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 2010  giugno 19 Sabato calendario

RIFIUTI, LAVATRICI, MATERASSI. IL MONTE DEI CADUTI UMILIATO

Zona sacra, il riconoscimento ufficiale del Massiccio del Grappa. Tanti ricordi e tragedie umane. Lapidi, cimiteri di guerra. Un nascente Comitato, su idea di Nico Cunial, sindaco di Crespano (Treviso), si sta impegnando per far diventare la montagna dei caduti Patrimonio dell’Umanità, sotto l’egida dell’Unesco. Il fatto è che, oggi, il Grappa, nome noto a tutti, anche a chi non è ferrato in storia patria, si lega a una vergognosa pagina di degrado ambientale. Sfregio alla memoria individuale e collettiva. notizia di questi giorni, segnalata ieri dal Corriere del Veneto: i rifiuti abbandonati alle pendici del monte stanno trasformando il luogo, teatro di due guerre (linea di difesa italiana dopo Caporetto, nel primo conflitto mondiale, rifugio di partigiani durante la Resistenza), in una discarica a cielo aperto. Le brutture si sono accumulate ai margini delle strade, lungo i viottoli più defilati. Alcuni scriteriati abitanti dei paesi in quota, altri, dalla pianura, invece di smaltire vecchi frigoriferi, materassi, carcasse di mobilio nei centri ecologici, li buttano alla rinfusa sul Grappa. Difficile coglierli in flagrante, poiché si muovono con circospezione, nelle ore serali. In aggiunta, ci sono i turisti del weekend che abbandonano sui prati i resti delle scampagnate. Purtroppo, i maleducati non hanno né senso civico né memoria. Fatto sta che, in seguito a numerose denunce ai sindaci della zona e alle autorità provinciali (il territorio è spalmato su tre province, Vicenza, Treviso, Belluno), si è deciso di correre ai ripari con un piano d’azione mirato. «Intendiamoci, il mio comune è all’avanguardia nella raccolta e nello smaltimento dei rifiuti’ premette Orio Mocellin, primo cittadino di Pove del Grappa (Vicenza) ”. In paese, c’è un ecocentro, gestito da 30 alpini, che funziona molto bene. Non solo, i nostri operatori si spingono anche più su, in montagna, a ritirare materiali abbandonati fuori dai cassonetti. Poi, altri se ne accumulano». Cunial, sindaco di Crespano, è d’accordo, ma va oltre: «Non c’è un regolamento mirato da far valere sul complesso territoriale del Grappa, a proposito di rifiuti». Che fare, allora? Nicola Finco, presidente della Commissione ambiente della Regione Veneto, ha preso in mano la questione, decidendo di fissare, per i primi di luglio, un vertice con i sindaci dell’area e i presidenti della tre province, in modo da coinvolgere tutti gli interessati al problema. «La mia proposta’ spiega – sarà quella di predisporre aree di raccolta in punti facilmente raggiungibili della montagna. Occorrerà, inoltre, puntare su una campagna di sensibilizzazione del cittadino. Altrimenti, non c’è isola ecologica che tenga». Cunial, promotore del sito Unesco («Il Grappa è un luogo davvero unico, non solo per gli episodi legati alle due guerre, si dovrebbe anche ricordare la base Usa, dotata di testate nucleari, attiva nel periodo della guerra fredda»), auspica una rinascita strategica del territorio, lanciando un altro allarme: «Il Grappa è percorso da doline, gallerie sotterranee che funzionano da ricarica di falde d’acqua. Ho il sospetto che, se decidessimo di monitorarle, troveremmo altri materiali eliminati». Non è sospetto ma realtà il ritrovamento di siringhe e altri scarti ospedalieri individuati in una discarica abusiva di Paderno del Grappa, che ha portato alla denuncia di due imprenditori e dei dirigenti dell’azienda specializzata nello smaltimento dei rifiuti.
Infine, l’ambiente del Grappa sta molto a cuore allo scrittore vicentino Vitaliano Trevisan. Che, tra l’altro, è assiduo frequentatore di cimiteri di guerra e di luoghi della memoria. «C’è da sperare – dice – che gli interventi annunciati siano efficaci. Il nostro Paese, purtroppo, non brilla per le abitudini ecologicamente corrette e per il rispetto dei luoghi sacri della memoria. Mancano pochi anni al centenario della Prima guerra mondiale, mi auguro che per allora il decoro del Grappa sia salvo».
Marisa Fumagalli