Ivo Caizzi, Corriere della Sera 18/06/2010, 18 giugno 2010
DEBITO, PASSA LA LINEA DELL’ITALIA. SI’ DELL’UE ALLA TASSA SULLE BANCHE
Il Consiglio dei capi di Stato e di governo dell’Ue ha accolto la richiesta italiana di estendere la valutazione del debito pubblico all’indebitamento privato del settore bancario-finanziario e delle famiglie. Lo ha annunciato il presidente stabile del Consiglio, il belga Herman Van Rompuy, dichiarando che le nuove e più rigorose regole di controllo sui conti pubblici hanno recepito «il concetto di sostenibilità complessiva che comprende molti parametri, compreso il debito privato».
Il premier Silvio Berlusconi, come negli ultimi vertici a Bruxelles, ha rifiutato di informare i giornalisti e si è giustificato con un polemico «vi inventate tutto». stato il ministro dell’Economia Giulio Tremonti a rimarcare da Roma lo «straordinario successo» conseguito dal premier nel far passare il principio di valutare il debito pubblico tenendo conto della sua dinamica e della sua sostenibilità con la considerazione dell’indebitamento privato e della spesa pensionistica. Tremonti aveva lanciato questa linea del «debito aggregato» nelle riunioni dell’Eurogruppo/Ecofin per evitare le pesanti conseguenze delle nuove regole di controllo sui conti pubblici per Paesi come l’Italia, che ha un debito pubblico stimato oltre il 118% del pil (mentre il riferimento dell’Ue è il 60% del pil). Il ministro dell’Economia sostiene che, considerando il debito privato (grazie al forte risparmio delle famiglie e al buon andamento del sistema bancario) e la stabilità del sistema pensionistico, l’Italia passerebbe nell’Eurozona in posizione intermedia dall’attuale fondo della classifica (solo la Grecia sta peggio). Lunedì scorso il ministro degli Esteri, Franco Frattini, aveva minacciato il veto di Berlusconi se non fosse passato il «debito aggregato».
Su impulso della cancelliera tedesca Angela Merkel e del presidente francese Nicolas Sarkozy, il Consiglio ha concordato un prelievo sulle banche (per recuperare i fondi pubblici impiegati nei piani di salvataggio) e una tassa sulle transazioni finanziarie ispirata al modello Tobin tax. Queste proposte di tassazione saranno portate alla riunione del G20 del 26 e 27 giugno prossimi a Toronto per estenderle a livello globale. Sarkozy ha ammesso che alcuni Paesi si sono detti «per nulla entusiasti». Ma Van Rompuy ha chiarito che se l’Ue non riceverà il sostegno del G20 «andremo avanti lo stesso». Il presidente di turno del Consiglio, lo spagnolo Josè Luis Zapatero, ha annunciato un’operazione «trasparenza» sulle perdite potenziali del sistema bancario del suo Paese per smentire le voci di insolvenze. Ha aggiunto di aver concordato con gli altri leader l’estensione nell’Ue di questa strategia. Il Consiglio ha confermato che verranno diffusi gli stress test (ora riservati) sulle prime 25 banche europee entro luglio. A fine giugno dovrebbero essere definite le nuove regole di controllo dei bilanci con più dure sanzioni e un «semestre europeo» per valutare le politiche degli Stati prima dell’approvazione delle Finanziarie.
Ivo Caizzi