varie, 19 giugno 2010
MATRIMONIO DI VICTORIA DI SVEZIA, 19/6/2010
(riassunto) - La principessa Victoria, 32 anni, duchessa di Vastergotland, figlia maggiore di re Carlo XVI Gustavo di Svezia e della regina consorte Silvia, sabato 19 giugno ha sposato il suo personal trainer Daniel Westling, 36, proprietario di tre palestre nella capitale. I due, dopo otto anni da fidanzati, si sono uniti in matrimonio nella cattedrale di Stoccolma davanti a 1.200 tra reali e dinitari provenienti da tutto il mondo, tranne che dall’Italia (nessun Savoia e Aosta nella lista, forse perché Vittorio Emanuele sei anni fa, a Madrid, al banchetto di nozze di Felipe di Spagna aveva steso con un pugno il cugino Amedeo). Su tutte queste corone hanno vigilato 2000 poliziotti e 6000 militari, «la più grande operazione militare che la Svezia ricordi», hanno spiegato i responsabili della sicurezza. Dopo il sì, Victoria e Daniel, alla testa di un corteo, hanno percorso le strade della città completamente ricoperta di fiori e ritratti degli sposi, salutando una folla di 250mila persone. Un battello li ha poi portati fino al palazzo reale, dove s’è svolto un sontuoso ricevimento. Tra i regali, 1000 bicchieri dal Parlamento, un alveare di api, una fornitura di lutfisk, il pesce secco salato molto popolare in Scandinavia, e alberi da frutto da piantare nel parco del castello di Haga, futura residenza della coppia. Victoria, un passato da anoressica e dislessica e un futuro da regina (sarà la prima del paese, grazie a una riforma costituzionale approvata dopo la sua nascita) è amatissima dagli svedesi che però si sono molto innervositi per lo sfarzo di queste nozze in un momento di crisi, tantopiù che metà del budget delle nozze (circa 2,5 milioni di euro) sono stati tolti dalle loro tasche, ossia dalle tasse. A peggiorare le cose, lo scandalo dei cioccolatini «memorabilia» fatti con cioccolato prodotto dal lavoro di bambini africani sfruttati. Per la sicurezza, inoltre, è stato recintato tutto il bosco, anche dove gli svedesi andavano a fare i picnic la domenica. E pure questo non ha giovato alla popolarità della monarchia.
Maria Corbi, La Stampa, 19/6/2010; Ansa.it 18/6
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PEZZI VARI:
Le nozze della regina normale di Maria Corbi, La Stampa, 19/6/2010
«Nunca mas» aveva detto re Juan Carlos di Spagna dopo che Vittorio Emanuele di Savoia aveva steso con un pugno il cugino Amedeo al banchetto di nozze di suo figlio Felipe, a Madrid, sei anni fa. Una condanna che adesso alle nozze di Victoria di Svezia, sembra compiersi. Nessun Savoia e nemmeno Aosta nella lunghissima lista di invitati di questo Royal Wedding che segna un punto importante nella storia della Svezia, prima di tutto perché Victoria sarà la prima regina del paese, grazie a una riforma costituzionale approvata dopo la sua nascita, ma anche perché lo sfarzo dato all’evento in un momento di crisi ha fatto rialzare la testa ai repubblicani fino ad oggi schiacciati dal largo consenso di cui godeva la casa reale. Ci saranno quindici capi di Stato, re, regine, eredi al trono, anche quelli della Romania e della Bulgaria. Ma nessuno dall’Italia. Il mistero si infittisce quando cerchi di capire cosa è successo. Così il portavoce di Emanuele Filiberto ti spiega che il principe è impegnato in tv mentre dei genitori non sa. E Vittorio Emanuele tace, ma certo il suo nome e quello della moglie Marina nella lista degli invitati non si trovano. Così a rappresentare l’Italia al banchetto di nozze che si terrà stasera a palazzo reale sarà solo il cuoco più famoso della Svezia, Stefano Catenacci, chef personale di Re Gustavo.
Sarà una sfilata di teste coronate (arrivato anche l’erede al trono giapponese Naruhito e re Abdallah di Giordania) con una sfida di bellezze tra regine e principesse: Rania, Letizia di Spagna, e la sorella della sposa Madeleine, le favorite. Molto più popolare, però, Victoria con il suo passato di bulimica, anoressica, la dislessia. Imperfezioni che la avvicinano alla gente, come i suoi modi semplici e l’essersi impuntata per sposare un ragazzo qualunque, Daniel Westling, professione personal trainer. E nonostante questo molti svedesi non tollerano che metà del budget delle nozze (circa 2,5 milioni di euro) siano stati tolti dalle loro tasche, ossia dalle tasse. E certo non aiuta lo scandalo dei cioccolatini «memorabilia» fatti con cioccolato prodotto dal lavoro di bambini africani sfruttati. Ma il glamour non si ferma davanti a niente. Arrivato a Stoccolma anche Alberto di Monaco, che avrà accanto oggi la sua Charlene, nuotatrice sudafricana, eterna fidanzata ma non ufficialmente. Anche se in molti pensano che averla portata in questa occasione può significare solo una cosa: nozze in vista.
E su tutte queste corone vigileranno 2000 poliziotti e 6000 militari, «la più grande operazione militare che la Svezia ricordi», hanno spiegato ieri i responsabili della sicurezza. Tutto questo per un «sì» e gli svedesi si innervosiscono. Ma ormai si è arrivati al grande giorno, stessa data delle nozze di Carlo Gustavo con la hostess tedesca Silvia Sommerlath, quando al pranzo gli Abba dedicarono alla sposa «Dancing Queen», divenuto poi parte del musical «Mamma mia». Il re ha chiesto al gruppo di riunirsi per festeggiare Victoria ma ha ricevuto un fermo «no grazie». Anche se si dice che Benny Andersson abbia composto una canzone che regalerà alla sposa. Tra i regali, 1000 bicchieri dal Parlamento, un alveare di api, pesce secco e alberi da frutto da piantare nel parco del castello di Haga, dove è cresciuto il papà di Victoria, futura residenza della coppia. Per la sicurezza è stato recintato tutto il bosco, anche dove gli svedesi andavano a fare i picnic la domenica. E anche questo non ha giovato alla popolarità della monarchia. I Repubblicani dicono che non ci sarebbe potuta essere una propaganda migliore di queste nozze alla loro causa. E oggi contro-festeggeranno all’hotel «Republik» con pranzo di gala e musica del rapper Timbuktu, famosissimo nell’Europa del nord. Mentre il duo Roxanne (considerati gli eredi degli Abba) ha scelto Victoria. Anche la musica si schiera.
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La Svezia è pronta alle nozze reali, Ansa.it 18/6/2010
STOCCOLMA -Tutto e’ pronto in Svezia per il matrimonio reale. La principessa Vittoria, infatti, si sposerà domani. Secondo i media del paese parteciperanno alle nozze personalità, imprese, istituzioni o privati cittadini che avranno il privilegio di assistere al matrimonio tra la principessa, divenuta famosa per aver sconfitto l’anoressia, e Daniel Westling, il suo personal trainer.
La coppia - 32 anni lei, 36 lui - ha ricevuto molti regali classici: candelabri, piatti o i 1.000 bicchieri donati dal parlamento e dal governo. Ma a dare un tocco di originalità ci ha pensato la federazione svedese degli apicultori che come regalo ha pensato a 100.000 api. C’é poi una fornitura di lutfisk, il pesce secco salato molto popolare in Scandinavia, biglietti omaggio per un parco divertimenti vicino alla capitale e degli accappatoi.
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Apcom, 19/6/2010
Stoccolma, 19 giu. (Apcom) - Numerose teste coronate fra cuiil re di Spagna, Juan Carlos, il re di Giordania, Abdallah II, il principe ereditario giapponese Nahurito, la regina Beatrice d’Olanda, la regina Margherita II di Danimarca, il re di Norvegia Harald V e il re del Belgio Alberto II, saranno presenti alle nozze tra la principessa ereditaria svedese Victoria e il suo ex insegnante di ginnastica, Daniel Westling, in programma oggi a Stoccolma, tinta di giallo e blu. Anche il granduca di Lussemburgo e il principe Alberto di Monaco assisteranno al matrimonio mentre la famiglia reale britannica sarà rappresentata dal principe Edoardo. Fra gli ex regnanti prenderanno posto nella Cattedrale di Gamla Stan, l’antico quartiere di Stoccolma, re Costantino di Grecia, re Simeone di Bulgaria e il principe Alessandro di Serbia. Naturalmente non mancherà il governo svedese al gran completo fra cui il premier Fredrik Reinfeldt e il suo ministro degli Esteri, Karl Bildt, accompagnato dalla consorte italiana, Anna Maria Corazza. Ma anche la leader dell’opposizione, Mona Sahlin, ha fatto sapere che assisterà al coronamento d’amore della bella Victoria. Il capo del Partito della sinistra svedese, l’anti-monarchico Lars Ohly, ha invece declinato l’invito "scusandosi col dir non li conosco", parafrasando Pietro Aretino. All’evento, saranno presenti anche i grandi capitani d’industria fra cui Jacob e Marcus della famiglia Wallenberg e Karl-Johan Persson, il giovane Ad della griffe svedese H&M. ihr/bla
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L’annuncio: la cerimonia si svolgerà nell’estate del 2010
Vittoria di Svezia sposerà il suo personal trainer, Il Tempo, 25/2/2009
Vittoria con il suo Daniel Westling L’ipotesi che Vittoria Ingrid, erede al trono svedese, primogenita di re Carlo Gustavo XVI e discendente del generale bonapartista Bernadotte, restasse zitella, piaceva poco ai suoi compatrioti. E ieri, finalmente, un comunicato ufficiale ha posto fine alle ansie legate più che altro a quisquilie come la successione dinastica.
Il palazzo reale ha reso noto che Vittoria, 32 anni il 14 luglio prossimo, sposerà, all’inizio dell’estate 2010, il suo ex personal trainer, Daniel Westling, con il quale intrattiene una (altalenante?) relazione sentimentale da sette anni. Scarna l’ufficialità: Westling, a capo di una società che gestisce tre lussuose palestre a Stoccolma e che appartiene ad una borghesia carica di soldi ma sprovvista di sangue blu, sarà il «principe Daniel», duca di Vastergotland. Nato il 15 settembre di 35 anni fa in Svezia, ha una sorella, Anna, ed un carattere di ferro.
Se è vero che chi «si assomiglia si piglia», come recita un detto popolare, Vittoria e Daniel sono fatti l’uno per l’altra. Identici occhi a bassa temperatura, identico naso con accenno di svolazzo all’insù, analogo mento pronunciato. Si sono conosciuti nel 2002, quando il legame di lei con il ricchissimo Daniel Collert traballava: Westling fu assunto come personal trainer della giovane principessa alla quale la vita aveva riservato uno scettro ma anche qualche guaio: la dislessia e dal 1996 al 1999 l’anoressia, per curare la quale fu spedita negli Stati Uniti. Fu proprio Vittoria, in una intervista televisiva concessa nel 1999, a raccontare della sua malattia (come aveva fatto Diana del Galles, sofferente per anni di bulimia, nel 1995) ed a svelare in quale modo fosse riuscita a superarla.
Chissà se sia stato facile per la principessa rapportarsi con le altre magnifiche figure femminili della sua famiglia: l’affascinante e granitica mamma tedesca Silvia e la sorella minore Madeleine, anche più bella di Charlotte Casiraghi (mondanissima e con debole attribuitole dai media per la moda di Gucci). Le nozze di Vittoria, si prevede, saranno l’evento mondano del 2010. Mille gli invitati, guanti di seta e corone a volontà.
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Vittoria di Svezia, Rowling e Oprah:nuove piccole Barbie crescono, Corriere.it 17/6/2010
MILANO - Reazione negativa da parte della famiglia reale di Svezia, che non ha per nulla gradito la nuova Barbie a immagine e somiglianza della principessa Vittoria, mentre la Mattel ha voluto con la propria iniziativa celebrare la blasonata ragazza. Ma Vittoria non è la sola donna-Barbie e fa parte della nuova collezione della Mattel, chiamata non a caso «strong modern women». Oltre a Vittoria c’è Oprah Winfrey e J. K. Rowling, selezionate poiché ritenute dalla casa produttrice della Barbie «un modello da seguire per le donne di tutte le età». E prima ci sono state altre esponenti del gentil sesso riprese dalla fabbrica di Norimberga. Anche per rimanere al passo con i tempi. Mentre l’unica Barbie che ancora non è stata ideata, e forse mai lo sarà, è la Barbie casalinga.
DONNE A CUI ISPIRARSI - Del resto la Mattel dedica una bambola bionda a un personaggio famoso ogni anno e il 2009 era stato quello di Angela Merkel. La Toy Fair di Norimberga infatti è alla continua ricerca di modelli da seguire per tutte le età e la linea dedicata alle donne moderne e forti è considerata un’importante arma per tenere la bambola bionda sempre sulla cresta dell’onda. Poco importa poi che, come nel caso del Cancelliere tedesco, la bambolina sia talvolta decisamente poco fedele alle fattezze delle muse cui si ispira: niente rughe, niente chili di troppo, chioma completamente differente.
LA STORIA DI BARBIE - Creata da Ruth Handler, la fashion doll che vende 120 milioni di pezzi all’anno (anche se la Mattel è in crisi) nasce 51 anni fa e, anche se molto odiata dalle femministe e dall’Arabia Saudita, continua a tenere alto il vessillo di una certa femminilità. Nel 1956, Eliot Handler, proprietario della Mattel, e sua moglie Ruth, mentre passeggiavano per le vie di Lucerna videro la progenitrice della loro bambolina. Si chiamava Bild Lilli ed era commercializzata in Germania nel 1955 da una fabbrica di giochi famosa per i suoi soldatini venduti sotto il regime hitleriano. Ruth, nonostante fosse di origine ebraica, rimase sedotta da questa icona di bellezza decisamente ariana e si fece aiutare dall’ingegnere Jack Ryan a realizzare il giocattolo, che decise poi di chiamare Barbie, in onore della figlia Barbara.
Emanuela Di Pasqua
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la Repubblica, 20/6/2010
STOCCOLMA - Un matrimonio per amore e non per la ragion di Stato. Ieri nella cattedrale di Stoccolma la futura regina Vittoria di Svezia ha detto il fatidico sì a Daniel Westling, il suo personale trainer, figlio di un assistente sociale e un´impiegata delle poste. Un evento attesissimo, alla presenza di 1200 persone tra reali e dignitari provenienti da tutto il mondo e di oltre 250mila svedesi che si sono riversati nella capitale per partecipare ai festeggiamenti. Ma l´evento è stato anche l´occasione per mettere in discussione l´istituto monarchico, che oggi è ai minimi storici: il 56% della popolazione dichiara di essere contro. Troppo denaro speso per la sontuosa cerimonia: oltre due milioni e mezzo di euro, che per metà sborsati dal re Carlo Gustavo e per metà a carico dei contribuenti.
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Le nozze di Victoria e la generazione dei reali «borghesi» - Corriere della Sera, 19/6/2010, Maria Luisa Agnese
Nella basilica di Stoccolma vestita a festa e ricoperta di tappeti color pastello Victoria arriva alla tre e mezzo del pomeriggio in abito di raso bianco e piccolo velo di pizzo color crema appeso alla tiara con cammei, lascia il braccio del padre Carlo XVI Gustavo di Svezia e mentre il re si allontana e si va a sistemare vicino alla bella moglie in rosa come la sua parure di brillanti e pietre preziose calpestandole il vestito come fanno tutti gli umani, la figliola va verso il suo destino di regina contemporanea, destino che, nonostante fosse deciso dalla nascita, lei ha voluto rimodellare su di sé, costruendolo a modo suo.
(sopra) Victoria di Svezia e Daniel Westling salutano i sudditi. La sposa indossava la tiara usata dalla madre Silvia il giorno del matrimonio con Re Carlo Gustavo nel 1976
Con aria allegra, serena e rilassata prende la mano sinistra del futuro sposo che l’aspettava in mezzo alla navata, gliela stringe e la porta alla bocca baciandola con gesto veloce ma deciso, sempre guardandolo negli occhi. E poi per tutta la cerimonia non lo lascerà più, carezzandolo con lo sguardo stringendogli le mani, mentre lui al momento del sì la ricompenserà asciugandosi a sua volta una lacrimuccia. Una fiction piena di realtà dolorosa e lieta per dimostrare al mondo quanto quella sua decisione di sposare Daniel Westling, quello che tutti definiscono il suo ex personal trainer, ma che in realtà è un solido trentacinquenne svedese proprietario di tre lussuose palestre nella capitale, ma senza un quarto di nobiltà, non è un capriccio ma un progetto di vita. Con lui, lei ha detto, si sente sicura. Con lui ha trovato un equilibrio e una solidità dopo gli anni bui dell’anoressia e della difficoltà di crescere, stretta forse fra una mamma troppo affascinante e una sorella minore molto bella.
E il padre-re e il Parlamento svedese alla fine si sono arresi: così Victoria e il bel Daniel hanno imparato insieme un mestiere, quello di re, che negli ultimi anni si è parecchio modificato, democraticizzato, adattato ai tempi con regale flessibilità, e quella coppia solare e raggiante che ieri scivolava in gondola d’oro sulle acque di Stoccolma, regnerà, insieme, su tempi e sudditi diversi.
E pazienza se i costi dell’evento sono stati pure loro regali, le ultime resistenze di qualsiasi rigoroso nostalgico erano crollate definitivamente quando un simbolo nazionale come l’Ikea aveva annunciato che il giorno del matrimonio avrebbe offerto gratis in tutto il mondo nei suoi ristoranti la torta Princess, che altrimenti costa un euro, rendendo il 19 giugno una specie di giornata internazional-svedese.
Non ha avuto neppure l’alternativa, il povero re di Svezia, di sperare nei figli minori. Perché il secondogenito, il principe Carlo Filippo, ha perso la testa per la reginetta di reality e pornostar Sofia Hellqvist tanto da lasciare quella che era la fidanzata da undici anni, e la più piccola, Maddalena, ha dovuto rinunciare alle nozze con Jonas Bergstrom perché è scoppiato un piccolo scandalo alla Tiger Woods, con una giocatrice di pallamano, Tora Berg, che ha raccontato alla stampa di avere avuto una relazione con lui.
Anche i regnanti piangono, dunque, o meglio si evolvono.
E infatti quando Victoria si è avviata all’altare mentre ai suoi lati scorrevano le figurine colorate di principesse e regine tipiche di ogni matrimonio regale (solo mamma di Daniel era in grigio chiaro con perle al collo) sfilava intorno a lei la rappresentazione visiva delle monarchie moderne. Sua mamma, Silvia Renate Sommerlath, è figlia di borghesi e aveva conosciuto il re Gustavo alle Olimpiadi di Monaco del 1972 dove era hostess-interprete. La principessa di Norvegia Martha Louise ha sposato il disinvolto scrittore danese Ari Behn, autore di Tristezza puttana, e suo fratello, il principe Haakon Magnus, ha raddoppiato con una borghese, perdipiù dal passato turbolento, Mette-Marit Tjessem Hoiby. Mentre un’altra principessa-borghese, Letizia Ortiz sposa di Felipe di Spagna, la sera prima del matrimonio splendeva di luce propria come una celebrity, in un abito rosso fuoco che le lasciava scoperte le spalle, alla cerimonia dove i promessi sposi sono stati salutati al teatro Reale di Stoccolma al suono di Falling in Love with You: mamma Silvia piangeva, Alberto di Monaco cantava, la bella ex nuotatrice Charlene Wittstock, in minimalista abito color marron glacè, sperava di salire anche lei un giorno su un trono più modesto ma molto glamour, quello di Montecarlo (tutto, matrimonio e serata, si possono vedere sul sito svedese Svt play). Mentre da lontano si augurava di essere un giorno della partita un’altra borghese illustre, Kate Middleton, pretendente al trono d’Inghilterra e alla mano del principe William.
Tutti figli e figlie di Lady Diana, che aveva inaugurato nel 1995 il corso umano molto umano delle nuove monarchie con un’intervista in cui urlava al mondo il suo risentimento per il marito Carlo che l’aveva sempre poco valutata e molto tradita. Anche lei, Victoria di Svezia, nel 1999 aveva a sua volta parlato in un’intervista tv della sua dolorosa esperienza di persona con disturbi da cibo: ”E’ stato come attraversare un tunnel. Ma adesso ho rimesso insieme i pezzi e direi quasi che sono contenta di quella esperienza, perché ho acquisito più forza”. Una forza che ora le servirà per affrontare con Daniel il nuovo mestiere di quasi regina.
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La principessa Victoria sposa il personal tranier, Il Sole 24 Ore, 19/6/2010-
Victoria, duchessa di Vastergotland, figlia maggiore di re Carlo XVI Gustavo di Svezia e della regina consorte Silvia, errde al trono di Svezia, sposerà oggi il suo personal trainer, Daniel Westling. Dopo otto anni passati insieme si uniranno in matrimonio nella cattedrale di Stoccolma davanti a 1.200 tra reali e dinitari provenienti da tutto il mondo. Victoria, 32 anni, un passato da anoressica e un futuro da regina, dirà sì a Daniel, 36 anni, insegnante di ginnastica e proprietario di tre palestre nella capitale. Poi alla testa di un corteo percorreranno le strade della città completamente ricoperta di fiori e ritratti dgli sposi, salutando una folla di 250mila persone. La sicurezza sarà garantita da oltre 7mila poliziotti. Un battello porterà gl sposi fino al palazzo reale, dove si svolgerà il sontuoso ricevimento offerto dal re e dalla regina.
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Re Gustavo paga un milione. Ma è polemica sui costi di Michela Proietti, Corriere della Sera, 20/6/2010
MILANO’ Milleduecento ospiti, una sontuosa cena per 570 invitati, una torta nuziale di tre metri d’altezza. Ufficialmente il matrimonio reale è costato due milioni di euro, ma per mettere subito a tacere le polemiche i reali di Svezia hanno giocato d’anticipo. Solo metà della cerimonia è stato pagato dai contribuenti. Il resto è uscito dalle casse private di Re Carlo Gustavo, che deve aver intercettato il malcontento di un Paese da tempo disaffezionato alla monarchia, con un gradimento al 46% rispetto al 70% di 15 anni fa. Ma nonostante la scelta della casa reale, non sono mancate critiche alle spese sostenute per la cerimonia organizzata in tempi di crisi. Ai parsimoniosi svedesi non è sfuggito che con i costi di trasporto, l’accoglienza della stampa internazionale, il buffet, le spese per il personale e per il Palazzo, la cifra ufficiale sale a 10 milioni di euro. Il conto lievita ancora si aggiungono il ripristino della cattedrale di Stoccolma e quello del futuro palazzo degli sposi. Anche l’idea di far quadrare i conti con l’afflusso di turisti si è rivelata un flop: gli alberghi sono rimasti mezzi vuoti e i treni che dovevano arrivare dalle contee sono stati annullati per mancanza di entusiasti. Tra i detrattori (organizzati anche su Facebook nel gruppo «Rifiutiamo di pagare il matrimonio di Vittoria»), si è distinto per veemenza il Partito della Sinistra svedese. «Lasciate che sia la famiglia reale a pagare: dovrebbe restituire quello che ha avuto nel corso degli anni», ha detto Lars Ohly, leader del partito, che ha declinato l’invito alle nozze parafrasando Pietro Aretino, «scusandosi col dir non li conosco».
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’Ringrazio gli svedesi per il mio principe” di Maria Corbi, La Stampa, 20/6/2010
La favola e la crisi. Proprio nel giorno delle nozze della principessa Victoria, quando la monarchia rispolvera simboli e fasti, i sondaggi dicono che il popolo è pronto per una Repubblica. Il 56 per cento degli svedesi almeno (nel 1996 erano solo il 30 per cento). Così la festa è appannata, ma solo un po’.
Alla politica si penserà domani, oggi è il giorno del lieto fine, del coronamento dell’amore tra una principessa destinata a essere regina e il suo personal trainer, Daniel Westling, principe di Svezia dopo il «sì». E nel paese più egualitario del mondo questo è un punto a favore della monarchia. Anche se non basta e Vittoria, la più popolare della famiglia, lo sa e ieri quando dal balcone di palazzo reale ha parlato alla folla ha deciso di mirare dritto al cuore. «Cari amici io voglio iniziare ringraziando tutto il popolo svedese per avermi regalato il mio principe», ha detto con la voce vibrante, gli occhi languidi e le mani intrecciate a quelle di Daniel. «Ancora grazie». E certo se lo meritano gli svedesi visto che oltre a darle il fidanzato hanno pagato, in tempo di crisi, metà della festa (oltre due milioni e mezzo di euro spesi per 1200 invitati).
Una giornata di sole ha salutato quelle che molti considerano (insieme alle future di William d’Inghilterra) le nozze del secolo. Victoria in futuro sarà nel mondo l’unica Regina circondata da «colleghi», ma ieri ha voluto essere consegnata dal padre, re Carlo Gustavo, al futuro sposo, nella maniera più tradizionale e meno femminista possibile, soprattutto in un Paese dove anche questa consuetudine è stata abolita in nome dell’eguaglianza e le spose camminano fiere accanto ai loro uomini lungo le navate. Victoria no. Ed era bellissima nella cattedrale di Storkyrkan, sull’isola di Gamla Stan (una delle 14 isole che formano la città) nel suo abito bianco di duchesse di seta, con lo scollo a barca, le scarpe fatte fare in Italia da Roger Vivier. La tiara di cammei - appartenuta a Giuseppina Bonaparte, dono di Napoleone - era la stessa indossata da sua madre, la regina Silvia nel 1976, come anche il velo e gli orecchini anche loro di cammei e brillanti. Bouquet bianco di gigli, rose, orchidee e peonie. Ad aspettarla re e regine, un affollamento di teste coronate tra cui Rania di Giordania e Abdallah, i reali di Norvegia, Danimarca, Olanda, Lussemburgo. Sofia di Spagna era accompagnata dal figlio Felipe e dalla moglie Letizia, così magra da sembrare anoressica. Alberto di Monaco aveva accanto Charlene, in chiffon Armani color cammello, che probabilmente entro l’anno diventerà sua moglie. «L’averla portata in questa occasione è una conferma», dicono gli esperti.
I genitori di Daniel, seduti davanti al re e la regina, tra i reali del Belgio e il presidente dell’Islanda sembravano non credere a quello che stava accadendo, gli occhi lucidi fissi sul figlio cresciuto semplicemente in un paesino vicino a Stoccolma, Ockelbo (dove ieri si è festeggiato in piazza) e adesso principe e duca, con le più alte onorificenze concesse dal re. Cenerentolo consapevole che da oggi in poi dovrà stare sempre un passo dietro alla moglie e rinunciare alle sue palestre. Per una regno si può fare.
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Auguri sposi, ma la Svezia non vuole più il re di Andrea Morigi, Libero, 20/6/2010
Finalmente la principessa ereditaria svedese Victoria Ingrid Alice Desirée e il suo insegnante di ginnastica Daniel Westling hanno pronunciato il loro sì, anche se non tanto fatidico. Trentatré anni lei, quasi 37 lui, convivevano da un decennio. Avrebbero continuato così, ma c’era da sistemare lo scandalo scoppiato con la rivelazione, in aprile, della relazione tra il principe Carlo Filippo e Sofia Hellqvist, una pornostar che si esibisce nuda con un serpente al Paradise Hotel. La storica fidanzata di Carlo Filippo, Emma Pernald, ha dovuto abbandonare il fidanzato e il sogno di abitare nella reggia. E si sono infrante anche le residue illusioni vicarie di tutte le valchirie del Paese. Così ieri, per riparare aldanno d’immagine, Ingrid e Daniel si sono sposati nella cattedrale di Gamla Stan a Stoccolma, in omaggio all’ipocrisia e alla formalità più che alla tradizione e alla religione. Di queste ultime non rimangono che le ombre, cioè la monarchia in crisi e la Chiesa luterana che soltanto pochi anni fa è stata costretta a rinunciare al privilegio di religione di Stato. Le sono rimasti i pastori pagati dallo Stato e una lesbica nominata vescovo da un lato e, dall’altro, il pastore ke Green incarcerato e poi assolto per aver detto dal pulpito che l’omosessualità è un peccato. Risultato, le funzioni religiose seguite dagli svedesi autoctoni sono per lo più i funerali. Gli altri svedesi, gli immigrati musulmani, ascoltano più volentieri Yusuf al-Qaradawi, il predicatore di Al Jazeera tv, che nel 2003 proprio a una conferenza islamica esaltava il ”martirio suicida”. Lui sì che è in grado di offrire prospettive esaltanti - tra tutte il califfato - agli emarginati dei ghetti in rivolta permanente come Rosengård, a Malmö. Erano arrivati nella penisola scandinava dopo il tramonto della mitologia socialdemocratica alla Olof Palme. Prosciugano le risorse del welfare state svedese, ma prima di tutto ne combattono le premesse ideologiche. Se l’artista Lars Vilks ne testa la permeabilità alla libertà d’espres - sione disegnando la testa di Maometto sul corpo di un cane, gli saltano addosso urlando Allah akhbar. accaduto anche di peggio a uno di Rinkeby, la ”piccola Mogadiscio” di Stoccolma, che si dichiara «musulmano al 100%». Il cantante hip-hop Abadirh Abdi Hussein si era permesso di denunciare il reclutamento di giovani di origine somala da parte dei terroristi islamici di Al-Shabab. Lo scorso settembre si è beccato una coltellata in fronte. Era il primo avvertimento: «Lasciaci stare o ti uccidiamo», gli aveva detto, in somalo, il suo aggressore. Tra i 25mila somali giunti in Svezia negli ultimi vent’anni, solo 20 si sono uniti al jihad nel Paese d’origine. Cinque di loro sono già stati uccisi in battaglia, altri dieci combattono la guerra santa atempopieno. E gli altri cinque che mancano all’ap - pello? Potrebbero essere dispersi sul territorio svedese, fra le 400 e le 500mila persone, circa il 5 per cento della popolazione, che hanno radici nell’uno o nell’altro Paese musulmano. Tra di loro, c’è un piccolo esercito di 1.500 ultrafondamentalisti, di cuiduecento sono pronti alla violenza, secondo l’esperto Per Gudmundson, editorialista del quotidiano Svenska Dagbladet. C’è poco da stupirsi se appare in scadenza anche il motto reale «Per la Svezia nel tempo». Quattro anni fa l’elettorato si è affidato al governo di centrodestra di Fredrik Reinfeldt, anche se crede sempre meno nell’istituzione monarchica. Se nel 1996 il 70% degli svedesi si dichiarava favorevole al mantenimento della monarchia, ora quella percentuale è crollata a un misero 46. Un successo, tutto sommato, rispetto all’indice di gradimento della famiglia reale, precipitato dal 69 al 40% nello stesso periodo. Sarebbe tutta colpa degli scandali, stando all’opinionista Joachim Tinander che commenta il sondaggio sul quotidiano Dagens Nyheter. Così però nonsi spiega come rimangauno zoccolo duro di monarchici. Che la metà della popolazione sia composta da vecchi nostalgici della forma e della corte, non è coerente con la scarsa popolarità dei reali in carne e ossa. Ma se questi ultimi, invece di mantenere soltanto la vuota ritualità della corona, ottenuta peraltro da Napoleone Bonaparte, si fossero dimostrati davvero un’élite, conservando meglio le radici cristiane della Nazione, forse avrebbero ottenuto più fiducia dai loro sudditi. Le monarchie da operetta non sono in grado di reggere all’urto dell’islam che avanza.
1100 PERSONE Gli invitati al matrimonio celebrato nella cattedrale di Gamla Stan a Stoccolma erano 1100. La spesa sostenuta ufficiale è di due milioni di euro. Ma calcolando i costi aggiuntivi, come trasporti, stampa ecc, si arriva a 10 milioni di euro. IL FLOP Dal punto di vista economico le nozze sono state un flop. Ci si aspettava l’arrivo di molti turisti ma così non è stato. Le nozze sono state anche boicottate dalle agenzie estere per gli alti prezzi richiesti per l’esclusiva di riprese e fotografie. SONDAGGI I cittadini svedesi favorevoli alla monarchia sono attualmente il 46%, contro il 70% del 1996. Quelli contrari invece sono aumentati dal 10 al 25%. Ancora meno quelli favorevoli alla casa reale, attualmente al 40%.
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Per trasformare il ranocchio in principe ci sono voluti 10 milioni di euro di Alessandro Carlini, Libero, 20/6/2010
’Miracolo” a Stoccolma: la principessa ha sposato e baciato il suo personal trainer, che così, come il fatidico ranocchio delle favole, si è trasformato in un principe. Ma a dire il vero nel matrimonio di ieri fra la principessa Victoria di Svezia e Daniel Westling il clima da favola creato a spese dei contribuenti è stato sovrastato dalle nuvole nere delle polemiche. A parte la solenne cerimonia nella cattedrale di San Nicola, lo sfoggio di lusso ed eleganza negli abiti, Armani ha fatto da padrone, e le teste coronate arrivate da tutto il mondo, alla fine agli svedesi è rimasto il conto da pagare, salatissimo. Ufficialmente la cerimonia è costata due milioni di euro, per metà pagati dai contribuenti. Ma c’è chi ha fatto le pulci al sontuoso apparato organizzato in tempi così duri: se si aggiungono i costi di trasporto per i 1.100 ospiti, l’accoglienza della stampa internazionale, il buffet, le spese per il personale e per il Palazzo reale si sale ad almeno 10 milioni di euro. NOZZE COSTOSISSIME E il conto lievita ancora se si aggiungono il ripristino della cattedrale di Stoccolma, quello del futuro palazzo degli sposi, la sicurezza per tutta la giornata delle nozze. In segno di protesta i repubblicani hanno persino organizzato un forum abolizionista (con 6.000 presenti, secondo gli organizzatori). E su Facebook sono fioriti i forum ostili (del tipo "Rifiutiamo di pagare il matrimonio di Victoria"). Qualcosa nelle casse dell’erario dovrebbe rientrare grazie all’afflusso di turisti e alla vendita di souvenir, ma contrariamente alle attese gli alberghi della città sono rimasti mezzi vuoti e i treni che dovevano arrivare dalle lontane contee del regno sono stati annullati per mancanza di entusiasti. Insomma un mezzo fiasco. "A causa della crisi, gli svedesi sono più vigili sull’utilizzo delle loro imposte. E alcuni vedono come una provocazione lo stile di vita della famiglia reale. Victoria e sua sorella minore Madeleine vanno a fare spese a Parigi e New York. E questo non giova", ha spiegato Jenny Alexandersson, che segue la famiglia reale per il quotidiano svedese Aftonbladet. IL BOICOTTAGGIO DELLE AGENZIE Nonostante tutti i soldi spesi e la grandiosità dell’evento, le foto delle nozze non rimarranno negli archivi delle tre grandi agenzie di stampa internazionali, Afp, Reuters e Ap. Hanno infatti deciso di rinunciare interamente alla copertura della cerimonia a causa dei costi ”esorbitanti” dei filmati pretesi dalla televisione pubblica svedese Svt, che detiene i diritti sulle immagini. Quindi nè testi, nè foto, nè video. Una reazione polemica in risposta al fatto che la Svt sarebbe sì stata disposta a cedere i filmati della cerimonia e dei festeggiamenti a Stoccolma alle agenzie, ma ad un prezzo esorbitante, oltre che con una serie di limiti tra cui quello di poter trasmettere le immagini solo in differita e non oltre 48 ore dalla fine dell’evento. Come se non bastassero le polemiche, gli svedesi sono anche stanchi della monarchia. Dal 1996, il numero di cittadini che vuole ancora i costosi sovrani è crollata dal 70% al 46%: a dirlo un sondaggio pubblicato dal quotidiano Dagens Nyheter. Non solo, il numero degli svedesi che considerano la monarchia come "cosa negativa" è passato in 15 anni dal 10% al 25%. Insomma, a parte le migliaia di persone che ieri si sono accalcate per le vie di Stoccolma per vedere lo spettacolo e sognare una fiaba simile per qualche secondo, passata la carrozza e tornati alla realtà, molti non pensano più ai sentimenti ma al portafoglio e vorrebbero sbarazzarsi della famiglia reale.
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(ANSA) - MILANO, 19 GIU - Oltre 50 anni dopo aver creato le scarpe per Elisabetta II alla sua incoronazione, Roger Vivier firma quelle di Victoria di Svezia. Sono dei Roger Vivier le decollete’ calzate oggi dalla principessa ereditaria per il suo matrimonio con Daniel Westling, nella cattedrale di Storkyrkan a Stoccolma. Per l’occasione, anche la regina Silvia di Svezia indossava scarpe per lei realizzate da Bruno Frisoni, stilista di Roger Vivier, marchio di Della Valle.
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18-06-10
SVEZIA: CIOCCOLATA UFFICIALE PER NOZZE REALI PRODOTTA CON LAVORO MINORI
(ASCA-AFP) - Stoccolma, 18 giu - Polemica in Svezia, dove la radio nazionale ha svelato che il cioccolato ’’ufficiale’’ venduto in occasione delle prossime nozze della principessa Vittoria sarebbe stato prodotto da bambini africani impiegati in condizioni di lavoro molto dure.
Un portavoce della Cloetta, la societa’ che ha prodotto il gadget (scatole di cioccolatini con la fotografia della coppia), una delle compagnie scelte ufficialmente dalla Corte di Svezia per produrre oggettistica legata al matrimonio di Vittoria, 32 anni, e del suo ex personal trainer, Daniel Westling, 36 anni, ha replicato che l’azienda ha acquistato il cacao da alcuni produttori tedeschi e olandesi, che a loro volta fanno riferimento a delle cooperative dell’ovest dell’Africa, in particolare in Ghana e Costa d’Avorio.
red-uda/mcc/lv
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WALTER RAUHE, il Messaggero, 20/6/2010
BERLINO - Per l’occasione nel cielo sopra Stoccolma è apparso persino il sole, cosa per nulla scontata nell’estate svedese. Ma dopo anni di polemiche e discussioni, anche il tempo è stato molto clemente con Victoria e Daniel, la principessa ereditaria di Svezia e il suo ex-trainer personale di estrazione piccolo borghese, che alle ore 16 in punto di ieri si sono detti ”sì” divenendo marito e moglie.
E sono state davvero nozze da favola quelle celebrate all’interno della cattedrale di Stoccolma. Al matrimonio, officiato dall’arcivescovo Anders Wejryd, hanno assistito un migliaio di ospiti, fra cui numerosi reali e i presidenti di Finlandia e Islanda. Presenti la regina Margrethe di Danimarca e il marito principe Henrik, Re Harald e la regina Sonia di Norvegia, la regina Beatrice d’Olanda (madrina della sposa), la regina Sofia di Spagna, il granduca Henri e la Granduchessa Maria Teresa di Lussemburgo, e l’erede al trono giapponese Naruhito, mentre la Regina Elisabetta II d’Inghilterra ha inviato a rappresentarla solo il figlio minore, principe Edward con la moglie Sophie, cosa che ha provocato non poche delusioni in Svezia.
Victoria, 32 anni, è apparsa radiosa nel suo abito di seta color crema con uno strascico lungo cinque metri, dello stilista svedese Par Engsheden. Sul capo indossava la stessa tiara portata nel 1976 da sua madre, la regina Silvia, il giorno del suo matrimonio con re Carlo Gustavo, svoltosi esattamente 34 anni fa.
La principessa Victoria di Svezia e il suo ex-personal trainer Daniel Westing hanno pronunciato il ”sì” forte e chiaro alla domanda di rito dell’arcivescovo. Mentre la principessa è apparsa però sempre sorridente, spontanea e radiosa (ha perfino strizzato l’occhio voltandosi al pubblico che gremiva la cattedrale), il suo Daniel, che da insegnante di ginnastica è ufficialmente diventato da ieri Principe Daniel, duca di Vastergotland, cavaliere dell’ordine di Seraphim, è apparso a tratti molto nervoso e leggermente impacciato. Ma il nervosismo si è definitivamente sciolto, quando la coppia degli sposi ha lasciato la cattedrale per apparire sul sagrato e salutare le migliaia di persone accorse. I due si sono scambiati un lungo bacio prima di salire sulla carrozza scoperta che li ha accompagnati lungo le vie di Stoccolma per il tradizionale corteo nuziale incorniciato da oltre cinquemila soldati in divisa da festa e da duecentocinquantamila curiosi.
Finisce così con un vero e proprio ”happy end”, la favola reale della principessa innamoratasi di un semplice personal trainer, osando così sfidare la ragion di Stato e le tradizioni dinastiche reali. A trionfare è stato l’amore e la spavalda Victoria se n’è infischiata di quanto mormorava la gente o aveva da ridire suo padre. Quello che per ogni coppia ”normale” è del tutto scontato, per una coppia ”aristocratica” è ancora un piccolo sacrilegio.