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 2010  giugno 18 Venerdì calendario

A PROPOSITO DI LIBERT

Noto una grande confusione che si fa dei termini libertario, liberista e liberale. In realtà libertario è colui che è fautore di una libertà senza limiti che potrebbe anche definirsi anarchia; liberista è chi segue la dottrina economica che propugna la libertà di scambi internazionali e a questo punto interna, senza restrizioni né dazi, e nettamente contrario a un intervento radicale dello stato; liberale è colui che è fautore del liberalismo, dottrina politica e non economica, che afferma la limitazione dei poteri statali in nome dei diritti dell’individuo. Forse oggi molti termini si confondono o si leggono differentemente, ma tanti anni fa significavano proprio questo.
Lettera firmata • All’ingrosso la tripartizione funziona. Con un’avvertenza: che la parola "liberista" esiste solo in italiano. In tutto il mondo, infatti, i liberali (da non confondere coi "liberal") danno per scontata la libertà economica che è anch’essa, al pari della libertà politica, espressione dell’autonomia e dell’indipendenza dell’individuo. Benedetto Croce espresse un’opinione contraria in una famosa polemica con Luigi Einaudi; ma credo che la storia abbia dato ragione al suo interlocutore il quale, pur invitando a usare il metodo empirico e a non sposare posizioni rigidamente ideologiche, in quell’occasione notò: «Lo spirito libero crea un’economia a sé medesimo consona e non può creare, perciò un’economia comunistica che è economia asservita a un’idea, qualunque sia, imposta da una volontà, per definizione e per ragion di vita, intollerante di qualsiasi volontà diversa». Cambiamo "comunismo" con "statalismo" e coglieremo l’attualità delle sue parole.