piscina di pallanuoto) poi concerto dell´amico Gigi D’Alessio e fuochi d´artificio. «Molto meglio che una partita di calcio», ha detto Cassano ai microfoni di Sky in diretta. Si riferiva a Italia-Nuova Zelanda? Di sicuro gli sposini non guarderanno il match in tivù oggi: sono in partenza per la Polinesia e le Isole Figi, poi Cassano è atteso a Genova il 7 luglio, con un solo giorno di ritardo rispetto al pre-raduno. Pare che Prandelli gli abbia promesso un altro regalo di nozze, la maglia azzurra. E che importa, se un po´ in ritardo.

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«Mi sposo in chiesa da ateo» A Cassano il sì del vescovo - Erika Dellacasa, Corriere della Sera, 20/6/2010
PORTOFINO (Genova)’ Al momento dell’eucarestia Carolina non si è inginocchiata ma è rimasta in piedi, accanto a Antonio. Un particolare che forse pochi invitati, nella chiesa del Divo Martino, a Portofino, hanno notato. il segnale che quello concelebrato da don Fortunato, il rettore del collegio degli Emiliani e don Alessandro, parroco di Portofino, è stato un «matrimonio misto». Fra una credente, Carolina, e un non credente. Il fatto è che Antonio l’ha sempre detto e anche scritto nel libro Dico tutto: «Io non sono credente ma anche se non credo in Dio rispetto chi ci crede. In chiesa non ci sono mai andato, ma ho portato a lungo al collo una immagine di padre Pio. Non penso che ci sia contraddizione». E ieri – con una serietà che pochi gli riconoscono – Cassano non ha voluto fingere di condividere una religione che non ha mai praticato, anche se è battezzato e ha fatto la prima comunione. «Il matrimonio misto è stato autorizzato dal vescovo» ha confermato don Fortunato. «Carolina la conosco da quando era bambina e veniva a scuola agli Emiliani – ha aggiunto il sacerdote ”. Antonio è un bravo ragazzo, ha seguito con impegno la preparazione al matrimonio. Non nego che sappia essere anche molto divertente». Don Fortunato è così diventato il padre spirituale di Cassano. E ieri i due sposi sono rimasti in piedi, insieme, al momento della Comunione, per non sottolineare quella «diversità», fra chi si sarebbe comunicato e chi no. Chi, ieri, si aspettava qualche «cassanata» è rimasto deluso. stato un matrimonio con tutti gli ingredienti tradizionali, le mamme in lacrime, le signore vestite a festa su tacchi alti dodici centimetri, alcune in total black (un tempo vietatissimo ai matrimoni), il riso lanciato sugli sposi da cartoccini color panna, Cassano emozionatissimo in abito blu, gilet e cravatta argento, orecchino di diamante. E lei, Carolina Marcialis, giocatrice di pallanuoto diciannovenne, bellissima con un vestito di Odicini in seta rigida color panna, un nodo in forma di rosa a chiudere una vertiginosa scollatura sulla schiena, celata in chiesa dal più tradizionale dei veli da sposa. Alle 17 e 28 minuti un applauso ha accompagnato il sì di Antonio e Carolina. Quando la mamma dell’attaccante della Sampdoria è uscita dalla chiesa, raggiante in voile grigio argento, ha lanciato uno sguardo alla piccola folla lungo la strada e ha esclamato: «Io amo il popolo». La seguiva Riccardo Garrone, patron della Sampdoria, impeccabile in abito scuro e cravatta rossa. E Garrone svela il suo regalo a Fantantonio: «Un servizio di piatti firmati dal pittore Raimondo Sirotti». La decorazione? «Io che tengo Antonio, con le sue scarpette rosse, sulle ginocchia e lo sculaccio. Ho fatto anche aggiungere la frase: qualche sculacciata ti fa bene. Gli è piaciuto moltissimo». Quanto al rinnovo del contratto del fantasista, Garrone si è limitato a dire che «dipende da me, da noi e da lu». C’è stato il tempo di una mezza frase su Giampaolo Pazzini e Angelo Palombo che «non si toccano». Loro sono in Sudafrica, con la maglia della Nazionale. Antonio è a Portofino, con Carolina. meglio di una partita di calcio? Domandano i cronisti. «Molto meglio» risponde Fantantonio salendo in auto. Il suo primo allenatore al Bari, Eugenio Fascetti (gli ha regalato una sveglia, in ricordo di quando era un dormiglione) lo guarda con affetto: «Sulla Nazionale non discuto. Ma Antonio è molto maturato. Nessuno conosce il vero Cassano». E Gigi Del Neri commenta così la performance di Cassano all’altare: « stato fantastico, come quando è in campo».

Protetti da ombrelli
Il matrimonio è stato celebrato nella chiesa del Divo Martino, a Portofino. La coppia è arrivata nascosta da ombrelli. Al seguito una dozzina di body-guard per tutelare l’esclusiva venduta a un settimanale, pare per 350mila euro
All’uscita
Gli sposi sono usciti dalla chiesa sotto una pioggia di riso lanciato dai tifosi e dalle pallanuotiste della Diavolina Nervi, compagne di squadra della sposa. Fra i presenti il presidente della Sampdoria, Garrone e gli allenatori Del Neri e Fascetti
Notte con Gigi D’Alessio
La festa all’Antica Abbazia della Cervara, con concerto di Gigi D’Alessio e, a mezzanotte, i fuochi d’artificio. Gli sposi andranno in viaggio di nozze in Polinesia

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Da Martelli a Buffon Uno su dieci ha la «dispensa» di Luigi Accattoli, Corriere della Sera,20/6/2010
Il termine tecnico è «matrimonio con disparità di culto», quello comune è «matrimonio misto»: si ha quando uno degli sposi è cattolico e l’altro no, in quanto non battezzato, o battezzato in altra Chiesa cristiana, o «sbattezzato» (come capita da qualche tempo quando qualcuno si fa cancellare dai registri battesimali segnalando così pubblicamente il proprio abbandono della Chiesa cattolica).
Per «contrarre» un tale matrimonio la parte cattolica deve ottenere la dispensa da parte del vescovo. La procedura per averla è stabilita dalla Conferenza episcopale del luogo. La Cei ha previsto una «richiesta di dispensa» che i due futuri sposi devono sottoscrivere congiuntamente’ ci sono dei moduli da firmare – e dalla quale deve risultare che «la parte non cattolica» è «realmente consapevole» degli obblighi della parte cattolica e «non esclude» nessuna delle «proprietà» essenziali del matrimonio com’è concepito cattolicamente: cioè unico, indissolubile e fecondo (vale a dire aperto alla vita: non viene esclusa la possibilità di avere figli).

Con quella domanda di dispensa la « parte cattolica » si dichiara «pronta ad allontanare i pericoli di abbandonare la fede» – pericoli che potrebbero insorgere dal legame con il partner non cattolico’ e si impegna a fare «quanto è in suo potere» perché «tutti i figli» siano battezzati ed educati nella Chiesa Cattolica.

Le statistiche dicono che oggi in Italia èmisto un matrimonio su dieci. Tra i casi più famosi in cui un italiano non credente ha sottoscritto quegli impegni in appoggio alla richiesta di dispensa del partner credente, vi sono quelli dell’ex ministro Claudio Martelli, di Antonio Ricci di «Striscia la notizia» e del portiere della nazionale Gianluigi Buffon.

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ALESSANDRA PIERACCI, La Stampa, 20/6/2010
Per rispetto della sposa, cattolica praticante, lui, ateo dichiarato, ha accettato il matrimonio misto, ovvero il rito cattolico senza partecipare all’Eucarestia: avevano chiesto l’autorizzazione in Curia e poi padre Fortunato Romeo, rettore del collegio degli Emiliani, che ha seguito lei fin dai campi estivi per ragazzi, li ha preparati alle nozze. stato il vero, grande gesto d’amore di Antonio Cassano, 27 anni di genio calcistico e sregolatezza, per la statuaria Carolina Marcialis, diciannovenne pallanuotista attaccante della Diavolina Nervi, figlia di un medico genovese, la donna che gli ha cambiato la vita facendogli bruciare, tre anni fa, l’agendina con le sue 600 conquiste femminili. Così ieri pomeriggio, nella chiesa del Divo Martino, nel cuore del borgo, sotto uno squarcio di cielo asciutto, padre Fortunato ha celebrato le nozze con il garbo di non far inginocchiare la sposa al momento della comunione, e così nessuno si è accorto di nulla.
Lui tesissimo ma felice, lei commossa, hanno recitato la formula di rito senza nemmeno doverla leggere, scambiandosi due fedi tradizionalissime d’oro giallo, portate da una piccina vestita panna e oro, con altre due bimbe in panna e rosa pallido a reggere lo strascico. Piangeva a dirotto la mamma di lei, piangeva la mamma di lui, prima del lungo applauso dei 160 invitati.
Fantantonio era perfetto, in blu con gilet grigio e cravatta argento, Carolina fasciata in una creazione di Andrea Odicini. Scelto otto mesi fa, l’abito in gazar panna lungo e lineare davanti, con scollatura a barchetta sottolineata da perle e ricami d’argento, mezze maniche pudiche, si apriva sulla schiena in una scollatura abissale, fino a una rosa da cui si allargava lo strascico di due metri. Bouquet di rose bianche, orchidee e fiorellini «velo da sposa» a ornare l’ingresso della chiesa. In azzurro tuareg la mamma di lei, in grigio metallo aderente la mamma di lui, che, all’uscita, davanti al centinaio di tifosi accorsi nonostante il maltempo, ha sorriso e salutato dicendo «Io amo il popolo».
Uno striscione blucerchiato lungo 40 metri fasciava il Castello Brown, lo stesso realizzato nel 91 dai portofinesi in occasione dello scudetto per fasciare la piazzetta. Un servizio di vigilanza ha controllato l’arrivo degli invitati e degli sposi, arrivati i primi da Santa Margherita grazie a un servizio navetta, lui sulla sua Audi Q 5, lei su una Mercedes. Cerimonia e festa successiva, nell’antica Abbazia della Cervara, erano blindati. Niente chiesa dell’Abbazia per le nozze, perché, dopo le intemperanze dell’inglese Rooney, con foto inopportune, ora ci vuole un permesso speciale addirittura dal Vaticano per consentirne l’uso.
«Antonio ha scelto la ragazza giusta, di una bellezza diversa dalle solite donne del calcio - ha commentato i presidente della Samp Riccardo Garrone - . Per me questo è quasi un matrimonio di famiglia». E agli sposi Garrone ha regalato un servizio di piatti realizzato apposta per loro da Raimondo Sirotti: solo che, invece delle iniziali intrecciate di marito e moglie, ogni piatto firmato è ornato con i volti di Cassano e dello stesso Garrone.
Affettuosamente familiare il clima della cerimonia, con il mondo del calcio rappresentato da Del Neri, Fascetti, Pozzi e Accardi, tanti amici d’infanzia fatti arrivare in aereo da Bari Vecchia. Testimoni per la sposa il fratello Daniel e una cugina, per lui Mimmo il pizzaiolo che gli regalava la pizza da piccolo e Nicola il cammello, chiamato così dagli amici perché mangia e beve in continuazione. Alla festa ha cantato Gigi D’Alessio.

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Le nozze di Fantantonio, peccatore anti Ct, il Giornale, 20/6/2010
Pioggia, fiori, sorrisi, riso e flash. Quanto di più tradizionale per il matrimonio di Antonio Cassano e Carolina Marcialis, ce­lebrato nella chiesa del Divo Martino, a Portofino (con festa nella ex Abbazia della Cervara). Viaggio di nozze in Polinesia.
Antonio Cassano è un pecca­tore. Ha sbagliato molto e chiesto scusa troppo poco. A 28 anni ha commesso tutti i peccati capitali. Per ognuno ha trovato il modo di farsi perdonare.
SUPERBIA . Si sente inferiore solo a Diego Armando Maradona: «Lui è l’unico genio inarrivabile». Con gli altri avrebbe potuto competere: Cruyff, Platini, Baggio, Totti, Del Piero, Ronaldinho, Kakà e il resto. A Claudio Gentile suo allenatore dell’Under 21 si rivolse così: «Tu hai fermato Maradona? Al massi­mo gli hai strappato la maglietta».
AVARIZIA. «Il primo pensiero do­po aver segnato il gol all’Inter nel 1999? ”Sono diventato ric­co” ». L’ossessione dei soldi, la chiama qualcuno. La fama del­l’avaro se l’è fatta per il litigio con Totti: si dovevano spartire il compenso di un’apparizione tv e lui voleva di più. Nessuno ha mai saputo di chi fosse ragione.
LUSSURIA. La famosa storia delle 600-700 donne. diventato un ca­so, Antonio. Lui e il sesso. Vero? Fal­so? Numeri in libertà?
INVIDIA. Cassano è considerato un superbo, però anche un invi­dioso. Sono due peccati che qua­si non si parlano: se io credo di essere il migliore del mon­do, non posso essere invi­dioso di alcuno perché tanto mi è inferiore. An­tonio li unisce.
GOLA. Una volta ha rag­giunto 90 chili. Man­gia e se non gioca in­grassa. Di sé da gran­de ha detto: «Mi im­magino ciccione, non ci posso far niente».
IRA. S’arrabbia, fa le corna, mi­naccia botte. Cassano si arrab­bia e ogni volta che lo fa commet­te qualche pasticcio. Si pente sempre quando è troppo tardi.
ACCIDIA. C’è una frase che Cassa­no ripete spesso: «Le mat­tine non servono a niente». Lo spiega così: «Se mi svegliate alle nove mi offendo proprio, alle dieci mi incazzo, alle undici mi girano, a mezzogiorno si comincia a ragionare. All’una va bene».
da «Tutti i peccati di Fan­tantonio » di Giuseppe De Bellis, Aliberti editore

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(ANSA) - GENOVA, 20 GIU - Archiviato il ricevimento di nozze all’ex Abbazia della Cervara, Antonio Cassano e Carolina Marcialis partiranno domani.Destinazione: Polinesia e Isole Figi. Il ritorno in Italia e’ previsto la sera del 6 luglio, data scelta anche per il ritrovo della Samp di Mimmo Di Carlo.
Antonio Cassano ha avuto pero’ un permesso speciale e si aggreghera’ alla squadra in tempo per la partenza per Moena, in programma la mattina del 10 luglio. Da preparare i preliminari di Champions League.

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Domani 19 giugno, alla Cervara, Abbazia di San Girolamo al Monte di Portofino, il giocatore Antonio Cassano sposerà la sua fidanzata Carolina Marcialis. Un matrimonio in stile vip penserete...e la risposta è sì. Indiscrezini sul web farebbero sapere che tra agli osppiti ipresenti alla cerimonia ci sarebbe il cantante Gigi D’Alessio, pronto ad allievatare amici e parenti della coppia. una piccola cusiosità in merito alla lista nozee? Anche i vip la fanno e come...Antonio e Carolina non farebbero eccezione. E sul sito Radif, storico negozio di Genova (clicca qui) basta digitare il nome degli sposi ed appare la lista nozze scelta. Tazzine, zuccheriera, servizi di piatti, posate, di tutto di più e con prezzi variabili (si saranno adesguati alla crisi?). Quanti invitati ci saranno? Circa 200; e i testimoni degli sposi? Domenico Giordano, pizzaiolo e Nicola Marulli, manager di Cassano.
Altra piccola curiosità: Antonio e Carolina avrebbero scelto la stessa data della coppia Totti - Blasi per il giorno del loro sì. E per quelli curiosi che si chiedono se l’allenatore della Nazionale Marcello Lippi è o meno tra gli invitati di domani, ovviamente la risposta è no...mister Lippi è ufficialmente impegnato con i Mondiali di Calcio in Sudafrica...quindi la sua assenza sarebbe giustificata, ma secondo voi Cassano l’avrà invitato al giorno del suo matrimonio?
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tgcom.it 21/6/2010
Sabato al profumo di fiori d’arancio quello di ieri con la celebrazione di due matrimoni tra i più chiacchierati. Si è celebrato ieri pomeriggio, intorno alle 17.30 a Portofino, il matrimonio tra Antonio Cassano e Carolina Marcialis.
La cerimonia, blindatissima, ha regalato solo pochi scatti degli sposi all’ingresso e all’ uscita dalla chiesa, a causa dell’esclusiva venduta a un noto settimanale.
Carolina Marcialis indossava un abito disegnato da Andrea Odicini, con un fiocco sulla schiena ed un lungo strascico di satin, un velo a coprire parzialmente il viso e un bouquet di roselline bianche.
La festa si è poi spostata nella ex Abbazia della Cervara, per una notte all’insegna di allegria e musica, con l’accompagnamento musicale di Gigi D’Alessio e una serie interminabili ed emozionante di fuochi d’artificio.
Altro matrimonio, seppur di tutt’altro tono, è quello che si è celebrato in Svezia tra la principessa di Svezia Victoria ed il fidanzato Daniel nella cattedrale di Stoccolma, San Nicola.
Una cerimonia seguita da tantissimi cittadini per le strade della capitale e che ha radunato quasi tutti i reali d’Europa, unica assenza proprio quella della famiglia Savoia. Con il matrimonio, Daniel Westling, 36 anni e senza una goccia di sangue blu nelle vene, diventa duca di Vastergotland e cavaliere dell’ordine di Seraphim.
La principessa, 32 anni, ha indossato un abito di seta color crema con un lungo strascico di cinque metri dello stilista svedese Par Engsheden. Ad adornare il capo la stessa tiara che nel 1976 aveva indossato sua madre il giorno delle nozze con il re Karl Gustaf, celebrato nella stessa cattedrale e nello stesso giorno.
A cerimonia conclusa, la coppia reale ha attraversato la città sulla carrozza reale, la stessa usata dai reali nel 1976, tra ali di folla che hanno applaudito i novelli sposi.
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gazzetta del mezzogiorno, 21/6/2010
Il giorno dopo quello in cui Antonio Cassano da Barivecchia ha detto «sì», in giro per le vie del borgo non c’è praticamente nessuno. Una domenica mattina sonnacchiosa, che passa lenta nell’attesa della partita della Nazionale, con un paio di coppie di turisti che si fanno fotografare davanti al castello o sulle scale della cattedrale. Negli anni della lontananza, è un po’ venuto meno il rapporto con i luoghi e le persone, non il vincolo affettivo quasi viscerale con le sue radici. Un rapporto che Antonio ha sottolineato in occasione delle due partite di questa stagione tra il Bari e la Sampdoria, con la sciarpa biancorossa al collo il giorno della festa grande per la conquista del posto in Champions League, con la scelta del colore, ancora e sempre biancorosso, per le scarpette da calcio che portano la sua firma.

Che non sarebbero mai arrivati troppi inviti alle blindatissime nozze a Portofino, era scontato. Nessuno si aspettava una cosa diversa. Nessun charter, nessuna carovana: sei di numero, i tre amici del cuore che hanno fatto da testimoni (una scelta fortemente simbolica, quasi a dire: con voi ho sofferto e stretto i denti, voi non mi avete scelto perché sono Cassano ma perché sono Antonio), la sorella di mamma Giovanna, un cugino con la moglie. Punto e basta.

Con i fratellastri non c’è mai stato un rapporto particolare, gli altri semplicemente sono stati rimossi anche per evitare fastidiosi equivoci, diciamo così. E le uniche voci che si sentono circolare in strada San Bartolomeo e dintorni sono proprio quelle delle vecchie amiche di mamma Giovanna: «Se lo meritava, un giorno così. Lo ha cresciuto e lo ha difeso tutto da sola. E adesso magari è pronta anche a prendersi cura dei nipotini che verranno...».

«Il minimo che possiamo dire - aggiunge Roberto Sblendorio, punto di riferimento degli Ultras - è che l’intera curva nord lo abbraccia e gli fa gli auguri più affettuosi che si possano immaginare. Il nostro legame con lui non è mai venuto meno ed anzi si è andato rafforzando negli anni. La speranza è che la stabilità del matrimonio possa consentirgli l’ultimo definitivo salto di qualità, quello della maturità del campione che è. Ecco, dopo aver visto la partita di ieri della Nazionale, il minimo che possiamo augurargli ed augurarci è che sia lui a prenderci per mano ed a condurci verso i prossimi obiettivi. Antonio merita di lasciare un segno anche in maglia azzurra. Lui è un simbolo forte della nostra identità, nel bene e nel male, come gli abbiamo scritto nello striscione. Noi gli vogliamo bene proprio per questo».

A mezzogiorno, quando il cielo si oscura e comincia a scendere la pioggia, in giro non c’è davvero più anima viva. Il ricco menu domenicale e la partita in tv, previo pennichella postprandiale, sono un richiamo troppo forte. Spuntano agli angoli del borgo gli ambulanti con bandiere, sciarpe, magliette, trombe e vuvuzelas d’ordinanza. Antonio è già in viaggio di nozze verso le isole Fiji. [r.cro.]

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